
(Tommaso Merlo) – Li stanno facendo morire perfino di fame. Una morte lenta, spietata. Prima li riducono pelle ed ossa e poi lasciano che si spengano mentre gli aiuti umanitari marciscono sotto al sole oltre al filo spinato di quel lager ripugnante. E chi ha ancora la forza di raggiungere una mangiatoia, rischia di venire fucilato. Un orrore immondo che suggella il fallimento storico dell’ideologia sionista e sta creando le premesse per una svolta epocale. Sono oltre settant’anni che i sionisti perseguitano i palestinesi e quasi due anni che li massacrano a Gaza. Tonnellate di bombe, droni killer dalla mattina alla sera, cannonate e cecchini. Carestia. Qualunque altro popolo si sarebbe arreso, si sarebbe inginocchiato davanti alla brutalità sionista e alla disparità delle forze in campo. Ma non i palestinesi. E questo perché le atrocità e le ingiustizie subite generazione dopo generazione, li hanno fortificati. Una forza che deriva dal dolore subito sulla propria pelle e su quella dei propri cari. Una forza che deriva dalla bontà delle proprie ragioni perché i politicanti e presunti giornalisti possono blaterale fin che vogliono, ma alla fine la verità storica è molto semplice. I palestinesi vivevano in quelle terre da secoli convivendo pacificamente anche con gli ebrei, poi un giorno sono sbarcati i sionisti con un pezzo di carta in mano con scritto sopra che quella era casa loro. Ed è scoppiato l’inferno. Un progetto coloniale assurdo in partenza perché storicamente fuori tempo massimo, perché mirato ad istituire uno stato ebraico e non laico mettendo quindi le premesse per l’apartheid. E perché ignorava che quella è una terra dalla cultura antica e fiera nonché santa per tutte e tre le religioni monoteiste. Un progetto coloniale che avrebbe al massimo potuto funzionare se gestito in maniera intelligente, se cioè il sionismo avesse imparato dai suoi tragici errori iniziali e avesse accantonato il fanatismo considerando i palestinesi esseri umani alla pari e trovando con loro compromessi ragionevoli in modo da convivere civilmente. Ed invece hanno sostanzialmente portato avanti una cocciuta occupazione fregandosene di tutto e di tutti. Fin dal suo sbarco, il sionismo ha scelto la violenza cacciando letteralmente i palestinesi dalle loro case di famiglia, mentre cenavano, mentre chiacchieravano in giardino. Dopo secoli, i palestinesi hanno dovuto raccogliere in fretta e furia i loro effetti personali ed incamminarsi verso altre città e paesi, verso baraccopoli di lamiera sparse per tutto il Medioriente. Lasciandosi alle spalle non solo proprietà, ma anche storia, cultura, dignità. Una violenza anche psicologia inaudita che ha segnato profondamente la vita di chi è restato in prima linea come di coloro che sono scappati altrove in cerca di normalità. Ma senza mai dimenticare, senza mai arrendersi. Strage dopo strage. Diaspora dopo diaspora. Perfino dentro Gaza è pieno di rifugiati e discendenti di qualche deportazione di massa. Un dolore immenso che non si dissolve ma si accumula, traumi che si tramandano tra generazioni e che si fanno rabbia, che si fanno politica, che si fanno lotta armata. Resistenza dal punto di vista palestinese, terrorismo per gli Occidentali che da civiltà superiore si arroga il diritto di decidere chi sono i buoni e chi i cattivi. I loro nemici sono tutti terroristi soprattutto se di altre religioni e con la pelle più scura, mentre i loro amici come Israele esercitano il sacrosanto diritto di difendersi e di esistere anche quando calpestano il diritto internazionale e massacrano decine di migliaia di bambini innocenti. Assurde ipocrisie che dopo l’orrore a Gaza son diventate ridicole. Siamo davanti ad un delirio sanguinario fuori controllo. E se dopo oltre settant’anni i sionisti sono ancora lì a sterminare e perseguitare i palestinesi ed attaccare i paesi limitrofi, è segno di disperazione. Non vogliono ammettere il sostanziale fallimento della loro strategia e di tutto il loro progetto coloniale basato sulla forza e sulla manipolazione propagandistica e sull’appoggio occidentale. Un fallimento storico dovuto alle sue assurde premesse, al fanatismo con cui è stata portata avanti l’occupazione, ma anche all’eroica resistenza palestinese che non si è mai arresa nonostante tutto e tutti. Oggi a Gaza si muore di fame, ma il mondo è cambiato. Ha compreso la verità. È maturato. Ed è solo questione di tempo. La Palestina tornerà ad essere una terra libera dove i diversi popoli torneranno a convivere pacificamente.
Non c’è nessuna eroica resistenza, purtroppo. A meno che Tommaso Merlo non intenda che stanno resistendo “fino all’ultimo Palestinese”… Ma non stanno neanche combattendo.
Quindi è’ solo sopravvivenza, data dall’istinto che ha ognuno di noi. L’alternativa è farla finita.
Potrebbero consegnare gli ostaggi e vedere cosa succede, però. Peggio di così non può andare.
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Ancora con sta storia degli ostaggi! Ma è anche giusto che ognuno si illuda come meglio crede: illuditi pure.
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sei sicuro che gli ostaggi li abbiano i palestinesi????
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E voi siete certi che non li hanno loro?
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Solo di una cosa sono sicuro: al macellaio non frega ‘na mazza degli ostaggi. Anzi se crepano tutti è meglio: potrà dire cone te che è tutta colpa di hamas.
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Intanto, uccidendone il 40% all’atto del sequestro, secondo il protocollo Hannibal, hanno quasi dimezzato le “possibilità di ricatto”… poi, coi bombardamenti a tappeto, ne hanno eliminato un altro bel po’…
Troppo coinvolto e interessato alla vita degli ostaggi, M3rdanyahu.
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non credo che gli ostaggi siano una merce di scambio ,Neta di loro se ne fotte è solo il paravento e l ottima scusa di un piano che era già stato scritto 12 anni fa . Potranno anche essere liberati ma non cambierebbe assolutamente nulla,purtroppo.
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scusami ,un ostaggio dovrebbe servire a dare una eventuale via di fuga o come contrattazione futura,da usare come scudo contro una probabile violenza verso chi lo detiene….e tu dopo bonbardamenti a tappeto,spari sulla folla,cibo e acqua che fai bloccare ancora pensi che gli ostaggi possano servire ancora come deterrente? Gli ostaggi servono a noi da sbandierare come si sbandiera che israele è l’ unica democrazia
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Secondo Travaglio, che ha scritto un libretto sulla questione a partire dal 1948, la colpa – col facile senno di poi, dopo oltre 70 anni – fu degli arabi locali che non accettarono la suddivisione stabilita con disinvoltura da chi (inglesi soprattutto) allora comandava in quelle contrade. Cosa dovevano fare i nativi (800mila) – chiedo a Trav – accettare la brutale espulsione a suon di migliaia di uccisioni e salire senza protestare sui camion per essere trasportati di peso, come in effetti avvenne, nei campi profughi e darsi alla pazza gioia perché 70 dopo sarebbe stato ancora peggio?? Suvvia, non diciamo caxxate!
E come doveva essere risolta la questione?? Non certo facendo finta che non esistessero quegli 800mila di nativi locali che vivevano lì da millenni. Il progetto più sano, invece, sarebbe stato quello di stabilire fin da allora che la nuova patria degli ebrei non poteva accogliere tutti gli ebrei disseminati al mondo che volessero raggiungere il nuovo Stato: NON C’ERA ABBASTANZA POSTO! NON ERA UN LUOGO VUOTO QUELLO STABILITO DAGLI INGLESI. La vera patria in cui dover vivere doveva essere trovata altrove (l’Argentina era disposta a cedere una quota delle immense pampas) e lasciare Israele soprattutto come luogo-culto della religione monoteistica degli ebrei, da visitare periodicamente, e a turno, per così dire. Invece si scelse di agire in tutt’altro modo, fino ad arrivare alla terrificante attualità. Con l’aggravante della sanguinaria ideologia colonialista del Sionismo alla base del rifiuto di tuuutte le risoluzioni dell’Onu. Oggi addirittura si parla apertamente di annessione di Gaza e Cisgiordania a Israele con la deportazione nel deserto egiziano di TUUUTTI i palestinesi… sopravvissuti allo sterminio.
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A Travaglio un giorno gli ho scritto che cosa avrebbe fatto se anche se deciso dall’ONU le sue case e i suoi terreni fossero stati espropriati ed assegnati al suo amico Renzi.Gli ho chiesto anche se lui sapeva che significava essere profugo scacciato Dalla propria casa.Mi ha risposto che lui non lo sapeva e ha chiesto se lo sapessi io che voleva dire essere profugo.Sui palestinesi le sue idee fanno proprio schifo.
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Travaglio in passato ha litigato con Santoro (anche in TV, mi sembra) sulla questione palestinese, perché storicamente è sempre stato un sostenitore del diritto di Israele a difendersi. Ha cambiato idea solo negli ultimi anni…
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Travaglio cambia idea a seconda dei giornali che riesce a vendere e delle ospitate che riesce a fare in tv. Poi se la cava sempre dicendo “io non ho mai detto… io non ho mai scritto…” ecc.
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FACEVANO, Dante…ora si è reso conto, ha studiato e ha cambiato idea…
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se proprio dovevano creare uno stato ebraico perché non lo hanno creato in una zona della Germania come risarcimento del genocidio tedesco oppure nel ,Piemonte visto che è stato il re del Piemonte( non italiano)a firmare le leggi razziali
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Intanto in Israele c’è chi la vede ancora così 👇
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ISRAELE, KATZ: “ESISTE LA POSSIBILITÀ DI UNA NUOVA CAMPAGNA CONTRO L’IRAN”
Il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha detto che esiste la possibilità di una ripresa dei combattimenti contro l’Iran. I risultati ottenuti e la superiorità aerea devono essere mantenuti, ha detto Katz.
Ormai sono scatenati e in pieno raptus. Molti analisti geopolitici (quelli però brutti sporchi e cattivi non allineati alla propaganda) sono convinti che israele attaccherà di nuovo l’Iran, con tutti i pericoli che la cosa comporta a livello mondiale.
Ultimamente israele ha aumentato del 2000% i suoi investimenti in propaganda in europa. Sta cercando di limitare i danni d’immagine, cosa direi impossibile: si stanno autodistruggendo l’immagine, scatenando l’odio dell’intero pianeta.
E sullo sfondo, la guerra che avanza inesorabile e inarrestabile.
Pino Cabras: ALTRO CHE GERGIEV. QUESTI SONO GIÀ IN GUERRA
C’è gente che sta preparando a grandi passi da decenni un clima sempre più irrespirabile di russofobia. Tutto il vecchio progetto UE, che pure aveva già delle tare tremende, è stato ulteriormente snaturato e reso irriconoscibile in una chiave bellicista che si muove in un universo di valori radicalmente diverso dai tempi di Kohl, Schroeder, Mitterrand, Chirac, Andreotti. Gli attuali dirigenti sono espressione diretta della grande finanza “a-democratica” e portano fino in fondo l’operazione partita anni fa in ambito baltico: rovesciare come un guanto l’identità antinazista dell’Europa uscita dalla Seconda Guerra Mondiale e sussumere un punto di vista affine a quello dei nazisti e dei loro sobillatori anche anglosassoni in funzione di una riedizione di un vecchio classico, ossia l’aggressione su vasta scala volta a distruggere la Russia. Questo è il folle progetto e ormai non lo nascondono. Tutto parla di guerra.
Il piciernismo, ossia il maccartismo del XXI secolo, si sta trasformando in un network di esaltati estremisti che vogliono travolgere ogni libertà in funzione della nuova identità europea: amico-nemico, senza fare prigionieri. Per loro è inaccettabile qualsiasi riconoscimento di valore al mondo russo. Pretendono da ogni artista l’adesione al loro schema manicheo e non si curano minimamente del fatto che se si estendesse questo schema nei suoi presupposti, centinaia di artisti statunitensi che hanno di fatto appoggiato l’imperialismo USA non dovrebbero mettere più piede in Europa. O che dire di quelle migliaia di artisti reclutati da un’organizzazione filoisraeliana dal nome orwelliano, la Creative Community for Peace, che li coinvolge in campagne volte ad attaccare chi si oppone al bellicismo di Tel Aviv? Nomi importanti che non rischiano certo di saltare un concerto o una prima o un’intervista presso i più attrezzati presstituti dei talk-show alla moda.
Faccio un appello ai tanti ancora diffidenti rispetto agli allarmi che io e altri stiamo lanciando. Guardate che questa non è una situazione normale, ed è il momento di scegliere il campo della battaglia per la pace. Potete non essere ancora d’accordo con la nostra visione che vuole coinvolgere la Russia in una nuova architettura di sicurezza, ma il tempo si sta consumando in direzione di un piano inclinato: il piciernismo porta alla guerra perché si sente già in guerra totale. Prima ve ne rendete conto, meglio sarà per tutti. Noi dobbiamo insieme evitare la catastrofe e coinvolgere i popoli. Senza più accettare i ricatti dei servi al comando della politica europea, né le minacce dei loro squadristi digitali.
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Pienamente d’accordo. Non è più possibile stare da parte e zitti. Questi pazzi si stanno giocando il tutto per tutto senza che la maggior parte della gente, allucinata dalla loro propaganda maartellante, ne sia consapevole mentre continua beata nel suo tran tran.
Basta un nulla per ritrovarci con droni e missili sulla testa.
Siamo davvero sull’orlo dell’abisso!
Ma ciò che più mi tormenta e mi dispiace è che perdiamo tempo a combatterci per cavolate fra noi mentre il nostro nemici se la ridono. Dobbiamo stanarli e cacciarli.
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DAI REPORT DI AMNESTY INTERNATIONAL
Si continua a parlare degli ostaggi, ma quanti palestinesi in 70 anni sono stati presi e buttati nelle carceri di Israele? Donne, bambini persino. Le denunce di Amnesty sono sempre state inutili. Imprigionati senza processi regolari, senza contatti col mondo esterno, a tempo indeterminato, senza accusa, in violazione tremenda del diritto internazionale. Senza poter incontrare un avvocato e i familiari, senza contatti col mondo esterno. Spesso torturati o violentati o sottoposti a trattamenti crudeli, inumani e degradanti. L’esercito israelino si è dato pieni poteri di arrestare chiunque, proveniente da Gaza, sia sospettato di essere coinvolto in attività ostili contro Israele o di porre una minaccia alla sicurezza dello stato, per periodi di tempo rinnovabili all’infinito senza l’obbligo di fornire prove o circostanziare le accuse.
Perché il mondo parla tanto degli ostaggi che vengono resi in condizioni buone, sani e salvi, ma non ha mai parlato dei prigionieri illegali, dei maltrattamenti, delle torture? È Amnesty International che denuncia come le autorità israeliane abbiano rastrellato civili palestinesi gettandoli in prigioni ignorate da tutti, per prolungati periodi di tempo, senza produrre alcuna prova che essi costituiscano una minaccia alla sicurezza e in assenza delle minime condizioni del giusto processo. I detenuti sono stati presi all’interno di scuole adibite a rifugi per sfollati interni, nel corso di irruzioni in abitazioni e ospedali e a posti di blocco. Sono poi stati trasferiti in Israele e trattenuti per periodi di tempo compresi tra due settimane e 140 giorni in centri di detenzione gestiti dall’esercito o dal Servizio israeliano delle prigioni.
I detenuti comprendevano medici arrestati negli ospedali per aver rifiutato di abbandonare i loro pazienti, madri separate dai figli mentre cercavano di fuggire, attraverso i cosiddetti “corridoi sicuri”, da nord a sud della Striscia di Gaza, difensori dei diritti umani, operatori delle Nazioni Unite, giornalisti e ulteriori civili.
Tutti gli ex detenuti intervistati da Amnesty International hanno denunciato di essere stati sottoposti a maltrattamenti e torture.
“I maltrattamenti e le torture, compresa la violenza sessuale, sono crimini di guerra.Al 7 ottobre ma in breve tempo ne ha ampliato l’uso per effettuare arresti di massa di palestinesi di Gaza senza accusa né processo. L’assenza di procedure sul giusto processo significa che tanto i civili quanto coloro che sono direttamente coinvolti in atti ostili vengono arrestati ai sensi della Legge sui combattenti illegali.
La Legge sui combattenti illegali nega ai detenuti l’accesso a un avvocato fino a 90 giorni, rendendo dunque norma la detenzione senza contatti col mondo esterno, condizione che può portare a maltrattamenti e tortura.
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Fuori da oogni for ma di legalità.
Israele è uno stato TERRORISTA e STOP.
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MoVimento 5 Stelle
ASCARI MOSTRA IN AULA FOTO DEI BAMBINI DI GAZA: “L’ITALIA È COMPLICE DEL GENOC…
“L’Italia deve interrompere ogni rapporto militare, economico e commerciale con questo governo terrorista e genocida. Questo governo va isolato, va sanzionato e perseguito dalla Corte Penale Internazionale per i crimini che ha commesso. Io vi chiedo, vi chiediamo, ritornate ad essere umani!” Stefania Ascari
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Qui il video dell’intervento:
https://www.facebook.com/share/v/1MPFTLQaPK/
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Scorrete gli interventi, per conoscere l’azione dei nostri parlamentari.
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La Knesset ha approvato l’annessione della Cisgiordania. Non importa che lì non ci sia neppure Hamas, è un atto d’amore democratico. L’unica democrazia “bocchiniana” fa il “lavoro pulito” come piace a PiGi Battista e a Paolo Mieli. E a tutti i “bocchiniani” d’Italia.
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