(Stefano Rossi) – Sergio Mattarella: “La Repubblica non abbandona la ricerca della verità e sollecita la collaborazione di tutti coloro che, anche tra i Paesi amici, possono aiutarci a rispondere al bisogno di giustizia, che non si dissolve negli anni perché è parte del tessuto stesso della democrazia”.

Cioè, con tre servizi segreti, altrettanti servizi segreti di polizia, carabinieri, finanza, esercito, marina, aeronautica, la politica non ha avuto il coraggio di dire la verità.

E tu vai pure a chiedere aiuto a “Paesi amici” di aiutarci, quando la verità è sul tavolo  da molti decenni, facendo pure una pessima figura.

L’allora presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, svelò cosa successe la sera del 27 giugno 1980 al DC9 (https://www.facebook.com/watch/?v=281282394615370).

Fu la marina francese a lanciare un missile a risonanza pensando di abbattere l’aereo con a bordo Gheddafi.

Il SISMI avvertì per tempo il generale libico dell’operazione militare in atto.

Non si dice la verità per due motivi:

1) dovremmo richiedere un abnorme  risarcimento danni alla Francia, nostra alleata e, per giunta, potenza atomica e membro di diritto del Consiglio di Sicurezza della NATO;

2) l’operazione di far fuori Gheddafi saltò più per il “tradimento” italiano, che rivelarono ai libici cosa avevano ordito, che per errore dei francesi. Si sarebbe innescato un processo da cui, tutti, sarebbero usciti con le ossa rotte.

Ma che oggi, 2025, si vada a chiedere aiuto ad altri Paese, lo trovo ridicolo ed offensivo per i morti e per i parenti sopravvissuti.