Quando nel 1968 Giuseppe Prezzolini, ottantaseienne, si trasferì da Vietri sul Mare a Lugano ci si chiese la ragione di questo singolare trasferimento, singolare perché Vietri ha il […]

(di Massimo Fini – ilfattoquotidiano.it) – Quando nel 1968 Giuseppe Prezzolini, ottantaseienne, si trasferì da Vietri sul Mare a Lugano ci si chiese la ragione di questo singolare trasferimento, singolare perché Vietri ha il mare, che Prezzolini amava molto, Lugano solo un lago. Prezzolini rispose: “Dovete capire che per un uomo della mia età i sì devono essere sì e i no no. Non si può vivere in un perenne ni”.
Prezzolini era stato anche scottato dal fatto che avrebbe donato volentieri la sua biblioteca e il suo immenso archivio (in tanti anni di vita aveva conosciuto tutti, a cominciare da Mussolini) alla Biblioteca nazionale di Firenze cosa a cui avrebbe tenuto molto perché, sebbene nato a Perugia, Firenze era una delle sue città di adozione, la più amata. Ma la biblioteca gliela rifiutò, così l’archivio Prezzolini è finito a Lugano perché gli svizzeri sono un po’ meno sciatti degli italiani (Maurizio Costanzo, che ha rappresentato benissimo l’italiano medio, di cui faceva parte e il cui orizzonte non andava al di là della Garbatella, cadeva in deliquio appena sentiva nominare la Svizzera).
C’è, nella storia della biblioteca, una sciatteria tipica dell’Italia di oggi che ho cercato di documentare anche con la mia melodrammatica storia della ricerca di un segretario (sei appuntamenti, concordati, fissati, destinati in cui l’aspirante segretario non si è presentato, un’agonia) una specie di reportage non voluto fatto sulla mia pelle.
Quella di oggi è un’Italia sconciata nel suo paesaggio, naturale e urbano, cosa che ha una certa influenza non solo sul gusto, ma anche sul carattere e l’umore dei suoi abitanti, devastata dalle televisioni e dai social che sembrano aver concentrato in sé l’intera vita nazionale dettando, insieme alla sua gemella Pubblicità, che è il motore di tutto il sistema, i consumi, i costumi, la way of life, le categorie, i protagonisti e che hanno finito per distruggere ogni cultura che non si presenti nella forma della sua subcultura.
È un’Italia che ha perso ogni freschezza, la sua antica grazia, senza sorriso, cupa, volgare, ossessionata dal denaro, dal benessere, dal corpo, dagli status symbol, dagli oggetti. Un’Italia ipocrita, pronta a commuoversi su tutto, solo per potersi compiacere della propria commozione, ma sostanzialmente indifferente all’altro, al vicino, al prossimo (“il bel Paese sorridente dove si specula allegramente sulle disgrazie della gente”, La strana famiglia, Giorgio Gaber, 1984).
Un’Italia senza misericordia. Un’Italia ormai inguaribilmente corrotta, nelle classi dirigenti come nel comune cittadino, intimamente, profondamente mafiosa, come sempre anarchica ma senza essere più divertente, priva di regole condivise, di principi, di valori, di interiorità, di dignità, di identità. Un’Italia senz’anima.
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L’imprimatur indelebile del delinquente di Arcore, seguito senza deviazioni da futili comparse come il Bomba e la Cialtronaaaaaa, non lascia speranze a questo paese miserabile
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Cose che non sentirete da Mentina e da Sambuca.
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Chiacchiere trite e ritrite. Pirandello scrisse tra il 1884 e il 1936 le ” Novelle per un anno” in cui si ritrovano, nell’Italia dell’epoca, gli stessi difetti di quella odierna…
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Il pezzo di Fini non si può che non commentare così: amen.
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E comunque la biblioteca di Firenze non rifiuto’ le opere di Prezzoloni come la racconta il Fini; copio e incollo ciò che ho trovato: La Biblioteca Nazionale di Firenze non ha rifiutato i libri di Giuseppe Prezzolini. Al contrario, la biblioteca ha ricevuto e conserva una notevole quantità di libri e documenti, inclusa una parte importante dell’archivio personale di Prezzolini. Il rifiuto ipotizzato potrebbe derivare da un fraintendimento o dalla confusione con altre situazioni, come la politica di acquisizione o di scarto di altre biblioteche.
Se la canta e se la suona sempre come è di sua abitudine. Chissà se ha trovato un nuovo segretario…
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Invecchiando ci si libera del conformismo e si vedono le cose per quelle che sono. Benvenuto Fini!
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L’ immagine degli italiani cialtroni e persuasi di essere i migliori paraculi dell’ orbe terracqueo mi accompagna dalla prima età della ragione.
Film come “La Grande Guerra” del ’59 o lo “Scandalo della Banca Romana” agli albori dell’Unità d’Italia fanno capire come mediocrità e furfanteria non siano un elemento recente ma risalgano a chissà quale momento della storia italica.
Fini in questa, come in altre occasioni, sembra alludere a tempi in cui era ” meglio quando si stava peggio” ma , forse e solamente nelle tragedie , come nel periodo resistenziale e post II Guerra Mondiale, si è potuto scorgere un barlume di nazione “normale”.
Non ci ha salvato l’Europa, anzi si ha l’impressione di essere riusciti ad “italianizzare” anche gli altri.
Mezzi di informazione e social non possono che peggiorare ed amplificare le caratteristiche già di per se stesse ignobili ed ampiamente disprezzabili della maggioranza dei nostri concittadini.
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A una certa età la nostalgia ed il rimpianto prendono il sopravvento. Si sta per uscire di scena ed il mondo diventa sempre più estraneo al modo di concepirlo a cui si è abituati dalla nascita. Però Fini a cui non fa difetto l’ intelligenza dovrebbe capire che le novità della società contemporanea, per via del fatto che è in comunicazione mondiale, non sono esclusiva della nostra patria ma sono comuni almeno all’ occidente . Internet e Ancor più l’ IA hanno sconvolto il modo di essere non solo degli italiani . I nostri figli vedono e vivono la vita in modo diverso da noi ma quando avranno la nostra età, se il mondo è l’ umanità continuerà ad esistere, si troveranno nella nostra condizione di adattamento che proviamo noi adesso . Ciò non è una giustifica alle distorsioni della società ma bisognerebbe criticare una persona volta dettagliatamente e non generalizzare facendo sembrare che gli uomini ha non avuto un cambiamento antropologico.
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scusate correggo il finale.
Ciò non è una giustificazione alle distorsioni della società odierna,ma credo che bisognerebbe criticare un aspetto per volta dettagliatamente e non cadere nella generalizzazione facendo sembrare che l’ umanità ha subito addirittura una trasformazione antropologica.
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In effetti è vero. L’umanità è in piena trasformazione e non è in meglio. Rispetto al periodo dell’Olocausto siamo peggiorati perché oggi guardiamo in diretta ciò che avviene, mentre all’epoca c’era il segreto e la comunicazione non era fulminea e universale come oggi.
L’indifferenza e l’egoismo sono la cifra della nostra società e questo non crea coesione. E poi ci lamentiamo se abbiamo la gentaglia al governo.
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È il secondo articolo di Fini sulla ricerca di un segretario, su candidati che non si presentano e su un selezionato che ha preferito andare in vacanza piuttosto che iniziare il primo giorno di lavoro.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/08/24/siamo-senza-dignitae-senza-rispetto/8102900/
Posta l’empatia che si deve a Fini, vista la sua estrema necessità di assistenza per scrivere i suoi pezzi, una domanda sorge spontanea: ma sarà che quanto offre sia un po’ pochino? Forse anche per lui vale il solito discorso del “fai curriculum”? Non so, magari mi sbaglio, forse potrebbe provare a alzare un po’ lo stipendio….anche perché avere a che fare con lui non deve essere affatto semplice.
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Sono stufa di sentire queste stupidaggini sugli Italiani che hanno, sì, gravi difetti, come ( purtroppo) tutti i popoli, ma almeno non hanno mai combattuto le guerre dell’oppio né sparato sui bambini come sta succedendo a Ghaza. Stefania Testa Roma
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OT ma non troppo …invece chi regole con anima democratica è il M5s…: il Comitato di Garanzia ha adottato il regolamento per le elezioni del Presidente del MoVimento 5 Stelle che potete scaricare a questo link: Regolamento per le elezioni del Presidente del MoVimento 5 Stelle
Pertanto avvio il procedimento di elezione del Presidente del MoVimento 5 Stelle invitando le/gli iscritte/i che ritengono di essere in possesso dei requisiti previsti dallo Statuto, nonché degli ulteriori requisiti indicati nel regolamento approvato dal Comitato di Garanzia, a proporre la propria autocandidatura
dalle ore 12.00 di venerdì 5 settembre 2025
alle ore 22.00 di mercoledì 10 settembre 2025
quale altro partito? NESSUNO!
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ops, manca ..”.chi ha “
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Speriamo non si riduca a onanismo elettorale e che la montagna non partorisca il topolino….Conte anche basta!
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Devo ancora una volta, dare ragione a Fini. Considero il presente, il più becero e squallido periodo di questo paese.
Sicuramente non siamo soli. L’occidente tutto, è messo male e le cause sono tante. L’IA ci sta mettendo del suo e non sono ottimista. Il problema di questo imbarbarimento ha radici soprattutto nel berlusconismo che ha corrotto i giovani con i falsi miti e i messaggi di facile arricchimento scopiazzato dagli Usa.
E il sunto di tutto ciò si può trovare a Milano, città che racchiude la crème dei portatori di capitali che sono piombati in questa città e hanno completato l’opera di distruzione. Sembra quasi un plastico come quelli vespiani, tutto vetrine, lusso, eventi. Ma dietro, nella vita reale c’è il degrado dell’immigrazione incontrollata, la corruzione, la mafia e la droga, tutto quello che le cronache raccontano e quello che non si sa. (Vedi recenti articoli della Ranieri).
E non si sa perché a nessuno sembra interessare un’analisi che metta in discussione i pilastri della nostra vita. Il narcisismo strisciante, ma non troppo, che pervade la nostra società non permette l’autocritica e ci porta a solitudini coatte dalle quali fuggire tramite PC e telefonini.
Lo conferma il genocidio a Gaza e quanto c’è voluto per cominciare a protestare.
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