(Dott. Paolo Caruso) – Dimenticata dal mondo che conta, Gaza si avvia a vivere nella disperata solitudine l’ ultimo atto della sua esistenza. Si vieta anche ai giornalisti di raccontare la guerra ai media mondiali, ai fotoreporter di immortalare con le immagini questa immane tragedia , e vigliaccamente li si uccide. In venti sono caduti sotto i colpi di mortaio nell’ ospedale Nasser di Gaza, di cui cinque giornalisti, quattro operatori sanitari, due medici, e i restanti semplici soccorritori. E altri 75 dall’ alba di oggi sono i morti che si registrano in questa infinita mattanza nella Striscia. Come i tantissimi bambini morti di fame. Netanyahu alle pressioni internazionali ribadisce che sarà fatta giustizia. E ora? Resta solo l’ indignazione. Non si capisce più il vero bersaglio. Sono i terroristi o una pleiade di popolazione inerme, con bambini che corrono per un poco di acqua e di pane. Trump continua a fare l’ingenuo, non sapeva nulla della morte di quelle persone. Pura ipocrisia! È informato su tutto minuto per minuto. Basterebbe un suo cenno e Netanyahu smetterebbe il genocidio. Ma egli di Hamas si fa scudo per attuare le sue scelleratezze. Non vuole riconoscere lo Stato Palestinese. Non hanno forse diritto ad avere una patria? Arafat lottò per lo scopo e, per parte israeliana, anche Rabin si impegnò fino a rimetterci la vita. L’odio seminato oggi produrrà negli anni a venire i futuri terroristi. Lo disse finanche Giulio Andreotti, fine conoscitore della politica mediorientale: “Se fossi nato in Palestina, alle condizioni di come il governo israeliano tratta quel popolo, anche io sarei un terrorista!”. Difendere la propria libertà fu per millenni motivo di forza per Israele, ma non altrettanto vanto non aver riconosciuto il diritto di avere uno Stato, al popolo palestinese. “Cui prodest”? A chi giovano i poveri della Terra? Gli affari si fanno tra ricchi, per diventare più “zii Paperoni”, sul sangue e sulla Terra dei poveri.