(Giancarlo Selmi) – Un aplomb, uno stile sconosciuti agli squali della politica show italiana. Quella politica cresciuta con le televisioni berlusconiane e pasciuta con l’invasione dei talk show. Una politica invero inutile, fatta di urla e maleducazione, di gente che scuote la testa e interrompe. Fatta di slogan, parole d’ordine, ma rivestita di nulla cosmico e polvere astrale.

Tutta ciccia per chi ha ben poco da dare, parlo di doti intellettuali e preparazione, ma molto da prendere. Il risultato è quello di avere una classe politica peggiore della base politica: gli elettori. Una sconfitta totale del concetto di rappresentanza. Politici totalmente inadeguati ma capaci di gridare più forte gli slogan che piacciono al pubblico. E sotto il vestito niente.

In questa nuova frontiera della comunicazione politica lui è entrato con un aplomb britannico, educazione, parole giuste e mai gridate, concetti. Un filosofo in mezzo ai gorilla. Ha dovuto pagare il prezzo del suo noviziato, della sua indiscussa superiorità morale, politica ma, soprattutto, intellettuale. Un pesce fuor d’acqua fino a quando ha capito.

Ha capito che dagli agguati si esce vivo difendendosi. Ha capito che le interruzioni sono armi letali dalle quali difendersi. Ha capito che nessun concetto troverà ascolto e cittadinanza, se lo si lascia in balia di un rivoltante, venduto e scorretto giornalista. È stata quella la svolta, ha cominciato a menare. Ma lo ha fatto con intelligenza, senza mai alzare i toni e abbassare gli occhi. È bastato un “voi” per distruggere Formigli.

In uno scenario politico dove primeggiano i gorilla, è inevitabile che uno come lui migliorasse. Capisse cosa fare. Riportasse i gorilla alle loro primordiali attitudini e che quelle attitudini sfruttasse a proprio vantaggio. Costringere l’avversario a una figura di cacca, nel bieco panorama intellettuale di questa politica, porta più voti della enunciazione di princìpi e programmi.

È stato così che è nato il capolavoro politico e comunicativo di ieri. Desnudare il re, togliere i colori pastello agli spot social della meloni, mettere in dubbio quella imbarazzante, perché falsa, atmosfera di gradevolezza. Farla apparire ciò che effettivamente è. Altro che madre che dà gli auguri alle madri, cristiana che rispetta j princìpi basilari del cristianesimo. Nulla di tutto questo, ma la giustificazione di un massacro e del responsabile di quel massacro.

E quell’invito ad alzarsi, a comunicare silenziosamente la solidarietà a un popolo martire, a bambini strappati alla vita e all’amore delle madri, è stato un colpo di genio. Lei non si è alzata, forse non poteva farlo, ma si è consegnata nuda, senza colori pastello, con la peggiore faccia possibile, alla diretta della sua stessa telemeloni e al mondo intero.

Chapeau Presidente Giuseppe Conte