(Tommaso Merlo) – È lacerante il senso d’impotenza davanti all’abominevole massacro a Gaza. La furia omicida dei sionisti non si placa davanti a nulla. Bambini, paramedici, giornalisti. Una brutalità disumana sotto gli occhi di un mondo esausto dal voltastomaco e rimasto senza lacrime e parole. Sono trascorsi interminabili mesi e la politica occidentale non ha mosso un dito. Una vergogna che rimarrà nei libri di storia. Invece di ascoltare le piazze le hanno intimorite e censurate ed invece di fare qualcosa hanno girato la faccia dall’altra parte o addirittura sostenuto i carnefici. Magie del lobbismo che da dietro le quinte si compra uno ad uno i politicanti influenti per piegarli alla bisogna. La lobby della plastica come quella delle armi come quella sionista e mille altre. Un mercato del potere alle spalle dei cittadini che si illudono di contare qualcosa e votano pure ma poi si ritrovano stranamente sommersi dalla plastica, dalle armi e dai sionisti. Democrazia apparente. Abiti eleganti, frasi fatte e parate sontuose ma poi la politica risponde alle lobby invece che al popolo. Davvero una vergogna che passerà ai posteri. L’unico modo per fermare il genocidio era imporre un embargo al regime sionista israeliano. Quei fanatici non capiscono altro linguaggio che la forza. Bisognava lasciarli senza munizioni e soldi ed invece nulla. Davvero un senso di impotenza lacerante. Anche le Nazioni Unite si sono dimostrate inutili. Sono decenni che Israele calpesta tutte le risoluzioni dell’ONU grazie al veto statunitense e alla mollezza europea. Hanno perfino cacciato l’UNRWA come se fosse una associazione terroristica e nonostante crimini atroci in diretta social e palesi violazioni del diritto internazionale, i sionisti hanno ancora l’appoggio politico occidentale. Davvero impressionante. Dalla retorica sui diritti umani insegnata nelle scuole, alla complicità istituzionale ad un genocidio senza battere ciglio. La vera superiorità occidentale è quella dell’ipocrisia. Ormai le nazioni fanno quello che vogliono le lobby che tengono al guinzaglio le loro classi dirigenti. Gaza è solo il caso più evidente ma sempre più sovente i governi calpestano trattati, accordi ed istituzioni internazionali se gli fa comodo. Vale per l’ambiente, il commercio, l’immigrazione, i conflitti. È saltato l’ordine internazionale emerso nel dopoguerra e non ci sono strumenti per fermare i genocidi. Seppur con siderale ritardo, le corti internazionali hanno sentenziato l’ovvio sul genocidio a Gaza e richiesto l’arresto di quel macellaio di Netanyahu ma non hanno mezzi per agire e son pure boicottate. L’Ungheria dovrebbe essere espulsa dall’Unione Europea per aver ospitato quel criminale di guerra, ma nessuno fa e dice nulla perché molti altri stati europei farebbero lo stesso se governassero delle mezze dittature come Orban. Questo mentre quel demente di Trump lo sta aspettando con giù le braghe. Magie del lobbismo che da dietro le quinte si compra uno ad uno i politicanti influenti per piegarli alla bisogna. Politica di ogni colore e stampa organica. Chi decide e chi racconta. In modo che prevalga la propaganda ed i cittadini continuino a credere di vivere in una democrazia reale invece che apparente. Davvero una vergogna che passerà ai posteri e un senso d’impotenza lacerante. Ma qualcosa noi cittadini la possiamo in realtà fare. Possiamo non dimenticarci mai di quello che sta succedendo a Gaza. Cogliendo la verità dei fatti, schivando ogni manipolazione ed attendendo l’occasione storica per mettere i carnefici ed i loro complici davanti alle proprie responsabilità politiche e morali. In Medio Oriente come in Occidente. Ci potrebbero volere anni ma lo dobbiamo alle prossime generazioni. Se gli permettiamo di farla franca con un genocidio, certi orrori si ripeteranno e un giorno potrebbe toccare ai nostri figli e nipoti. Noi cittadini possiamo poi non arrenderci mai allo sconforto e alla democrazia apparente ed al contrario impegnarci affinché la sovranità torni ad appartenere davvero al popolo.