
Egregio Sottosegretario Sbarra,
sono una giovane amministratrice di un piccolo borgo sannita in via di spopolamento (inserito nell’elenco dei cosiddetti Comuni Marginali con DPCM del prof. Mario Draghi) e le scrivo questa nota dopo aver letto la Sua lettera sul tema “Ragazzi tornate a Napoli” avviato dal Direttore Roberto Napoletano e pubblicato oggi sul Mattino.
Nel sottoscrivere anche le virgole del suo intervento, in particolare laddove afferma: “ … E’ fondamentale contrastare lo spopolamento e garantire ai giovani la libertà di restare nella propria terra”, sono qui per chiederle di farsi promotore di una proposta di legge finalizzata a non far morire i nostri piccoli borghi che sono la memoria del Paese sulla falsariga di quel progetto-pilota avviato nel 1994 dalla Commissione europea per recuperare e ridare vita ai piccoli centri semideserti o abbandonati e denominato “Villaggi d’Europa”.
Una legge per cambiare il destino di chi nasce nei piccoli borghi dell’aspra montagna dell’Appennino, specie quello meridionale (quelli che il prof. Manlio Rossi Doria indicava come il Sud dell’ “osso” per distinguerli dalla “polpa” rappresentata dalle aree costiere) che è irrimediabilmente di partire: andare via a cercare lavoro, a studiare, a vivere. Pertanto, ben vengano le riflessioni sul tema dello spopolamento dei piccoli borghi ma, quello che serve, a mio avviso, è una legge per avviare il risanamento dei circa 8 mila campanili che caratterizzano l’Italia e fermare la fuga dei giovani. In poche parole, per salvare i nostri piccoli borghi dall’abbandono ci vuole una legge come quella fatta approvare in Francia da quel grande scrittore-giornalista André Malraux, ministro alla Cultura nel 1962 (durante il governo De Gaulle), che finanziava interventi di risanamento e riqualificazione dei vecchi quartieri delle piccole comunità francesi.
Quella legge ebbe effetti straordinari perché in questo modo si riuscì a cambiarne completamente il volto richiamando turisti e, soprattutto, cambiando la vita dei residenti. Per i tanti borghi abbandonati (e/o sempre più desolati) dell’Italia sarebbe utile un progetto nazionale del genere. E’ vero che c’è già una legge per il sostegno dei piccoli comuni rappresentata dalla n.158/2017 ma, a mio avviso, non basta. Ha rappresentato un segnale di attenzione, però insufficiente per il sostegno che garantisce. E’ vero che c’è il Piano della Strategia nazionale per le aree interne che dovrebbe avere ulteriori finanziamenti dal Piano di Ripresa e Resilienza ma, a mio avviso, non basta. Ci vuole una legge che esprima la volontà del Governo di intervenire radicalmente e con forza. E il minimo sindacale per trattenere i giovani nel luogo di origine è garantire il lavoro.
Serve una legge che deve finanziare progetti di sistema che valorizzino l’ambiente, il paesaggio, le architetture. Soltanto in questo modo si potrà ripristinare il patto di fiducia verso il territorio. E poi … occorrono menti creative per far sì che per ogni euro investito in cultura ci sia un ritorno economico che moltiplica l’effetto.
Mi auguro che il governo Meloni, da Lei ben rappresentato, nel ridefinire i finanziamenti del PNRR sappia prestare la dovuta attenzione al suo “grido di dolore” e, nel contempo, il Parlamento riesca ad approvare una “legge Malraux” per i nostri piccoli borghi che caratterizzano le aree interne del Paese.
Con la speranza di poterla presto incontrare, nel frattempo Le invio i miei migliori saluti.
Fiorenza Ceniccola
Consigliere Comunale – Guardia Sanframondi
Segretario Forza Italia Giovani – Benevento
Vice Segretario Internazionale Forza Italia Giovani