La guerra in Ucraina, la retorica della “pace ingiusta” e il bivio morale dell’Occidente

(di Gianvito Pipitone) – Il dibattito pubblico, si sa, è sempre scivoloso. Lo diventa ancor di più quando si intreccia con una crisi economica globale che costringe milioni di persone a rivedere abitudini, priorità e certezze. In questo clima instabile, pochi temi dividono quanto la guerra e la sua controparte, la pace. Parliamo del conflitto incistato nel cuore dell’Europa, tra Russia e Ucraina. All’indomani dell’attacco russo sferrato nel 2022, la condanna fu pressoché unanime. Un fulmine a ciel sereno, un’aggressione efferata: chi non ricorda Bucha? Quasi tutti, in un modo o nell’altro, riconoscevano a Zelensky – e all’Occidente – il diritto alla difesa.
Col passare dei mesi, mentre la “guerra lampo” si rivelava una previsione fallace e il fronte si impantanava, sono emersi i primi distinguo. Il partito dei pacifisti ha cominciato a ingrossarsi, fino a diventare oggi una forza mediatica e politica non trascurabile. Va detto con chiarezza: il pacifismo sincero, quello che nasce da una tensione etica e da una volontà di protezione della vita umana, merita rispetto. Ma non tutte le posizioni che si richiamano alla pace sono uguali. Alcune, purtroppo, sembrano ignorare il contesto e finiscono per legittimare – anche involontariamente – l’aggressione.
Che il conflitto nel Donbass fosse già acceso dal 2014, come ripetono i filorussi, è vero. Ma è Mosca che ha trasformato quella tensione in guerra ad alta intensità, invadendo un Paese sovrano e bombardandolo ufficialmente. La riflessione parte da lì. Come ci si deve porre di fronte a un attacco frontale, dichiarato, da parte di uno Stato contro un altro? Con il senno di poi, l’Europa avrebbe dovuto voltarsi dall’altra parte e lasciare che Kiev se la sbrigasse da sola? Avrebbe dovuto accettare l’affronto nel cortile di casa, in nome di una pace rapida e di pochi – relativamente pochi – morti?
Qui le linee di pensiero divergono. C’è chi, all’interno della NATO, ha appoggiato la linea della difesa esterna, come poi è accaduto. C’è chi avrebbe voluto mandare truppe fin dal primo istante. E c’è chi, col passare del tempo, ha cominciato a manifestare mal di pancia sempre più forti. Dopo tre anni e mezzo di guerra, con migliaia di morti – civili e militari – e una girandola di propaganda che rende incerto ogni bilancio, sembra quasi avere ragione chi invoca una (mi si consenta l’ossimoro) “pace ingiusta”, fondata cioè su compromessi dolorosi.
Ma attenzione: il campo delle opinioni è, come sempre, accidentato. C’è chi sostiene di aver sempre difeso la pace, e chi, aggiuntosi in corsa, oggi afferma che è stato un errore imbarcarsi in questa guerra per conto della NATO e dell’Europa. Basta osservare come, nel tempo, molte testate di rilievo abbiano sfumato la loro posizione iniziale, passando da una condanna netta dell’aggressione a una lettura più problematica del ruolo occidentale. A questa tendenza si affiancano gli interventi di analisti e influencer geopolitici, sempre più presenti nelle piazze virtuali dei social, tornati alla ribalta con l’ascesa di Trump. Un Trump il cui distacco strategico ha finito per offrire – almeno sul piano mediatico – una sponda indiretta alla narrativa del Cremlino, restituendo a Putin una dimensione diplomatica che le sue scelte belliche avevano da tempo compromesso.
Ebbene, il punto è sempre lo stesso. Chi ha davvero ragione in questa disputa infinita?Chi avrebbe permesso, senza colpo ferire, l’annessione dell’Ucraina al prezzo di una pace rapida e qualche migliaio di morti? Oppure chi si è opposto fin dal primo momento alla logica della forza, alla violazione del diritto internazionale, all’invasione di un popolo che aveva scelto – legittimamente – di allontanarsi dal controllo russo?
Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, al marzo 2025, i civili uccisi sono almeno 12.910, con oltre 30.700 feriti. Le perdite militari complessive da entrambe le parti superano il milione, secondo stime incrociate di intelligence occidentali e analisti indipendenti. I rifugiati ucraini registrati all’estero sono oltre 6 milioni, mentre gli sfollati interni superano i 3,7 milioni (fonte: UNHCR).
Nulla di tutto questo riduce la responsabilità del Cremlino per Bucha, Mariupol o le fosse comuni. Ma interrogarsi sugli errori dell’Occidente non è un esercizio di autoassoluzione: è il tentativo di capire se l’occasione per fermare la catena di orrori sia stata persa per calcolo, inerzia o mancanza di visione strategica.
Oggi, la guerra in Ucraina non è più solo un conflitto regionale: è una prova di coerenza e capacità d’azione per le democrazie del XXI secolo, banco di prova della tenuta morale e politica del cosiddetto mondo libero. E il dubbio diventa un dovere analitico, perché se la lentezza e la frammentazione delle scelte finiscono per rafforzare chi ha aggredito, allora non basta più dire di aver fatto la cosa giusta: bisogna dimostrare di averla fatta nel modo giusto, e di averlo fatto in tempo.
L’articolo è equilibrato e offre spunti di riflessione, ma non si discosta dal filone narrativo comune, generico sui media tradizionali. si concentra soprattutto sul dibattito etico e politico del conflitto, citando perdite, rifugiati e posizioni internazionali.
Sin dal 2003, quando ebbi modo di leggere il libro di Carlo Maria Cipolla: Storia Economica, la mia visione di vedere la storia e l’attualita’ e’ profondamente mutata: non piu’ lo “stile Orsini” fatto cioe’ da puttanate tanto polarizzanti quanto superficiali ed inconcludenti ma lo stile “Giovanni Falcone” molto piu’ pragmatico ed efficace.
Se vuoi capire come vanno le cose FOLLOW THE MONEY
Mi ero ripromesso di dare contezza di quelle che sono le ragioni profonde del conflitto e questo articolo, con il suo stile, mi offre lo spunto per farlo.
Le ragioni profonde del conflitto sono i diritti di sfruttamento che l’Ucraina aveva siglato con l’EU nel 2021 relativi ai giacimenti di litio e di titanio.
Risultano particolarmente esposte nel gico la Francia con BNP Paribas e la Gran Bretagna con HSBC.
Per cui quando qualcuno si chiede cosa c’entra la Gran Bretagna, che non fa parte dell*EU, con questa guerra, sbaglia; non perche’ la GB faccia parte o meno dell’EU; ma perche’ e’ coinvoilta pesantemente ed adesso comprende perche’ e’¨tra i piu’ facinorosi sostenitori dell’Ucraina
Nulla a che vedere con le terre rare di trumpiana menzione: in Ucraina non esistono giacimenti accertati di terre rare; sono state fatte in passato delle esplorazioni ma non risulta sia stato trovato nulla di tecnicamente/economicamente sfruttabile.
The Ukrainian mineral riches in Donald Trump’s sights
Esistono anche altri elementi quali coblato e zirconioo e grafite naurale; ma su questo versante l’Ucraina non attira grosse attenzioni al momento.
Vediamo i due attori protagonisti; il primo e’ il litio
Qui il MoU siglato tra EU e Ucraina
EU and Ukraine kick-start strategic partnership on raw materials – European Commission
La sua versione piu’ sintetica
EU and Ukraine launch Strategic Partnership on Critical Raw Materials and Batteries
Tra le societa’ coinvolte nell’estrazione del litio speciale menzione va fatta per due di esse
European Lithium Ltd: (partecipata da BNP Paribas con quasi il 40%, vero Emmanuel?, e da HSBC con circa il 9%)
Ha sipulato con BMW un accordo per la fornitura di litio nel progetto Wolfsberg da avviare nel 2027
Update On Nasdaq Listing And Changes To Ukraine Transaction | INN
e TechMet: Societa’ minerairia con sede a Dublino, ha mostrato interesse per il giacimento di Dobra, e sostenuta dagli USA e che ha tra i principali investitori U.S. International Development Finance Corporation (DFC), il Qatar Investment Authority (QIA), Mercuria Energy Trading e S2G Investments
Il giacimento di Dobra è uno dei più promettenti in Europa per la presenza di litio, contenendo minerali come spodumene e petalite, fondamentali per la produzione di batterie per veicoli elettrici e dispositivi elettronici. Le riserve stimate ammontano a circa 500.000 tonnellate di litio, distribuite su tre depositi principali: Dobra, Kruta Balka e Shevchenkivske
The Mineral Wars – How Ukraine’s Critical Minerals Will Fuel Future Geopolitical Rivalries – CIRSD
Il governo ucraino ha lanciato una gara per l’assegnazione dei diritti minerari sul sito di Dobra. L’investitore selezionato dovrà impegnarsi in un contratto di 50 anni, con un investimento minimo di 179 milioni di dollari, destinato a coprire attività di esplorazione geologica, estrazione e arricchimento del minerale. Sono previsti anche obblighi in termini di standard ambientali, utilizzo di beni e manodopera locali, e sviluppo delle comunità circostanti.
Ukraine launches tender for lithium deposit site in Kirovohrad region, PM says | Reuters
Sullo sfruttamento dei siti c’e’ in essere una controversia legale tra European Lithium e Tech met.
Passiamo al titanio
I principali attori coinvolti sono
United Mining and Chemical Company (UMCC)
È uno dei principali produttori di minerali di titanio in Ucraina, operando gli impianti di Vilnohirsk e Irshansk. Tuttavia, l’azienda è stata oggetto di controversie legate a presunti abusi ambientali e dei diritti umani.
recentemente e’ stata acquisita da NEQSOL Holding è un gruppo industriale azero con una presenza significativa in vari settori e paesi, ha sede in Olanda.
Group DF
Conglomerato ucraino fondato da Dmytro Firtash, controlla diverse risorse minerarie, tra cui la produzione di titanio attraverso l’acquisizione di Crimea TITANe Mezhyrichensky GZK il principale produttore di biossido di titanio in Europa orientale.
Ukrainian oligarch Firtash sells assets in occupied Crimea to Russian company
Zaporizhzhya Titanium-Magnesium Plant (ZTMP)
Situato a Zaporizhzhya, è l’unico produttore di titanio spugna in Europa, utilizzato principalmente nell’industria aerospaziale e nucleare. Vero Vlad?
Velta LLC: La sede principale di Velta si trova a Dnipro, Ucraina. L’azienda gestisce il giacimento di ilmenite di Byrzulivske, situato nella regione di Kirovohrad, nel centro dell’Ucraina. Questo giacimento è tra i più produttivi d’Europa, con una capacità annuale di estrazione di 270.000 tonnellate di concentrato di ilmenite. Il sito contiene circa 3 milioni di tonnellate di ilmenite di alta qualità, con un contenuto di biossido di titanio fino al 60% .
Velta è coinvolta nel progetto europeo REPTiS (Responsible Extraction and Processing of Titanium and other Primary Raw Materials), finanziato dal programma Horizon Europe.
Infine, ma di questo faccio solo un accenno, c’e’ un tema di cui poco si parla: la terra, intesa come suolo coltivabile
Sara’ protagonista a guerra finita.
Nuovo Giornale Nazionale – UCRAINA, L’ASSALTO DELLA FINANZA E DELLE MULTINAZIONALI
Non ho la pretesa di essere esaustivo, ma di offrire un punto di vista pragmatico e documentato, che mostra come il dibattito mediatico spesso ignori i veri interessi in gioco.
Nessuna pretesa invece nel convincere che quanto scrive Orsini siano emerite kazzate; per fare tale opera di convincimento servono luminari della psichiatria.
"Mi piace"Piace a 1 persona
@ Lionheart 70
Mi fa piacere ingegnere vedere che lei sia sulla strada giusta con un po’ di ritardo,meglio tardi che mai; è consolante vedere una persona che ragiona.
Io,modesto dottore in filosofia 😂😂, 3 anni fa avevo scritto su questi schermi…molto velocemente, in 5 minuti, quindi mi si perdoni errori e divagazioni.
Che ne dice?
Per intanto la saluto
Carlgen
20 novembre 2022 alle 21:08
@andrea @serpe(biscia d’acqua…manchi un po’ di senso dell’umorismo)
Vabbè ci riprovo
Che Putin sia un “mafioso” o perlomeno usi metodi poco ortodossi in quanto autocrate a capo di un impero,
Sono il primo a dirlo.
Se L ukraina-usa non li avesse messo i bastoni tra le ruote (e provato a farlo fesso) nei suoi “affari”(legali…pagava regolare affitto all Ucraina per far passare i gasdotti….bloccato il nordstream2) se ne sarebbe stato buono a casa sua.Ovviamente ci sono anche altre concause
È la legge del karma,causa effetto…o legge di natura…Provi a mettere i piedi in testa ad un prepotente (ma soprattutto più potente di te)e lui ti invade…non fa come la Mamma Ue.
L’Ucraina è uno spezzatino con tre pezzi di carne e il resto patate.
I tre pezzi di carne sono
1)Passaggio gasdotti da garantire in maniera onesta. (Roba russa da Krushev)
2)Porti Crimea sul mar nero.
Gli ucrainiUsa volevano stralciare accordi decennali sul affittoporti ;per questo invasione 2014(Roba russa,accordi 50ennali con Krushev )
3)Terre rare e industria Dombass. (Oligarchia russa da sempre)
Questa guerra deriva da queste concessioni che ha imposto Krushev all Ucraina per darle lo status di repubblica russa decenni fa,e che sono state mantenute con accordi (più o meno espliciti)anche dopo il 1991.
Praticamente Krushev aveva tenuto la carne per la Russia e dato le patate agli ucraini…era una falsa indipendenza…rimasta tale fino a Maidan.
In base a quanti pezzi di carne si vorrà tenere Putin( 2?,1,5?,1?)
O quanti ne vorranno la Ucraina USA….. si faranno accordi di pace.
Del resto delle patate non frega niente o poco a nessuno
( intendo poveri civili dombas, Nato? Gli USA non hanno mai dato la bomba atomica ai polacchi,figurarsi se la danno agli ucraini…che erano già pieni di armi nel 2021…
"Mi piace""Mi piace"
@ Lionheart 70
Mi fa piacere ingegnere vedere che lei sia sulla strada giusta con un po’ di ritardo,meglio tardi che mai; è consolante vedere una persona che ragiona.
Io,modesto dottore in filosofia 😂😂, 3 anni fa avevo scritto su questi schermi…molto velocemente, in 5 minuti, quindi mi si perdoni errori e divagazioni.
Che ne dice?
Per intanto la saluto
https://infosannio.com/2022/11/20/i-repubblicani-vogliono-indagare-sugli-scandali-della-famiglia-biden-in-ucraina/
"Mi piace""Mi piace"
Carlgen
20 novembre 2022 alle 21:08
@andrea @serpe(biscia d’acqua…manchi un po’ di senso dell’umorismo)
Vabbè ci riprovo
Che Putin sia un “mafioso” o perlomeno usi metodi poco ortodossi in quanto autocrate a capo di un impero,
Sono il primo a dirlo.
Se L ukraina-usa non li avesse messo i bastoni tra le ruote (e provato a farlo fesso) nei suoi “affari”(legali…pagava regolare affitto all Ucraina per far passare i gasdotti….bloccato il nordstream2) se ne sarebbe stato buono a casa sua.Ovviamente ci sono anche altre concause
È la legge del karma,causa effetto…o legge di natura…Provi a mettere i piedi in testa ad un prepotente (ma soprattutto più potente di te)e lui ti invade…non fa come la Mamma Ue.
L’Ucraina è uno spezzatino con tre pezzi di carne e il resto patate.
I tre pezzi di carne sono
1)Passaggio gasdotti da garantire in maniera onesta. (Roba russa da Krushev)
2)Porti Crimea sul mar nero.
Gli ucrainiUsa volevano stralciare accordi decennali sul affittoporti ;per questo invasione 2014(Roba russa,accordi 50ennali con Krushev )
3)Terre rare e industria Dombass. (Oligarchia russa da sempre)
Questa guerra deriva da queste concessioni che ha imposto Krushev all Ucraina per darle lo status di repubblica russa decenni fa,e che sono state mantenute con accordi (più o meno espliciti)anche dopo il 1991.
Praticamente Krushev aveva tenuto la carne per la Russia e dato le patate agli ucraini…era una falsa indipendenza…rimasta tale fino a Maidan.
In base a quanti pezzi di carne si vorrà tenere Putin( 2?,1,5?,1?)
O quanti ne vorranno la Ucraina USA….. si faranno accordi di pace.
Del resto delle patate non frega niente o poco a nessuno
( intendo poveri civili dombas, Nato? Gli USA non hanno mai dato la bomba atomica ai polacchi,figurarsi se la danno agli ucraini…che erano già pieni di armi nel 2021…
"Mi piace""Mi piace"
Carlgen
20 novembre 2022 alle 21:0
L’Ucraina è uno spezzatino con tre pezzi di carne e il resto patate.
I tre pezzi di carne sono
1)Passaggio gasdotti da garantire in maniera onesta. (Roba russa da Krushev)
2)Porti Crimea sul mar nero.
Gli ucrainiUsa volevano stralciare accordi decennali sul affittoporti ;per questo invasione 2014(Roba russa,accordi 50ennali con Krushev )
3)Terre rare e industria Dombass. (Oligarchia russa da sempre)
Questa guerra deriva da queste concessioni che ha imposto Krushev all Ucraina per darle lo status di repubblica russa decenni fa,e che sono state mantenute con accordi (più o meno espliciti)anche dopo il 1991.
Praticamente Krushev aveva tenuto la carne per la Russia e dato le patate agli ucraini…era una falsa indipendenza…rimasta tale fino a Maidan.
In base a quanti pezzi di carne si vorrà tenere Putin( 2?,1,5?,1?)
O quanti ne vorranno la Ucraina USA….. si faranno accordi di pace.
Del resto delle patate non frega niente o poco a nessuno
( intendo poveri civili dombas, Nato? Gli USA non hanno mai dato la bomba atomica ai polacchi,figurarsi se la danno agli ucraini…che erano già pieni di armi nel 2021…
"Mi piace""Mi piace"
mi scuso per la ridondanza
"Mi piace""Mi piace"
Che la questione fosse meramente economica lo si capisce anche da ciò che diceva apertamente la Russia già da fine 2012/inizio 2013 (prima che la situazione degenerasse).
Già ad inizio del 2013 Glazyev diceva apertamente in un’intervista che “Non vogliamo ricorrere ad alcun tipo di ricatto, ma se l’Ucraina firma il trattato economico con la UE allora violerebbe il trattato di amicizia con la Russia, che non potrebbe garantire più lo status di Stato dell’Ucraina e potrebbe intervenire se alcune parti del Paese si appellassero a Mosca”? A queste seguirono le minacce all’Ucraina del ministro dell’energia Rogozin a settembre 2013, e da lì in poi è successo di tutto e di più.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Con permesso, lo si capisce adesso. A me sembra che fino a poco tempo fa si parlava di Azov,Nato,Bombe Atomiche,civili and so on
"Mi piace"Piace a 1 persona
Dipende da dove si decide di iniziare a guardare gli avvenimenti. La tendenza comune è di saltare a piè pari dai primi anni 2000 direttamente al 2014.
"Mi piace""Mi piace"
Quando scrivevo 3 anni fa io sono partito da Nikita Krushev.
La storia vista come sovrastruttura ottocentesca serve poco o nulla
L’ho ripetuto tante volte.
Io ho solo spulciato documenti originali anni 60 su porti Crimea,gasdotti tramite ukraina, industria terre rare donbass,due cosette su nordstream2,e golpe Maidan.
Tutta la tiritera storica saltata a pie pari,compresi trattati di minsk o non Misk: non so niente e non me ne frega niente.Tutti specchietti per le allodole alquanto propagandistici,che nascondevano il succo del discorso.
Per il resto logica e qualche competenza spicciola e basica di finanza.
Non sono certo arrivato alla verità, (che sanno e sapranno solo Putin,biden,zelensky e le altre autorità politiche), ma non credo di esserci andato lontano.Magra soddisfazione giusto per passare il tempo libero.
"Mi piace""Mi piace"
X Propagandistaminkione85:
Nel 2013 cosa è successo scusa?
Nel 2014 CHI è stato rovesciato?
Chi c’era in piazza a sostenere i rivoltosi?
Chi ha gridato FUCK EU?
Sei un propagandista inetto e della peggio specie.
E non ti smentisci mai.
Bisogna essere proprio dei FISSATI per pensare che i giacimenti di titanio e litio siano sufficienti per fare una guerra del genere.
Nemmeno riesco a rispondere di fronte a tanta deficienza.
Quasi rivaluto i video di Lombardi.
"Mi piace"Piace a 1 persona
X ZEPPELIN 70:
che mostra come il dibattito mediatico spesso ignori i veri interessi in gioco.
Nessuna pretesa invece nel convincere che quanto scrive Orsini siano emerite kazzate; per fare tale opera di convincimento servono luminari della psichiatria.
Ma INFATTI, non ci riesci proprio e manco ti avvicini al bersaglio di km.
Ho letto lo sproloquio che hai postato sopra.
L’unica cosa che mi viene da dire di bene di te è che sei DEFORMATO PROFESSIONALMENTE.
O sei proprio de coccio, in altri termini.
"Mi piace""Mi piace"
Il messaggio circa il convincere non è rivolto a te.
Se dopo un commento analitico è l’unica cosa che riesci a dire posso solo aggiungere che tu non sei nemmeno un caso clinico
Sei solo un caso di studio: un essere vivente con elettroencefalogramma piatto
"Mi piace"Piace a 1 persona
Il tema che sollevi è interessante. Figurati, io mi limitavo a sostenere che la Russia non poteva rischiare di perdere la Crimea e il porto di Sebastopoli ( al netto quindi di Nato che abbaia, denazificazione, russofili bombardati etc.), indicando come il problema che spiega l’invasione russa sia sempre stato fondamentalmente economico/commerciale. E quindi con un’Ucraina supermilitarizzata che entra nella NATO ( e quindi non la puoi più invadere…) e che si ripiglia la Crimea, beh è un bel problema.
Ma ti chiedo. Ma veramente siamo ( sono) convinti che l’Ucraina possegga tutta ‘sta roba, tutti questi giacimenti? Spesso, leggendo le stesse fonti che alleghi, “si dice”, “il Ministero ucraino dice”, “si pensa che”. Nulla o quasi è attualmente verificato, tanto meno sfruttato.
Tu stesso citi il giacimento di Dobra, si dice ricco di Spodumene e Petalite, minerali ricchi di Litio. Ma ci sono veramente? No, te lo chiedo perché i Minerali in questione si formano da materiale vulcanico. Quindi in Rocce Ignee. Io tutto ‘sto vulcanico in Ucraina non me lo ricordo. Sarà…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Perdi tempo con Zeppelin 70.
Il fatto che le guerre nascano per ca22i economici è vecchio come il mondo.
MA NON E’ L’UNICO MOTIVO.
Specie se dall’altra parte c’é una problematica di sicurezza geostrategica che il controllo della Crimea per esempio dà alla regione, ed è per questo (la CRIMEA) che gli inglesi sono sempre lì a farsi i ca22i che non gli competono.
Quello che dice Zeppelin è solo la SUA interpretazione della crisi, ma ce ne sono almeno altre 10 che non valgono di meno.
A cominciare dalla DESTABILIZZAZIONE che i governi filo-occidentali portano INEVITABILMENTE nelle zone dove mettono radici. Vedi Caucaso.
Inutile farlo capire a questo ottusangolo 70, è tempo proprio perso.
Lui è convinto che la Russia faccia una guerra del genre per i giacimenti di Litio e perché non di Di-Litio, già che c’è?
"Mi piace"Piace a 2 people
Il litio può avere sia origine magmatica ( da magmi provenienti dal sottosuolo) non vulcanica; sia origine evaporativa tipo i giacimenti del sud America(Bolivia, cile) si chiamano salar.
Il titanio ha origini magmatiche
I giacimenti citati sono TUTTI accertati e molti di essi operativi.
Tuttavia per ottimizzare la produzione servono massicci investimenti in impianti ed infrastrutture.
Se leggi i link che ho postato c’è scritto anche questo.
"Mi piace"Piace a 1 persona