(Gioacchino Musumeci) – Mentre Giorgia Meloni ci spiega che l’invasione dell’Ucraina sarebbe un tentativo di Putin per ripristinare l’Unione sovietica, sono schifato nell’apprendere che Washington opera segretamente in Groenlandia per favorire la secessione dalla Danimarca. “Di che vogliamo parlare Meloni, Trump vorrebbe costruire l’impero americano? La prego, ce lo dica.”

Non paghi del danno colossale portato da ingerenze atte a ribaltare il governo democraticamente eletto in Ucraina, oggi gli Usa di Trump si adoperano per provocare un ulteriore disastro ai danni di un paese membro dell’Unione europea. A proposito di Usa alleati storici: a parte aver fondato la loro sofisticata democrazia sul genocidio dei popoli autoctoni, e aver sganciato due atomiche sui civili giapponesi inermi, li definirei covo di serpi da cui stare lontanissimi attualmente.

Il tempo della cautela è finito e il governo danese ha convocato il più alto diplomatico degli Stati Uniti. La protesta del governo deriva da un rapporto svelato dall’emittente nazionale DR, ciò per sottolineare l’importanza del giornalismo in un paese democratico.

Il rapporto di DR cita in particolare la visita di un americano a Nuuk, capitale della Groenlandia, e afferma che questi cercava di compilare un elenco di groenlandesi a sostegno dei tentativi Usa di conquistare l’isola, per reclutarli in un movimento secessionista. La strategia Usa è nota: formare cellule eversive, preparate la guerra civile in Groenlandia, scatenarla con un pretesto, intervenire per sedarla e poi annettere l’Isola agli Usa. Non è complottismo, Trump lo sta facendo sotto i nostri occhi.

La ricostruzione era stata già avanzata lo scorso maggio in un articolo del Wall Street Journal. E anche questo mette in luce l’importanza del giornalismo di inchiesta che casualmente il nostro governo avversa.

L’intelligence Usa non negò le indiscrezioni ma accusò il quotidiano di “infrangere la legge e minare la sicurezza e la democrazia negli Stati Uniti”.

Straordinario! Gli usa possono minare le democrazie altrui ma se vengono scoperti rovesciano il tavolo e gridano alla minaccia della loro sicurezza nazionale.

Ma perché da parte di Trump tanto interesse verso la Groenlandia? Perché si tratta di un tassello che compone la strategia di monopolio delle terre rare su cui la Cina esercita un controllo importantissimo. Oggi Donald Trump sa bene che l’Ucraina, altra miniera di metalli rari, non potrà essere sottratta all’occhio strategico di Mosca ma con uno sguardo verso il futuro dal suo primo mandato avanzò pretese territoriali sull’isola. Queste si sono fatte via via più aggressive durante l’attuale presidenza. Il leader Usa ha più volte affermato, come fosse ordinaria amministrazione, la volontà di annettere la Groenlandia agli Stati Uniti per ragioni di sicurezza e guarda caso per le sue terre rare, ciò senza escludere l’uso della forza.

L’ipotesi dell’annessione è stata nettamente respinta dai 56.000 abitanti dell’isola, per lo più inuit, che alle ultime elezioni hanno premiato i partiti locali poco amichevoli verso gli Usa.

In questi casi gli Americani rovesciano i governi indisciplinati provocando guerre civili per poi sostituirli con governi fantoccio disposti a piegarsi.

Concludo: quando le condotte degli alleati storici sono così bastarde dovremmo prendere le dovute distanze e guadare serenamente altrove. A meno naturalmente di non voler affondare definitivamente. Nel frattempo c’è chi pensa davvero che la Ue sia un soggetto politico attivo e lo psicopatico Trump, amico della nostra Giorgia, lavori per la pace in Ucraina.