Scontro Salvini-Ue. In Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna potrebbe scattare il blocco “invernale” nei comuni oltre i 30mila abitanti, soluzione di emergenza per garantire la qualità dell’aria. Coinvolte oltre un milione di vetture

(repubblica.it) – ROMA – Stop a tutte le automobili con alimentazione diesel di categoria Euro 5 dal primo ottobre, in tutte le regioni della Pianura Padana. E’ la drastica misura contro l’inquinamento da polveri sottili che potrebbe scattare tra meno di quattro mesi in Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, lasciando nei garage nei giorni feriali e nelle ore diurne, oltre un milione di veicoli a gasolio immatricolati tra il 2011 e il 2015. Potrebbe, perché contro questa misura sollecitata da diverse sentenze della Corte di giustizia Ue, e poi prevista nel 2023 da un decreto governo Meloni, ora si muove il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che raccoglie le proteste di vari amministratori locali, categorie produttive e associazioni automobilistiche e promette un emendamento che scongiuri il blocco.
Il contesto è quello dell’estremo inquinamento registrato nella Pianura padana, dove i limiti di polveri sottili e biossido di azoto sono costantemente superati e tra i più alti d’Europa, sia per le caratteristiche morfologiche che per la concentrazione di attività inquinanti. Nel corso degli anni la Commissione ha aperto diverse procedure di infrazione nei confronti in Italia per il mancato rispetto delle direttive sulla qualità dell’aria, contro cui il nostro Paese ha cercato di fare ricorso perdendo una ultima volta nel 2022. A quel punto il governo Meloni è dovuto correre ai ripari, approvando nel 2023 un decreto urgente sulla qualità dell’aria, diventato legge dall’anno scorso.
Questo decreto prevede la possibilità per le quattro regioni interessate di stabilire un blocco della circolazione nei Comuni oltre 30mila abitanti, nel periodo che va dal primo ottobre al 31 marzo dell’anno successivo. Il prossimo ottobre scatterebbe quindi il primo di questi periodi di blocco “invernali”, il periodo in cui si riscontra la maggiore concentrazione di inquinanti nell’aria. Va detto che ci sarebbe comunque un modo per evitarlo, cioè l’installazione di una scatola nera che monitora i chilometri percorsi e consente di circolare entro un limite annuale.
Martedì dopo che il quotidiano La Verità ha affrontato la questione, è intervenuto sul tema il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: “La transizione va accompagnata, non va imposta”, ha detto, anche se la vicenda riguarda un tema di salute dei cittadini, non primariamente climatico. “Sto lavorando personalmente a un emendamento da inserire al decreto infrastrutture che è in arrivo in Parlamento per evitare questo blocco dei diesel Euro 5 dal prossimo mese di ottobre”. Il Piemonte aveva deciso di introdurre lo stop già dallo scorso anno salvo poi decidere, d’accordo con il governo, di sostituirlo con misure dall’impatto equivalente.
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Come al solito, quando si tratta di mettere in discussione le fonti fossili – e questa volta si parla non di “transizione” ma della Salute dei Cittadini che abitano in pianura padana – Pesce lesso Salvini cerca di fare il furbo ed il “sovranista” giocando sulla pelle (e sui polmoni!) degli Italiani. Sarebbe il caso – e prima o poi accadrà – di inondare il governo Cialtroni di cause civili e penali per chiedere il legittimo risarcimento dei danni da inquinamento atmosferico. Così la smettono questi briganti di danneggiare la Salute Pubblica!
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