Burro o cannoni – La vittoria di Trump accelera la fine del conflitto in Ucraina, ma crea un problema oggettivo per l’Europa: alla Germania va tolto il divieto di possedere la Bomba e l’Ue dovrà difendersi da sola

(Di Massimo Fini – ilfattoquotidiano.it) – E quindi l’impresentabile, l’esteticamente inguardabile The Donald, col suo improbabile ciuffo biondo, non solo ha vinto le elezioni, ma le ha vinte “a redini basse” come si dice in gergo ippico (“gli stramaledetti quadrupedi”) a dispetto di tutta la stampa democratica occidentale che gli tifava contro.
Come ho scommesso su Trump vincente, ora scommetto, al tavolo di quell’inquietante genio di Elon Musk, che la guerra russo-ucraina finirà entro sei mesi. È un periodo che mi va bene con le scommesse, anche se bisogna stare attenti, al gioco come in politica, ai “filotti positivi” perché, matematica docet, ne seguono inevitabilmente di negativi. La partita Stella Rossa-Barcellona era ingiocabile: il Barça era dato a 1.23, la Stella Rossa a 11, una quota mai vista che avrebbe potuto allettare anche, e giustamente, uno scommettitore accorto perché giocando 100 euri, e quindi rischiando pochissimo, ne avrebbe potuti vincere 1.100. In quella partita ero un po’ dilaniato perché da una parte c’era una squadra serba per cui io tifavo perché, per noi russi, i serbi sono i nostri fratelli nei Balcani (“il Kosovo è serbo e rimarrà sempre serbo”, Djokovic) e non solo nei Balcani, inoltre la lingua, il cirillico, è assai simile al russo, ma dalla parte opposta c’era un mio idolo “sua maestà Robert Lewandowski” come lo ha chiamato il cronista. Non potendo giocare il Barça, dato, come ho detto, a una quota risibile, ho scommesso che Lewandowski avrebbe fatto due gol e così è stato. Quando entri in campo con Lewandowski sei già sull’uno a zero, come è stato, almeno per un certo periodo, con Ruud van Nistelrooij e in tempi lontani con Ferenc Puskás. Tra l’altro Lewandowski e Van Nistelrooij hanno questo in comune che pur essendo dei formidabili cannonieri, sanno giocare a pallone, aprono il gioco e passano la palla al compagno più smarcato (cosa che Ruud, quando giocava nel Manchester United, insegnò all’ipernarcisista Cristiano Ronaldo) e che il giovanissimo Yamal, pure del Barça, non ha ancora imparato, ostinandosi, grazie al suo straordinario gioco di gambe a far fuori uno, due, tre, quattro avversari, ma è chiaro che al quarto avversario si trova difronte ancora i primi due e volendo a tutti i costi tirare in porta, mentre il tiro non ce l’ha (lo straordinario gol che fece in Spagna-Germania agli Europei fu il classico “tiro della domenica”).
Il lettore penserà che la vittoria di Trump mi ha dato alla testa. Ma non è così, sto parlando di politica. In politica, come nel gioco del calcio, non bisogna farsi sopraffare dalla emotività ma ragionare e guardare le cose con logica e buonsenso. Soprattutto guardare i fatti. Lo spregiatissimo The Donald non ha mai fatto guerre ed essendo stato prima di diventar politico un imprenditore, come lo è ancora, non gli va di buttar via dei soldi in una guerra, come quella russo-ucraina, dove lo stesso ex capo di Stato maggiore Mark Milley disse che “nessuno poteva vincere” così come ritirò i soldati americani dall’Afghanistan per una guerra che, secondo lo stesso Pentagono, “non si poteva vincere” non garbandogli per nulla che gli americani avessero buttato via 10 mila miliardi di dollari per un’impresa fallimentare in partenza.
Direi che lo spregiatissimo The Donald ha cominciato bene: “Non inizierò guerre, ma le fermerò”. In politica, come nel calcio (Yamal è giovanissimo, 17 anni, imparerà) non bisogna fermarsi alle apparenze, ma stare ai fatti. John Fitzgerald Kennedy era bello e di gentile aspetto, aveva la moglie fica, aveva traffici con i mafiosi (Sam Giancana), ma fu Nixon dal brutto grugno a preparare il ritiro dalla guerra del Vietnam, a demolire la truffa del gold exchange standard e il primo ad aprire alla Cina. Ma mentre Kennedy è passato alla Storia, un mito, Nixon è rimasto sempre e per sempre “Nixon boia” soprattutto per gli italiani che per la loro formidabile storia artistica, ma anche per la moda del momento, all’estetica guardano moltissimo. Nixon fu incastrato per una bagatella, il suo staff aveva spiato il quartier generale dei Democratici, gherminelle pseudogiuridiche con cui adesso si vuole inquinare la vittoria di Trump. Nixon, pur presidente, si dimise, The Donald non ci pensa nemmeno, sempre che nel frattempo non lo facciano fuori.
La vittoria di Trump è però un problema oggettivo per l’Europa. Se The Donald, che tra l’altro è amico di Putin, non vuole spendere un dollaro per la difesa dell’Ucraina, tantomeno ne spenderà per la difesa dell’Europa, semmai guarderà alla Cina che attualmente è l’unico, serio, competitor dal punto di vista economico degli Stati Uniti.
Disse la preveggente Angela Merkel alcuni anni fa: “Gli americani non sono più i nostri amici di un tempo, bisogna che impariamo a difenderci da soli”. Il che vuol dire innanzitutto che è necessario che alla Germania democratica sia tolto l’anacronistico divieto di possedere la Bomba, frutto della sconfitta nazifascista, o che se lo tolga di fatto lei stessa, visto che pacta sunt servanda, rebus sic stantibus e poiché le cose, dal punto di vista geopolitico sono cambiate, e di molto, non c’è nessuna ragione di osservare quel patto.
Ma non è solo la Germania che si deve riarmare, è l’Europa intera in tutte le sue componenti, Italia compresa. Per questo sono miopi, a mio modo di vedere, le critiche al governo italiano perché sta aumentando le spese militari (più 6,5 miliardi solo quest’anno). Certo questi provvedimenti vanno a scapito degli investimenti nella salute, nell’educazione, nella ricerca. Ma primum vivere deinde philosophari.
che dici Fini torniamo alle 8milioni di baionette?
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Ma allora, caro Fini, compriamo o facciamoci anche noi qualche bomba, ci costano molto meno degli armamenti convenzionali e sono un deterrente vero, o davvero pensi che con una quarantina di F35 e 200 Ariete l’improbabile autostrada per Mosca è spianata?
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Il ca22eggio anticonfomista di Fini arriva a livelli parossistici qui.
Massì, una bella atomica nazista 2.0.
E per cena: CannoNi.
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Circonderei la sua casa di bombe atomiche, così per farlo sentire più sicuro…, al calduccio, ovvero il Massimo della sicurezza. Uno dei tanti cervelli Fini che abbiamo in Italia. 🥂
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Facciamo finta che io mi senta rappresentato da questa Europa, questa della Von der Leyen, della Kallas, della Metsola etc. ( personaggi per me ributtanti) e quindi da “europeo” valuti le necessità della Difesa europea analizzando lo scacchiere mondiale. Premesso che non sponsorizzo la logica del “mettere i fiori nei nostri cannoni”, anche perché mi rendo conto che alle estreme conseguenze dovrei sostenere lo smantellamento di qualunque arma da usare per la sicurezza e il controllo anche solo in funzione interna. L’utopia è bella ma è utopia.
Mi chiedo allora banalmente. Questa corsa al riarmo, che vuol dire potenziare e quindi spendere in armi sempre più sofisticate e in uomini/donne sempre più addestrate, punta a garantire la Difesa europea perché sia autonoma? Bene, autonoma anche dalla Nato? Ok.
Ma se mi devo DIFENDERE con le armi, immagino ci sia qualcuno che mi voglia/possa ATTACCARE con le armi, giusto?
Insomma, realisticamente, CHI minaccia l’Europa? CHI potrebbe programmare un’invasione, un bombardamento, sul territorio europeo? Perché dobbiamo spendere cifre blu in DIFESA se NESSUNO ha intenzione di sferrare un ATTACCO?
p.s. gli unici ATTACCHI di cui l’Europa è e sarà oggetto sono quelli ECONOMICI. E un esercito europeo corredatissimo non ci servirà a nulla. A meno che ad un attacco politico/economico non si pensi di BUTTARE LA BOMBA come risposta. La DETERRENZA è una TRUFFA.
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Qualcuno è mai stato in Albania?
Vicino a Tirana c’è un monte, su cui si sale grazie a una moderna funivia, popolare meta di gite di giornata nelle calde giornate estive, sia per i locali che per i turisti.
Bene, per i turisti la cosa che più colpisce, e che spesso costituisce il vero motivo della gita di giornata, è il fatto che il monte sia completamente disseminato di piccoli bunker; durante il periodo della guerra fredda, in ciascuno di quei bunker un soldato armato passava completamente da solo il suo tempo a fare la guardia, non ricordo se per una settimana o un mese prima di avere il cambio, per difendere l’Albania da possibili attacchi nemici.
Enven Hoxa, raccontano le guide, era ossessionato dalla paura che qualcuno dei vicini balcanici invadesse il paese; cosa che non è neppure lontanamente passata per la testa di alcuno, essendo Tito in tutt’altre faccende affaccendato, e figuriamoci i greci; ma nell’isolatissima Albania comunista di Hoxa quello che succedeva al di fuori non si sapeva e non si poteva sapere.
Di solito agli occidentali che leggono o ascoltano le guide scappa qualche sorriso (amaro) per i poveri soldati che hanno sprecato tanta parte della loro vita in attività completamente inutili, e per la presuntuosa paura di Hoxa che nella seconda metà del secolo scorso a qualcuno potesse interessare invadere un paese così insignificante, quasi fossimo rimasti ai tempi degli Illiri e dei Romani, o a quelli degli Ottomani.
Ecco, noi che ridiamo, dopo aver speso enormi risorse per difenderci dalla Yugoslavia costruendo e presidiando caserme disseminate in tutto il Friuli (senza le quali sicuramente saremmo stati invasi!), oggi smantellate (assieme al servizio militare obbligatorio) dopo la caduta del blocco orientale, ora dobbiamo per forza spendere altri miliardi in armamenti, rinunciando a spese sociali, perché altrimenti la Russia (essendo ormai tutti gli altri paesi ad est di Trieste occidentalizzati) ci attaccherà per forza, dovendo necessariamente passare dalla pianura padana per arrivare a Lisbona, ovviamente dopo aver finito di conquistare Ucraina, Moldavia, Romania, Ungheria, Croazia e Slovenia.
Demenza pura, chiaramente, eppure qualcuno ci crede veramente, se possono raccontarla tanto sfacciatamente.
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Difenderci da chi ? Fini crede anche lui che Putin ci voglia invadere ? Se le cose stessero così ,credo che sarebbe oggettivamente impossibile eguagliare le sue seimila testate nucleari e i suoi missili ipersonici . Tuttavia ,nel caso in cui volessimo adeguarci almeno dal punto di vista delle armi e sistemi convenzionali , perché ricorrere ad acquistarle per lo.più dagli Usa facendoli ingrassare a nostre spese ? Visto che l’Eu vuole rendersi autosufficiente in materia di difesa potrebbe anche sganciarsi dalla Nato e comprare le armi anche dalla Russia tenendo conto che noi italiani gliele abbiamo vendute le nostre in un recente passato .
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Grazie Massimo, avanti. ( il cirillico non e’ una lingua, ma una scrittura)
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VI SIETE PERSI L’ULTIMO CAPOLAVORO DI KAMALA HARRIS?
“Il fatto che il candidato perdente si congratuli con il candidato vincitore distingue la democrazia dalla monarchia,” – Kamala Harris
🔴È difficile non essere d’accordo.
⚫️Non riusciamo a ricordare quando il monarca che ha perso le elezioni si sarebbe congratulato con il vincitore.
⚫️I dodici re e regine europei dovrebbero vergognarsi molto di un simile comportamento antinazionale.
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Vera “perla nera” (cit. La Barcaccia)
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