
(di Michele Serra – repubblica.it) – Io sarò anche vecchio; legato a vecchie usanze di un vecchio mondo. Ma il video di quel signore che, in America, prende un taxi a guida automatica che lo deve portare in aeroporto; e il taxi comincia a girare in tondo; e il passeggero non può farci nulla, non può intervenire, non può afferrare il volante, non può scendere, può solamente telefonare all’operatore che, da remoto, cerca di capire che cosa sta accadendo, e dopo qualche minuto (un’eternità!), sempre da remoto, riesce a rimettere finalmente il taxi in strada. Beh, quel video mi terrorizza. Per me è panico allo stato puro.
È il sunto implacabile di un processo che ha per fine ultimo l’esclusione di ogni azione umana diretta e in presenza, l’abolizione della manualità, la cessione di ogni facoltà a centrali invisibili. Si dirà: ma quello è l’errore di un sistema concepito per sollevarci dalla fatica e semplificarci la vita. Beh, lo spero, ma non ne sono per niente sicuro.
Il motore di quel sistema è la massimizzazione del profitto attraverso l’abolizione del lavoro umano, troppo costoso (un “salto” che, da solo, aiuta a capire gli smisurati guadagni dei tecno-padroni, inimmaginabili ai tempi del capitalismo classico).
Anche volendo fingere che non esista un gigantesco problema sindacale, chiamiamolo così: come definire “migliore” un sistema che impedisce di scendere da un taxi? Abbiamo ancora il diritto di scendere? La facoltà di dire “no grazie”? O tutti, di qui all’eternità, dovremo comunque “chiamare l’operatore”, e supplicarlo di non lasciarci girare in tondo come criceti nella ruota?
“massimizzazione del profitto attraverso l’abolizione del lavoro umano”
Evidentemente non è mai entrato in una fabbrica. Il lavoro umano, dove possibile, è già sostituito dalle macchine. Non è mica una novità di oggi. O pensa che le lattine di cola son fatte da un esercito di maniscalchi e gente che le riempie con l’imbuto?
I robot e l’I.A. sostituiranno sempre più l’uomo nei lavori, ed è giusto che sia così. Una civiltà evoluta dovrebbe dedicarsi alla ricerca scientifica, alla cultura, all’arte, allo sport, alla spiritualità e anche alla politica. Più qualcuno che crea , aggiusta e sorveglia i robot, ricevendo un ottimo stipendio.
Sta storia che sarebbe un mondo disumanizzato quello dove a sgobbare siano degli oggetti, i robot, e non gli esseri umani, è ridicola. Nessuno vieta agli esseri umani di incontrarsi dove e quando vogliono per fare insieme ciò che più gli piace.
E’ molto più umano far lavorare gli oggetti, piuttosto che obbligare gli esseri umani a passare la maggior parte della loro vita a lavorare per campare.
Poi c’è tutto il discorso sulla redistribuzione della ricchezza prodotta dalle macchine, il cosiddetto “reddito universale”, che dovrebbe permettere di vivere dignitosamente anche se non lavori.
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Serra: continua a dormire che è meglio.
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