Spazio e tempo – Gli scienziati ci spiegano l’arredo dell’Universo, ma non sanno dare ragione ad alcuni fenomeni inspiegabili. La nostra inesausta ricerca della Verità, oltreché faticosa, appare del tutto inutile

(Di Massimo Fini – ilfattoquotidiano.it) – La nostra è l’era dello scientismo cioè della Scienza tecnologicamente applicata. La Scienza attraverso la teoria della relatività di Einstein e dei suoi successori è riuscita a darci una rappresentazione abbastanza credibile dell’Universo in cui siamo costretti a vivere. Ha risolto, o creduto di risolvere, l’eterno problema del rapporto spazio-tempo sostenendo che Spazio e Tempo sono in realtà lo stesso fenomeno che ritorna eternamente su se stesso.
“Ogni verità è curva” scrive Nietzsche nella sua teoria dell’“eterno ritorno dell’identico”. Teoria inquietante perché se tutto ciò che è stato sarà e tutto ciò che sarà è stato che ci facciamo noi qui sulla Terra? Teoria che angosciava lo stesso Nietzsche che, precedendo di un mezzo secolo Einstein e i suoi, avrebbe potuto risolvere con un mezzo secolo di anticipo la diatriba. Teoria che però annulla lo stesso pensiero nicciano. Perché la domanda, che ci stiamo a fare noi in questa eterna curvatura dell’Universo, riguarda anche lui. Tanto che nella sua opera Nietzsche a volte affronta questo problema, o piuttosto dramma, ma altrettante se ne ritrae angosciato. Una ricaduta o un riflesso o una premonizione della teoria di Einstein della relatività si ha nell’antropologia col culto, soprattutto nelle società più antiche, degli antenati. Gli antenati, in queste culture, più vicine all’origine del tutto, sono ciò che noi siamo stati e che necessariamente ritorneremo a essere. Di qui, antropologicamente, il rispetto per i vecchi perché nella loro esperienza è racchiusa l’esperienza primigenia. Oggi, nella nostra società che ha perso ogni tipo di bussola, il vecchio è un relitto perché la sua esperienza è continuamente superata da quella delle generazioni che avanzano (“E adesso vai a curare le gardenie, povero vecchio e inutile stronzo”).
Della teoria della relatività io che sono, come quasi tutti, un ignorante in materia (“Del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente” Sancio Panza nella canzone di Guccini, Sancio che aggiunge “Credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane il solo metro che possiedo, com’è vero… che ora ho fame!”) credo di aver compreso una sola cosa: che anche la relatività è relativa. Tanto che lo stesso Einstein dovette fare continui aggiornamenti della sua teoria parlando di una “relatività speciale”. Del resto tutto cambia a seconda del punto di osservazione di chi osserva qualsiasi fenomeno. È, dal punto di vista artistico, l’intuizione di Duchamp che mettendo una bicicletta su un piedistallo afferma: “Questa è un’opera d’arte per la sola intenzione dell’artista” che darà inizio alla cosiddetta “arte concettuale” e si spalancheranno le porte agli imitatori deficienti che a una Biennale di Venezia, ma è solo un esempio, metteranno sul palcoscenico, pretendendo che sia arte, dei mongoloidi.
Dunque la Scienza è riuscita a decodificare, almeno parzialmente, lo spazio-tempo in cui viviamo. Ma non ha saputo rispondere alle eterne domande di Catalano: “Chi siamo, da dove veniamo, dove stiamo andando?”. Qualora anche la Scienza, attraverso il suo trafficare col Dna, ci dicesse da dove nasce la vita dell’uomo resterebbe da spiegare da dove ha origine questo incomprensibile Universo. In realtà, in un certo senso, la Scienza, e proprio in Einstein, ce lo dice: viviamo in un eterno presente che non ha origine né fine incurvandosi perennemente su se stesso. Ma che cosa ci sia stato prima e che cosa ci sarà dopo questo eterno presente la Scienza, coerentemente, non ce lo dice. Se siamo in un “eterno presente” non c’è né un prima né un dopo. Quindi per la Scienza le domande di Catalano, chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo sono infantili e inutili. La Scienza ti dà una descrizione dell’arredo dell’Universo, ma non il suo perché.
Peraltro la Scienza moderna, nonostante la psicoanalisi, non è riuscita a governare, e forse nemmeno a capire, alcune espressioni tipiche dell’essere umano, l’istinto e l’intuizione tanto che Freud, alla fine della sua vita, fu costretto a confessare che non aveva mai guarito nessuno (si curasse lui per primo). E da quella vecchia isterica e vendicativa che era non riuscì mai non dico ad ammettere che il concetto di “inconscio” lo aveva derivato da Nietzsche e nemmeno da Dostoevskij (“Dostoevskij? Ecco uno psicologo con cui potrei intendermi” scrive Nietzsche, isolato a Sils Maria mentre l’altro a qualche migliaia di chilometri di distanza scriveva racconti detti d’appendice). Perché fra le aporie dei tempi moderni c’è che si pubblicano centinaia, migliaia di testi scientifici, nelle cui contraddizioni si annega qualsiasi possibile verità, ma poi come mi ha detto Roberto Vacca (“Il medioevo prossimo venturo”, 1990) gli scienziati, i filosofi, i pensatori si scambiano le notizie più interessanti nei convegni in cui si incontrano di persona.
Come abbiamo detto gli scienziati ci spiegano l’arredo dell’Universo, ma non sanno dare ragione ad alcuni fenomeni apparentemente inesplicabili. Come mai una contadina toscana si mette improvvisamente a parlar russo senza mai aver conosciuto questa lingua? Come mai, come è stato dimostrato, tre persone si mettono a fare, nello stesso luogo, certi discorsi che facevano cento anni prima? Io credo che ciò sia perché noi crediamo di vivere in un mondo a tre dimensioni, ma le dimensioni potrebbero essere molte di più come ha intuito il pastore inglese Edwin Abbott in Flatlandia.
Io credo che ci siano intorno a noi forze che non riusciamo a intercettare. Non crediamo nemmeno che esistano. In questo senso il disprezzatissimo esoterismo qualche sforzo lo ha fatto (Guénon “Il Re del Mondo”) Mircea Eliade, il più grande storico delle religioni, romeno, di quella Romania, di quel popolo romeno di cui oggi si suol dire sia un popolo di serie B incapace di determinarsi da solo annullandone, come è avvenuto di recente, le elezioni (E Cioran? E Ionescu? E il più grande centro di studi neroniani che sta a Bucarest?).
Questa inesausta ricerca della Verità oltreché faticosa è del tutto inutile. Dice Eraclito: “Tu non troverai i confini dell’anima, per quanto vada innanzi, tanto profonda è la sua ragione”. E quanto più si va innanzi questa verità ci appare sempre più lontana. Eraclito, VI secolo a.C., aveva capito tutto. La Scienza nulla.
Premettendo la mia grande simpatia per il Massimo Fini( soprattutto per quello che fu) ed essendo ben cosciente che trattare questi argomenti sotto forma di articolo giornalistico è opera ardua se non impossibile, il buon Max ha fatto un bel minestrone.
Dicendo che la relatività è relativa si cade nella banalità di un bigottismo “laico”.
Dopo heinsemberg e soci, vi è stata la prova provata della “morte” dell’episteme,
e nessuno scienzato,tale da essere chiamato tale, si sognerebbe mai di fare i voli pindarici a cui tu fai rifermento.
La scienza,grazie al metodo galileiano(il non plus ultra umano), si occupa di ricercare verità nell’ESISTENTE, non nel REALE, proprio perché il reale non può essere sottoposto ai principi della falsificabilità del procedimento scientifico.
La fine della filosofia metafisica è avvenuta declinando il pensiero di Nietsche,Heidegger e Wittgenstein … che si puo’ banalizzare all’estremo,volgarizzandolo, con un apparente paradosso:
Dio ( o qualsiasi altra parola si intenda per non-conosciuto) non esiste,è solo REALE.
STOP.FINE.
FREUD(eccellente nella sua materia) e i vari eso/exoteristi citati (discreti nella loro materia)
quando sono usciti dalle loro area di competenza… hanno provato a VOLARE usando pinne,occhiali,cuffia e muta in neoprene…cioè fuffa.
Sul magnifico ERACLITO
“inesausta ricerca della Verità oltreché faticosa è del tutto inutile…………………”
sfondi una porta aperta… mesi fa provai simpaticamente)a spiegarlo al bravo Tommaso Merlo, con scarsi risultati.😆Se si compie un movimento(ricerca) nello spazio tempo si rimane nella relatività, cioè si continua a girare come i criceti sulla ruota.
«Su ciò di cui non si è in grado di parlare, si deve tacere» Ludwig Wittgenstein
La scienza lo ha capito già 80 anni fa, se non te ne sei accorto caro Massimo,
tutti gli altri non lo hanno ancora capito ( pscicologi,psichiatri,esoteristi…. )
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ringrazio per la grande finestra che hai aperto sull’orizzonte del tutto…e nulla
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attenzione a non sporgersi troppo dalla finestra…
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Caro Fini, la filosofia non ha bisogno di dimostrare niente , tant’è che i pensatori hanno tutti idee divergenti ma non per questo meno interessanti,invece gli scienziati seri devono utilizzare, appunto, il metodo scientifico che consiste nel dimostrare quello che asseriscono.
Perciò non sia così categorico nelle sue analisi.
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Grazie Massimo, avanti e sereno 2025, se ed in quanto.
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La scienza è perdente in partenza.
a parte gli idioti che senza conoscere a fondo nemmeno il proprio pianeta sparano cifre a casaccio sulla nascita dell’universo, posso fare anche esempi molto più terra terra.
la medicina ad esempio……
se provi a chiedere a un luminare del 2024 cosa pensa dei suoi corrispettivi di 500 anni fa ti risponderà sicuramente che erano una sorta di stregoni che non si lavavano nemmeno le mani prima di operare.
allo stesso modo se nel 2524 dovessero chiedere ai luminari del futuro cosa pensano dei loro corrispettivi del 2024 ti risponderanno che erano degli stregoni che avanzavano solo per prove ed errori e se ogni tanto ci scappava il morto o l’invalido chissenefrega…….
tornando agli astronomi ( gli idioti di cui sopra) convinti che l’universo sia in espansione, dovrebbero far pace con il proprio cervello e con la matematica elementare che ci insegna che il concetto di infinito non è espandibile per definizione.
attendo smentite…….
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Mi scusi,di grazia, chi gli ha detto che l’universo è infinito?Giusto per sapere
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fino a prova contraria…
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e quale sarebbe la prova contraria che manca?
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finalmente……..ero quasi preoccupato.
se l’universo fosse “finito” questo presupporrebbe l’esistenza di qualcos’altro al di fuori di quell’universo relativo. E questo “qualcos’altro” come vogliamo definirlo?
oltreuniverso ?
Postuniverso?
Mi spiace dover spiegare un concetto intuibile anche da un bimbo di 8 anni ma a domanda ho risposto.
per non parlare poi del fatto che non sappiamo assolutamente nulla manco del sistema solare ( c’è vita su Plutone?😅) e spendere soldi per pagare scienziati ciarlatani per farsi delle gran seghe mentali che tanto nessuno potrà mai confermare o smentire mi sembra perlomeno perverso.
oh che bello suona bene……
quindi perchè tu possa dormire sereno facciamo che hai ragione:
l’universo è finito e in espansione e tutto ciò che c’è oltre l’universo da oggi si chiamerà PERVERSO.
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@SecondoSIlvio
Ah perbacco, mi conduca per mano perché ho paura di cadere in fallo!
Quindi diciamo lei ha una certa cultura: chiamiamola INSIEME A.
se ci fosse qualcosa fuori dall’insieme A(che lei quindi non conosce)
Dovremo forse chiamarlo INSIEME oltreA perverso? Ma certo che no,sbaglio?
Seguendo il suo ragionamento
allora L’insieme A ,cioè la sua cultura, è INFINITA.
E lo stesso vale per il suo conto corrente(a meno che lei conosca altri 7 miliardi di contocorrenti)… dovrebbe essere infinito… altro che re Mida.
Ma sa che mi ha quasi convinto, altro che stare tranquillo…stasera non dormirò
Da domani i miei soldi li darò al Mago do Nascimento e a Roberto il Baffo( 3orologi a 9,90euro) .
Grazie di tutto, buona serata
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caro Karl
affinché tu possa dormire ancora più tranquillo e goderti un dolce sonno esente da incubi ho il privilegio di comunicarti che
2 più 2 fa 4
lo so che per adesso ti sembra assurdo ma vedrai che dopo un altro paio di lauree tra qualche anno ci arriverai anche tu.
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il concetto di infinito esiste eccome, la matematica infinitesimale lo dimostra già tra 1 e 0 e non può essere smentito.
È forse la concezione dell’interminabile che è più difficile da provare se non con ragionamenti logici che lo stesso Hawking definiva “trappole logiche” come il centro dell’universo.
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Si Arsenio. Non mi metto ad attaccare Hawking perchè direi che nella vita ha avuto problemi di salute ben più gravi di cui occuparsi e attaccarlo mi sembrerebbe come minimo meschino e di cattivo gusto. Però penso di aver già espresso ciò che penso di tutti i suoi colleghi passati presenti e futuri ,dove per futuro intendo tutto ciò che avverrà dopo la nostra morte , cioè tra qualche decina di anni al massimo.
Che senso ha occuparsi di queste minchiate con tutti i problemi che abbiamo sulla terra e di cui parliamo quotidianamente anche qui su Infosannio?
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e comunque farsi seghe mentali su questi argomenti qui tra di noi è anche divertente.😁
Mi fa invece girare parecchio le scatole il sapere che questi ciarlatani2.0 vengano mantenuti ( da noi) a suon di stanziamenti milionari se non miliardari, soldi che sicuramente si potrebbero risparmiare e destinare a cose molto più urgenti e concrete.
come quei pirla che vogliono coltivare le patate sulla Luna o su Marte.
ma se una bruschetta al pomodoro nel rifugio all’arrivo della funivia del Monte Bianco te la fanno pagare 10 o 15 euro ( non lo so, ci sono stato 20 anni fa) , quanto costerebbe una patata coltivata sulla Luna? 10 milioni al chilo? e se poi ė radioattiva e quando la fai friggere ti viene il cancro?
Bah…….🙄
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