
(Dott. Paolo Caruso) – Arrivederci in Alaska. Sede destinata da Trump e Putin per discutere di pace in Ucraina. Mancherà, almeno per ora, il diretto interessato, il Presidente ucraino. Zelensky infatti non sarà presente e non siederà con loro. Schiaffo anche all’Europa che lo ha sostenuto con l’invio di armi in tre anni di guerra. I due Tycoon dunque parleranno di affari. L’animo è commerciale. Sia chiaro: Putin vuole quel che dice gli appartenga e per cui ha sacrificato uomini e onore. Passerà alla Storia, ma in nicchia poco invidiabile e in compagnia di uomini che hanno reso la storia tenebrosa. E Trump? Appassionato di protagonismo, vuol essere “l’Arbitro” delle trattativa, ma alla sua maniera: non imparziale e soprattutto con l’interesse per sé e per il suo entourage. Lo si è visto come abbia estorto le “terre rare” all’Ucraina. Tutti i suoi interventi nel mondo non sono a scopo umanitario ma economici a suo vantaggio. Ha estromesso dall’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) gli USA. Da irresponsabile, soprattutto in caso di pandemia come il Covid. Ha giocato e continua ancora a farlo ricattando il mondo con i dazi che da allora salgono e scendono a suo piacimento, e per fare arricchire, come dichiarato dallo stesso Tycoon, gli amici, fino a fare saltare il banco delle economie mondiali. L’India si affida alla Cina e lo stesso fanno i Paesi colpiti dal suo furore farsesco. Esclusa dall’incontro è la pavida Europa, rivelatasi con le sue scelte politiche guerrafondaia ma soprattutto l’ Ucraina come parte offesa. Anche se ne dubito, un pensiero per la pace non mi sarà peregrino. Chi vivrà vedrà, domani è un altro giorno!
Ma… ma quale “sostenuto“? Spalleggiato
è il vocabolo preciso ed appropriato.
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Ma per quale testata, scrive P. Caruso?
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