
(Andrea Zhok) – Per quanto meno frequentemente di un tempo, si possono ancora trovare ogni tanto, nelle stazioni o in altri luoghi affollati, alcuni prestidigitatori di strada che invitano il pubblico al gioco dei tre bussolotti. Si inserisce una biglia sotto uno dei tre recipienti opachi (bicchieri, coppette, ecc.) presenti sul tavolo e poi si invitano gli astanti a indovinare alla fine di una serie di manipolazioni rapide, dove si trova la biglia.
Ecco, questa è la condizione in cui si trovano oggi, e da tempo, i cittadini italiani (europei, ma soprattutto italiani) quando si tratta di valutare la politica nazionale. Noi ci possiamo affaticare a discutere di crisi finanziarie, di pandemie letali, di invasioni militari, di diritti umani, degli eterni valori della libertà e della giustizia, di 73 generi, di un sacco di cose appassionanti, e questo è il moto vorticoso dei bicchieri sulla tavola. Ma la difficoltà sta tutta nel mantenere l’occhio sulla posizione della pallina, perché quando la perdi di vista, il banco vince inesorabilmente. E qual è la pallina? Qual è il minimo comune denominatore di tutti gli scoppiettanti caleidoscopici eventi che ci vengono fatti balenare sotto gli occhi?
Se c’è una crisi finanziaria come la crisi subprime, scopriamo che ci sono sistemi bancari troppo grandi per fallire e che, sciaguratamente, dobbiamo ripianare i loro debiti con i vostri soldi – dopo tutto a commettere investimenti azzardati sono state alcune mele marce.
Se però ci sono aiuti di stato ad una compagnia aerea, allora per vietarli si attiva l’autorità che garantisce la concorrenza e l’antitrust, perché non vorrete mica che ci siano oligopoli o, Dio non voglia, monopoli di stato, che il mercato non può punire?
Poi capita che la popolazione di un paese come la Grecia sia alla canna del gas per i misfatti della loro classe politica, allora d’un tratto scopriamo che non è proprio moralmente possibile aiutare quella popolazione con soldi pubblici, con debito pubblico comune, o simili. Abbiamo una responsabilità sui debiti nazionali, vivaddio, sul denaro delle famiglie; e poi erogare aiuti a perdere incentiverebbe il “moral hazard”: il mercato deve poter punire gli errori, perché altrimenti dove andremo a finire signora mia. (E alla fine a gestire la bancarotta restano le stesse “mele marce” che l’hanno causata.)
Intanto, comunque, le crisi finanziarie, causate dai vertici della catena alimentare, producono i loro effetti alla base della catena alimentare. Scopriamo così tutti di aver vissuto maledettamente al di sopra delle nostre possibilità, e che è giunto il momento di stringere la cinghia. Lo facciamo per le generazioni future, ça va sans dire. E così, siamo costretti obtorto collo, a smantellare servizi pubblici, ad abbattere le prestazioni sanitarie, ecc. L’austerità è buona, è santa, è morale, lo facciamo per i nostri figli.
Poi capita che un terribilissimo morbo prodotto da copule cinesi contronatura di pangolini e pipistrelli invada il mondo, e di colpo scopriamo che il sistema sanitario non è minimamente in grado di reggere il colpo. Non resta che bloccare tutto, restare in casa e poi obbligare tutti ad assumere prodotti farmaceutici sperimentali (ma sotto brevetto). Lo facciamo per salvare i nonni, per salvare il Natale, per salvare l’economia, per salvare il paese. Non c’è un minuto da perdere, non possiamo stare a cincischiare: chi obietta è un provocatore e i contratti di fornitura di qualunque cosa, dai respiratori ai vaccini, si fanno con procedura d’urgenza o contratti centralizzati via sms (che poi, com’è come non è, vanno perduti). E chi lo poteva prevedere? Ora non resta che rimboccarci tutti le maniche e saldare i debiti, i soldi erogati per affrontare l’emergenza e quelli perduti per aver bloccato l’economia. Curiosamente, in questa catastrofe mondiale gli oligopoli finanziari, farmaceutici e telematici (e-commerce, ecc.) ne escono assai più ricchi di prima.
Poi un autocrate orientale invade l’Ucraina e ottiene il Nobel per la Medicina: dal giorno successivo il terribile virus che continuava a campeggiare come emergenza da tenere sotto strettissimo controllo, scompare. È giunto il momento di difendere a testa bassa la libertà, la democrazia, l’autodeterminazione dei popoli e soprattutto gli ucraini. A costo di ammazzarli tutti. E per fare questo bisogna tassativamente spendere di più in armi, rigettare ogni barlume di proposta di pace, e fargliela vedere a Putin in una lotta fino all’ultimo ucraino e fino all’ultimo residuo di magazzino militare.
Nel frattempo il patto di stabilità, allentato per le spese selettive con relativa partita di giro agli oligopoli, era ritornato in auge con tutta la sua aura di inflessibilità. Bisogna stringere la cinghia. La vecchia sanità pubblica non è più sostenibile. Le pensioni non sono più sostenibili. Dobbiamo fare tutti uno sforzo, ma lo facciamo per il futuro, per i giovani, per i nostri figli.
E a forza di stringere la garrota e a chiudere le prospettive, la demografia ha continuato ad andare a picco e il concetto de “i nostri figli” ha cominciato a presentarsi sempre di più con i tratti di una figura mitologica.
Nessun problema, al posto dei “i nostri figli” e de “le generazioni future” cominciamo ad appellarci a qualcosa di più nobile e universale, tipo “Dobbiamo salvare il pianeta”. Dai, a ben pensare, siamo troppi, siamo sporchi, siamo brutte persone, dobbiamo auspicare un futuro in cui il pianeta sia salvo, e se noi nel frattempo ci siamo tolti di mezzo, in parte o del tutto, sarà stato solo un atto di generosità cosmica. E così, mentre prodotti di sintesi entrano quotidianamente nell’ambiente senza controllo, mentre nanoplastiche galleggiano in placente gravide, mentre l’elettrosmog urbano esplode esponenzialmente, il tutto nel silenzio degli studi e degli allarmi pubblici, rimane in campo un unico tema, l’unico all’altezza di Salvare il Pianeta: il riscaldamento climatico. E rimane un’unica soluzione a questo unico problema: l’agenda Green di elettrificazione universale. Anche qui chi obietta è un irresponsabile, che non comprende l’urgenza, la gravità, l’inderogabilità: “Non c’è un minuto da perdere!”
Poi capita che ti ritrovi senza gas, senza petrolio, con le bollette che devastano produzione e consumi. La “transizione ecologica” diviene meno impellente. Anche l’austerità diviene meno impellente. Anche gli aiuti di stato diventano accettabili. Anche il patto di stabilità diviene più trattabile. Ma questo perché è giunto il momento, finalmente, di armarci come si deve, di prepararci alla difesa strenua dei valori di libertà e democrazia che ci contraddistinguono e su cui non transigiamo (come ben sanno i palestinesi). Dunque i soldi che non c’erano per gli ospedali, non c’erano per le scuole, non c’erano per le pensioni, magicamente ricompaiono per acquistare una valanga di armi da USA e Israele.
Perché Putin è alle porte, e chi non lo capisce è un sabotatore: “Non c’è un minuto da perdere!”
Ecco il gioco dei bussolotti può procedere all’infinito; quel che conta è che alla fine di ogni passaggio chi deteneva più capitali ne detenga ancora di più e chi tirava a campare pieghi la schiena un po’ di più. Quel che ci mettete in mezzo sono chiacchiere e bussolotti.
I nostri politici sono come l’ingenuo zelensky, che per due o tre ville all’estero e un conto in banca bello gonfio e qualche chilometro di piste di coca ha venduto la sua nazione, i suoi cittadini, il suo onore, il suo futuro e molto probabilmente anche la sua vita.
Ma quando vendi l’anima al diavolo non va mai a finire bene. Per ulteriori dettagli chiedere a Faust (Goethe).
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Ancora con queste balle colossali (prese di peso dalla propaganda del Cremlino, e soprattutto già sbufalate da tempo) delle ville e della cocaina?
Non ti fai proprio mancare niente: buongustaio.
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Ma chi lo dice che sono balle colossali? I fact ciechers? Informati meglio. Una villa è in Italia, a Forte dei Marmi. Non so le altre, ma so che ha un patrimonio che ammonta a circa un miliardo di euro. E anche il fatto di essere un consumatore di cocaina è un fatto noto, io non l’ho mai visto sniffare però … Ora trump lo sta scaricando, quindi verrà fuori tutto, basta avere pazienza. Parlano addirittura di arrestarlo. Il personaggio comunque è diventato improvvisamente scomodo e penso farà una brutta fine.
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Amico mio, sei tu quello che dovrebbe informarsi meglio: la villa al Forte era stata acquistata da Zelensky quando ancora era un attore famoso, pertanto è un po’ difficile sostenere (come hai fatto tu) che “abbia venduto la sua nazione” per quella, mentre tutte le altre che gli sono state di volta in volta attribuite dalla propaganda putiniana e dai suoi cantori si sono sempre rivelate essere nient’altro che fake news, costruite e rilanciate ad arte (nell’ultimo anno gli era stato attribuito perfino un palazzo che avrebbe acquistato direttamente da re Carlo III, dimostrando che non c’è limite alla creduloneria del tifoso polarizzato).
Non mi dilungo a postare l’elenco dei link che lo dimostrano perché sono troppi e il commento non mi passerebbe la moderazione automatica.
Il fatto di essere un consumatore di cocaina magari sarà “un fatto noto” tra i bevitori di balle propagandistiche del Cremlino (i cosiddetti “putiniani”), ma nel mondo di chi è dotato di normale spirito critico non lo è affatto.
In ogni caso, l’onere della prova spetta sempre all’accusa: è chi lo accusa di avere acquisito ville all’estero con fondi opachi che deve produrre almeno uno straccio di prova di quanto sostiene (basterebbe una semplice visura catastale), così come è chi (come te) lo accusa di essere un cocainomane che dovrebbe spiegare su quali basi lo fa (attualmente le “prove” consistono in un video palesemente manipolato e in uno sketch di quando faceva il comico, in cui si “tirava” una riga di zucchero).
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Non ho detto che ha venduto la nazione per quella villa, ma per tutte le ricchezze (effettivamente un po’ sospette visto che ammontano a circa un miliardo di euro) che ha. Ma non ho prove di nulla. Magari era ricco di famiglia, oppure ha vinto al totocalcio… E che sia un cocainomane è un fatto noto, ma effettivamente i media occidentali tendono a non pubblicizzare la cosa, almeno fin’ora (fra l’altro non sarebbe nemmeno una colpa per me).
Comunque discussione inutile direi perchè prestissimo conosceremo tutti i lati nascosti del soggetto, visto che trump lo vuole eliminare dal gioco.
Secondo me è un multicorrottone, ladro, e traditore del suo popolo, ma non ho le prove … e però credo che arriveranno molto molto presto.
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Si, tu l’hai fatto: hai detto che ha venduto la nazione anche per quella villa.
Hai detto tre cose: che ha venduto la nazione per fantomatiche ville all’estero (che non esistono), per un cospicuo quantitativo di cocaina (di cui non fa uso, a quanto si sappia, nonostante i presunti “fatti noti” dei soliti noti, cha hanno la stessa credibilità ed autorevolezza di miocuggino) e per supposte e non meglio precisate “ricchezze”, sul cui ammontare sarei perlomeno cauto, vista l’inconsistenza del resto del discorso.
Ti ha mai sfiorato il sospetto che se i media occidentali non ne hanno mai fatto cenno, neppure per smentirla, è perché questa è una cazzata troppo grande perfino per loro?
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Ha venduto il suo paese agli Usa che l’hanno usato come stato mercenario da mandare a combattere contro la Russia nell’esclusivo interesse statunitense. E quando ancora era “solo” un attore recitava in una serie tv in cui interpretava il futuro presidente che poi è diventato proprio sulla base della notorietà acquisita con la serie tv, un’operazione secondo me ideata e voluta anni prima e che ha dato alla fine i suoi frutti. Ma tu mi dirai che è complottismo, per cui aspettiamo che venga fuori tutto ora che gli USA hanno cambiato padrone e quello nuovo ha interesse a sputtanare quello vecchio. Credo che manchi molto poco, forse soltanto giorni. La propaganda usa l’ascensore e la verità le scale, ma prima o poi arriva.
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PoroscemoNATOfilo JD,
cosa ti tocca difendere.
Stai a vedere che Zelensky si è impoverito con la guerra 😀
Sarà per questo che il suo nome appare nei Panama Papers, con società offshore piene di decine di milioni, mentre appena pochi giorni fa si è interessato di trasferire bei soldini negli Emirati Arabi Uniti, vero?
Chissà, chissà dove sono andati tutti quei soldi che USA e EU hanno passato all’Ucraina.
Aspettiamo David Puente che illumini la testa obnubilata dell’obnubile JDiota 😀
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bravo Zhok
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Ma esiste una soluzione?
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Se intendi una soluzione per migliorare un po’ alla volta e sempre più la società in cui viviamo, senza assurde pretese di creare il paradiso in terra e pure in tempi brevi, certo che esiste ed è semplicissima: basta fare ciò che facciamo tutti i giorni da quando esiste la vita sul pianeta terra, ovvero scegliere ciò che si ritiene migliore tra le alternative disponibili di qualsiasi cosa che esiste. Quando se ne trova una migliore, si abbandona la precedente e si sceglie questa. E così all’infinito.
Se intendi una soluzione per le presunte verità pandemiche dette e/o fatte intendere in questo articolo, ci sono le procure dove si possono portare tutte le presunte prove del presunto complotto mondiale. Se tutte archiviano, o le “prove” sono fesserie o tutte le procure son corrotte da big pharma.
Fai te.
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Sta impacchettando un problema globale e ramificato con la logica delle procure?
Acuto. 🙂
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Adesso il complotto mondiale pandemia/vaccini si chiama “problema globale”?
Non è che se gli cambi nome diventa più serio.
E se il Governo di allora fosse stato condannato per tutte le accuse dei no vax? Ovvio: applausi fino a scorticarsi le mani alla “logica delle procure”.
Siete fantastici.
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Le solite fesserie che i vaccini non erano testati, che i lockdown sono inutili, la scusa di voler salvare i nonni che serviva per arricchire i più ricchi o altri loschi motivi, la certezza che il virus sia stato creato in laboratorio, poi il virus è scomparso magicamente quando Putin ha invaso l’Ucraine etc. etc.
Bravo. Certamente sarà come dici tu che non ti fai fregare dai bussolotti. Come no.
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Z. e’ anche un illustre virologo, non lo sapevi? Laurea con lode alla Facolta’ di Virologia Online, rettore N. Lilin.
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Sembrerebbe “tuttologo”.
Non vorrei sbagliare, ma mi pare di ricordare che ad inizio pandemia approvasse le misure del Governo.
Poi sarà stato folgorato sulla via di Damasco.
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Zhok non è per tutti. La banalità di alcuni commenti lo dimostra.
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I bussolotti di Zhok sono speciali; in uno dei 3 c’è la pallina, negli altri due ci sono kazzate con cui infarcire l’articolo.
Cominciamo dalle banche troppo grandi per poter fallire
Io comincerei dal fallimento di Lehman Brothers; forse Zhok era troppo impegnato a tener d’occhio la pallina e si sarà dimenticato delle immagini in televisione deglii (ex) dipendenti che lasciavano l’ufficio con gli scatoloni in mano; di quanti si ritrovarono in mezzo alla strada dalla sera alla mattina avendo perso la casa; di quanti persero ANCHE IN ITALIA, il posto di lavoro; io nel mio piccolo sperimentai la prima cassa integrazione della mia vita e fu in quel periodo che decisi di realizzare il mio sogno: non lavorare più in Italia.
Questo è un CHIARO, CRISTALLINO ESEMPIO di cosa vuol dire too big to fail; di quali sono le possibili conseguenze; chiaro Zhok?
Una cosa sono le banche, altra cosa è il management; quelli si che andavano lasciati appesi a marcire su una forca fino a quando non cadevano giù le ossa perché i tessuti erano belli e che andati.
Discorso analogo con le compagnie di bandiera; li il danno è più limitato; in gergo si dice che non è sistemico.
Alitalia ha avuto PIÙ DI UN’OCCASIONE per uscire dal pantano in cui management e SINDACATI l’avevano messa; ma se dopo dieci volte continui a non voler capire allora il vaffa te lo cerchi e quindi non frignare.
Per quanto riguarda la Grecia NON capita che si trovi alla canna del gas.
Ci si è messa alla canna del gas ha FATTO TUTTO DA SOLA INTWNZIONALMENTE e non solo per i misfatti di una classe politica ma PER DOLO di una parte dei suoi cittadini.
Se distogli gli occhi della pallina ti ricorderai che in Grecia c’era la trasferibilità della pensione ad uno dei figli; kazzo Zhok hai idea di cosa voglia dire una cosa del genere?
La Grecia aveva (ed ha) un’evasione fiscale enorme.
La Grecia per entrare nell’euro FALSIFICO i conti pubblici con l’aiuto di GOLDAN SACHS DEL SUO MANAGEMENT, chiaro Zhok?
Ora se uno mi chiede dei soldi io sono libero di darli o jo; ma se uno tenta di fottermi il portafogli tu trovi strano che mi inkazzi?
Quanto al Covid; il problema era la pandemia o le sporke aziende farmaceutiche che facevano profitti ?
Perché si sa le imprese esistono per fare beneficenza.
Curiosamente le imprese farmaceutiche e di e-commerce fecero profitti; e quante sporke maledette imprese finirono gambe all’aria?
Quanto al patto di stabilità che turba le notti dei nostri politici che si trovano impossibilitati a sfasciare ulteriormente i conti pubblici ti ricordo un po di cose.
Vale per TUTTI i paesi membri dell’xEU, ma solo in uno di essi si frigna; ti sei mai chiesto il perché?
Adesso provo a farti un esempio di cosa voglia dire rispettare il patto di stabilità
Immagina che un tizio ti proponga di fare una società con un lui.
Questo tizio ha moglie e figli che spendono e spandono come se non ci fosse un domani (fuori di metafora si chiama magna magna, mafia ecc, ecc).
Tu la faresti?
Tu mi dirai che c’entrano moglie e figli che hanno le mani bucate con la società? È un problema suo a casa; non nella società.
Vero che il problema è domestico; ma nel fare la società con questo tizio c’è il rischio che venga di notte in sede e vada a prendere i soldi dalla cassa per far fronte alle spese domestiche.
Quindi trovi conveniente, opportuno fare la società?
Ecco questo è il patto di stabilità; non è solo un rispetto dei vincoli di debito è deficit; DALL’OSSERVANZA DI ESSO SI RILEVA L’AFFIDABILITÀ, LA SERIETA DI UNA NAZIONE
Il problema Zhok, non è il patto di stabilità, il problema è che NELL’UNICO PAESE CHE FRIGNA; non si combatte la corruzione, non si combatte la mafia non si combattono le rendite di posizione quali quella dei balneari, dei tassisti, non si combatte il malaffare in qualunque forma esso si manifesti e sai perché non si combatte? Perché il problema è culturale radicato e diffuso.
Sempre casualmente, per chi crede al caso, le bollette devastano produzione e consumi in un solo paese, il petrolio manca in un solo paese e i soldi per le scuole e la sanità pubblica mancano sempre in un solo paese.
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Sante parole, ma fare osservazioni alle sparate di Z. non è per tutti. La banalità dei commenti dei suoi pasdaran lo dimostra.
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Zhok scrive cose che talvolta condivido, ma oggi non l’ha fatta fuori dal vaso, l’ha fatta sulla parete di fronte.
Approfitto per chiarire; il malaffare esiste ovunque, nelle banche nelle aziende farmaceutiche ed altrove.
Ma vanno perseguite le persone che violano le norme come recita l’art 2476 del codice civile.primo comma.
Aggiungo infine che è fin troppo facile, puerile dire questo non va bene e quello non va bene; può anche darsi che non vada bene, ma tu cosa proponi in alternativa?
Li si distingue la persona pratica, intelligente dal venditore di pernacchie.
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Insisto. Filosofia Morale, Filosofia della Storia, Filosofia Teoretica non sono per tutti. E legittimamente si può replicare “esticazzi”. Come farebbe un Ed qualunque a cui la stessa…Filosofia di Tony Effe è un ostacolo insormontabile. Figurati Zhok.
E d’altronde se pure Lionheart, che non è un Ed qualunque, guarda il “dito che indica la luna” posso ripetere serenamente.
Zhok non è per tutti.
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Due considerazioni
Ho capito benissimo leggendo tra le righe, il messaggio di Zhok.
Pon l’attenzione sul fatto che gli errori cosidetti di sistema (dei manager, a mio modo di vedere) li pagano sempre gli ultimi e ai quali viene chiesto di abbassare la testa.
Ma lo fa male, male male e non propone nessuna soluzione.
Il motivo è semplice non conosce o peggio ancora ignora i fatti così da dare supporto alle sue affermazioni.
La seconda; anziché LIMITARSI alla conclusione che Zhok non è per tutti dando giudizi approssimativi si possono dare sempre spiegazioni più dettagliate, precise.
Io non mi offendo se qualcuno vuole insegnarmi qualcosa, chiedo solo che sia in grado di farlo e bene.
Dici che esagero?
Ultima cosa ; quando si comunica qualcosa si deve esserevdiretti e chiari; non è ammissibile il NON È PER TUTI; altrimenti NON PUBBLICHI cioè non poni all’attenzione di molti
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Ahahaahahah
Leoncino70, sai che c’é?
Ogni volta che parli sembri JOHN WAYNE
Non te ne rendi conto, ma sei un comico nato 😀
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Non ho dubbi sul fatto che ciò che scrivo ti faccia ridere
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