Avere ospiti ad Accordi&Disaccordi è molto difficile. Soprattutto se l’ospite è un politico. C’è sempre quello che non vuole Travaglio, quello che non vuole me, quello che non vuole […]

(di Andrea Scanzi – ilfattoquotidiano.it) – Avere ospiti ad Accordi&Disaccordi è molto difficile. Soprattutto se l’ospite è un politico. C’è sempre quello che non vuole Travaglio, quello che non vuole me, quello che non vuole entrambi, quello che odia a prescindere il Fatto. Capita a ogni redazione di talk-show di ricevere rifiuti e condizioni capestro, ma a noi di più. Purtroppo i politici dettano le condizioni, e anche in questo aspetto risiede la profonda stortura della comunicazione in questo bislacco paese.

Ora, se è “normale” che una Meloni o un Salvini non amino frequentare i nostri studi (anche se in passato ci sono venuti entrambi), suscita forse (ho detto “forse”) stupore il fatto che mai un leader del Pd (in carica) abbia messo piede ad Accordi. Ma proprio mai, eh. Non solo Renzi (e menomale), ma neanche tutti quelli prima e dopo. Neppure Zingaretti è mai venuto. E nemmeno Enrico Letta, di cui però – va detto – non si sarebbe accorto nessuno anche se fosse venuto. Era lecito pensare che, con l’avvento di Elly Schlein, tale odioso – e pure un po’ imbecille – embargo avesse fine, anche perché col Fatto ha sempre avuto buoni rapporti. Macché. Se possibile, la situazione è addirittura peggiorata. La compagna Elly è venuta alla festa del Fatto (e non era certo la prima volta) nel settembre del 2023. Fu applaudita e, da alcuni, fischiata. Fa parte del gioco. Rispose serenamente alle domande. Poi salutò tutti, accompagnata dal suo oltremodo zelante addetto stampa, e disse che ci saremmo rivisti presto (e non era una minaccia). Invece è proprio scomparsa. Non per tutti, visto che va ovunque o quasi in tivù: si è volatilizzata solo con noi. A maggio era stata invitata alla festa del Fatto di Roma prevista a settembre. Come l’anno precedente e in diverse altre occasioni. In estate è stata avvistata da tutte le parti, financo alla Sagra del Cece Svilito di Vitiano o giù di lì, ma da noi no. Nel frattempo è stata invitata e rinvitata ad Accordi, anche da me personalmente, ma niente. Neanche una risposta su whatsapp, una spiegazione, anche solo un “no, grazie”. Nulla di nulla, né dalla compagna Elly né dallo zelante ufficio stampa. Che dire? Pazienza. Il mondo va avanti lo stesso e sappiamo bene come il Fatto resti sul gozzo non solo a destra, ma pure a un certo centrosinistra. Non siamo permalosi (o fingiamo di non esserlo). Aspettiamo dunque fiduciosi che la compagna Elly torni a darci udienza, anche solo per educazione, giacché un tale atteggiamento snobistico-infantile è così grezzo che quasi non ci si crede.

Nel frattempo, partendo da questo piccolo spazio, ci permettiamo sommessamente di porle giusto due o tre cose (che sono forse anche il motivo per cui da tempo non ci risponde).

1. Esattamente, sulle guerre, Elly Schlein che posizione (chiara) ha?

2. Nelle ultime interviste concesse in tivù per presentare il nuovo (bel) libro con Susanna Turco, la compagna Elly – tra una risatina e l’altra – ha sempre (non) risposto alle domande con sempiterni e snervanti profluvi di supercazzole prematurate (forse) a sinistra. È una tattica, quella di sfibrare l’elettore dicendo tutto per non dire niente?

3. La compagna Elly ha vinto a sorpresa le primarie col chiaro mandato di allontanare renziani e cacicchi. Entrambe le gentili etnie, però, non solo sono ancora nel Pd, ma paiono pure dettare la linea alla segretaria. Va bene così? È anche lei un’ex incendiaria divenuta pompiera e pure gattoparda?

4. Prendiamo atto che la compagna Elly stia pensando seriamente di allearsi con (quel che resta di) Renzi. Eppure, un tempo, Schlein era fieramente antirenziana. Accogliere oggi (quel che resta di) Renzi significherebbe non solo non guadagnare voti, ma perderli pure, perché di fronte a un simile figuro scapperebbero a milioni. Inseguire Renzi è da idioti o da disonesti intellettuali, e Schlein non è né l’una né l’altra. Che succede, compagna Elly?

Certi di un tuo cenno e di una tua risposta, porgiamo distinti saluti.