La badilata mondiale di sterco, minacce, insulti e maledizioni piombata addosso ad Andy Byron e Kristin Cabot, i due amanti pizzicati dalla “kiss cam” (?) durante il concerto dei […]

(di Andrea Scanzi – ilfattoquotidiano.it) – La badilata mondiale di sterco, minacce, insulti e maledizioni piombata addosso ad Andy Byron e Kristin Cabot, i due amanti pizzicati dalla “kiss cam” (?) durante il concerto dei Coldplay, dice molto sulla ferocia – e sulla deficienza – di questi tempi miserevoli.
Da giorni non si parla d’altro o quasi. Dopo la pubblicazione del video, divenuto virale come capita puntualmente ai video più innocui e/o imbecilli, i due protagonisti sono stati spiati, spulciati, vivisezionati e vomitati dal mondo tutto (i social, sì, ma anche non poche testate in via teorica autorevoli, a conferma di come ormai la demenza sia trasversale). Si è così venuti a sapere che Byron era Ceo della società The Astronomer Company, e che la sua amante e collega si era sposata da pochissimo. Byron è stato addirittura indotto a dimettersi dall’azienda, perché (ha “spiegato” l’azienda) “i leader dovrebbero stabilire lo standard sia nella condotta che nella responsabilità, e recentemente tale standard non è stato soddisfatto”. Milioni di internauti – evidentemente con una vita di merda e un’idea della libertà altrui paragonabile a quella delle comari di Bocca di Rosa – sono andati a caccia della identità dei fedifraghi, premurandosi che la moglie di Byron e il marito della Cabot venissero a conoscenza del tradimento e divorziassero dai due zozzoni. Siamo ormai al delirio più totale e alla ferocia più gratuita, e quel che è peggio è che molti ci ridono pure su. Per carità: un po’ di evasione fa bene. L’ironia ci sta e le cose serie sono altre. La vicenda, per quanto piccola in sé e derubricale (in una società sana) con un liberatorio “e sticazzi?”, è però assai emblematica della nostra contemporaneità.
Volendo chiuderla con una battuta, potremmo dire che se vai a vedere un concerto dove esiste una roba chiamata “kiss cam”, un po’ te le cerchi. Eppure, anche solo in questa idea apparentemente innocua dei Coldplay, non c’è solo un elemento cafonal e odiosamente melassoso, tipico della musica della band (primi due/tre dischi a parte). Quella “kiss cam” è una palese incarnazione (una delle tante) del Grande Fratello. Non esiste più privacy, sei sempre controllato e non puoi farti i fatti tuoi neanche durante un concerto. Max Pezzali, durante i concerti, mette in guardia il pubblico attraverso una scritta sui maxischermi: “Attenti a chi baciate durante il prossimo brano. Potreste essere ripresi”. Lo faceva già da prima del caso-Coldplay, e ci aveva visto lungo. Quello che è capitato ai due amanti dimostra poi altre due cose. La prima è il bigottismo che impera nel nostro mondo: puoi rubare, puoi violentare, puoi ammazzare e non succede quasi nulla. Se però “tradisci”, parte puntualmente la reazione pruriginosa e falsamente puritana degli ipocriti, che nel loro privato fanno (o sognano) le peggiori porcate, ma che – se sentono odore di corna – partono coi kalashnikov. Questo bigottismo porta con sé l’altro elemento profondamente perverso, che è la sproporzione tra “colpa” e punizione. Ogni giorno assistiamo nell’indifferenza generale a massacri, stermini, genocidi. Se però un tizio tradisce la moglie e magari fa pure la figura da pirla in mondovisione, il branco si scatena. E parte il sempiterno “dagli all’untore”. Se Byron e Cabot hanno meritato una tumulazione così brutale, cosa dovrebbero meritare i Netanyahu vari? Domanda ovviamente inutile, perché molti dei moralisti minchioni che si sono scatenati vigliaccamente contro la coppia illegittima, sono senza dubbio fan dei Netanyahu e derivati. O peggio ancora, neanche sanno chi sia. Il nostro presente è ormai un greatest hits di miseria e follia. Ci indigniamo per le stronzate e non facciamo niente di fronte all’apocalisse. Sindachiamo sulle vite altrui, mentre nel frattempo buttiamo via le nostre. Siamo feroci coi deboli e vigliacchi coi forti. Insensibili alle tragedie e permalosissimi sulle boiate. Drogati di voyeurismo, ignoranza, invidia e menefreghismo. E il mondo che abbiamo tirato su ne è prova. Che spettacolo!
Ho trovato veramente assurdo anche io tutto questo casino per due signori che hanno una relazione e vengono scoperti… sono fatti loro e dei rispettivi coniugi onestamente.
Su un un punto però Scanzi mi sa che ha toppato, perchè lui è stato indotto a dimettersi perchè se non l’avesse fatto sarebbe stato licenziato in quanto ha violato la “no fraternization policy”, che è uno standard di condotta che applicano quasi tutte le aziende americane e vietano appunto la fraternizzazione: erano amanti e lui l’ha assunta, era questo il problema per l’azienda.
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sinceramente, e non lo avrei mai detto, non penso più che sia brutto prima o poi lasciare questo mondo miserabile
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Non esisteva materialmente modo e maniera di riuscire a scrivere qualcosa di interessante su di un’argomento così stupido, così stupidamente pruriginoso, ma Screnzie c’è riuscito e non ha potuto fare a meno di lasciarci scritte le sue cavolate da due soldi (ma Travaglio e Gomez lo pagano a battuta?), lapalissiane e totalmente irrilevanti (a proposito di “Sindachiamo sulle vite altrui, mentre nel frattempo buttiamo via le nostre”). Anche lui tiene famigghia, la fidanzata, la moto, il cane e la casetta “smart” in campagna con Alexa… 💪🏼
Tale e quale all’articolo “Il Grande Fratello Siamo Noi” del Gramellini – lo Screnzie che ce l’ha fatta – del 19 luglio 2025 scorso qui su Infosannio. Gente che non sa scrivere nulla, ma se lo fa, cincischia di “boiate” demenziali di cui è perfino scemo parlare.
Ehi, raga, ve lo dico “col cuoveee”: cercatevi un lavoro vero, perché fare gli scrittori (e i giornalisti lasciam perdere, caliam un velo peloso 🤣)… non v’è riuscito! 🤦🏻♂️
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Ci sarà mai pace tra aretini e fiorentini?
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Non ce l’ho con lui poiché aretino. Non importa assolutamente da dove provenga, è irrilevante… Ce l’ho con lui poiché a me pare un poco-aggraziato giovincello un (bel) po’ provincialotto e un (bel) po’ para-Q-lo. Non rischia mai nulla, non si erge mai contro gli altri per difendere il suo modo di vedere le cose. Unica volta, che io ricordi, a L’aria che Tira nel 2013 su La7 sparlando di Nonno Scilvio contro la Mussolina (vedi video su YT) , ma lì era davvero come sparar sulla Croce Rossa, tantopiù che ella colse l’occasione per abbandonar lo studio, quindi per lui doppia vittoria, ma come al solito, rischio zero. Son tutti bravi, così. Non rischia dalla Gruba, dove infatti viene spesso invitato per bisbigliare la sua vocina indistinguibile dal coro, borbottando qualcosa quasi sempre di poco “croccante”, ma mai qualcosa di c@zzuto che gli faccia puntare i riflettori addosso: appunto, para-cù. Non che io ricordi, se è anche vero che ormai Otto e Mezzo non lo guardo più da un sacco di tempo. Facile fare il duro così! Non è neanche vegano, fa tanto l’animalista, ma è vegetariano, sempre ammesso che sappia e capisca la differenza e le implicazioni di non mangiare animali, ma i derivati sì… Una cosa imbarazzante, ma direi ridicola. E, dicevo, d’altra parte se alzasse troppo la voce, se combattesse per la giustezza delle proprie idee col tono del duro che assume su Facebook (dove “comanda” lui), non lo inviterebbero più in alcun posto, in alcuno studio televisivo, e la sua “carriera” di grande giornalista-esperto-di-tutto, ne riceverebbe detrimento.
Ce l’ho con lui (e qui rispondo anche a Elimanna) nella misura in cui scrive quelle che secondo me son cose irrisorie d’una irrilevanza immane, assumendo peraltro quel suo tipico odioso tono di superiorità (morale? Intellettuale?) dal che deriva quel suo starmi antipatico in maniera pazzesca. Ora, però, intendiamoci, non sono uno scemo – o forse anche sì, probabilmente, ma anche sicuramente sì, però non ritengo d’esser intellettualmente disonesto: alla fine della fiera costui fa anche di moltone bene a dire le cose che dice e a scriver le cose che scrive visto che ha una vasto pubblico di fan e follower che lo pagano e lo seguono in capo al mondo. Fa benissimo, e sarebbe un vero pazzoide se non lo facesse. Ma trovo che sia una persona sgradevole da morire che s’atteggia a super-professionista (de che? De musica? De sport? De politica? De attualità?) e infila la sua boccadiròsa in qualsiasi argomento per parlare di qualsiasi argomento puché sia, basta che si senta il tono vagamente imperioso della sua voce, anche se spesso ne sa poco se non praticamente nulla: bofonchia più o meno per sentito dire con gran saccenteria, ma sugo zero, farina del suo sacco non pervenuta, a parte l’orgia di insulti e parolacce a metà strada tra il retrò e il fantasioso (tentando almeno la via della comicità, ma anche lì spesso bucando l’acqua). È proprio uno che con la parlantina facile (leggasi “retorica da due fiorini bucati”) ci fa l’amore sin da ragazzino e, ormai esperto di superc@zzole, fa enormi giri di parole per dire due cosucce in croce, ma spacciandole per verità mostruose che solo lui è riuscito a cogliere, a differenza di tutti gli altri, poveri stolti. Idem, ma direi anche peggio, coi suoi libercoli (ho provato a iniziare a leggere, all’epoca, “Il Cazzaro Verde”, Paper First, 2019), ma non sono riuscito a superare la prime due pagine per la forma da asilo infantile con cui ha scritto qualche parol(acci)a per esprimere pochi concetti, semplici e banali, su di uno con cui chiunque anche non dicendo nulla cascherebbe in piedi (cioè Salveenee, che effettivamente fa tutto da solo in quanto a pessime figure mondiali). Ma quel suo (di Screnzie) senso di “io-so’-io-e-voi-nun-siete-un-cà” è proprio alla base di ogni suo modo di esprimersi, e mi dà una noja cospicua. Però questa è semplicemente – e ci mancherebbe! – una mia personalissima opinione. Non pretendo che tutti vedano la cosa come me, né assolutamente mi permetto di giudicare chicchessia che non vedesse le cose come le vedo io. Mi infastidisce però, ripeto, quel suo tipico salir sul podio per sputar sentenze su tutti e tutto come se lui fosse oggettivamente il migliore senza macchia e senza paura. C’è modo e modo di fare la ‘star’, e secondo me lui la fa in maniera orrenda, proprio nel peggior modo possibile. Non rischia nulla e si vanta d’esser un supermacho-man, coperto di monili d’oro come andava di moda quarant’anni fa. Tuttavia sono sincero: riconosco che a volte, seppur sempre più di rado, mi strappi pure un sorriso o perfino una risata, ma sempre più spesso ormai mi sembra proprio un mattoide tuttologo che crede d’emanar fascino sin dalla pelle. E a me individui del genere metton tristezza e, in ultima analisi, mi irritano. Dunque lui cerco di non leggerlo, non ascoltarlo, non seguirlo, ma a volte (“a mia insaputa!” 🤣) ci casco e mi accade. E in men che non si dica, malgrado tutto, mi si ravviva il fastidio corposo che provo per lui… Tutto qui. 🤷🏼♂️
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forse non è proprio così..,lui ce l ha fatta benissimo, saranno anche cazzate ma tra teatro e libri sta meglio di te e di me ( naturalmente parlo per me ,non nessuna informazione sui tuoi redditi!!
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