
(di Stefano Baudino – lindipendente.online) – Calabria e Sicilia si stanno progressivamente allontanando a causa di un sistema di faglie presenti nel fondale dello Ionio Meridionale, che stanno facendo sprofondare lentamente la crosta terrestre al largo dello Stretto. È quanto emerge dai primi risultati di uno studio effettuato dai membri del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), condotto sulla nave oceanografica Gaia Blu, in cui sono state individuate larghissime spaccature sul fondale marino di una delle zone sismiche più attive del continente europeo. La ricerca, che ha la finalità di aumentare le conoscenze sui processi geologici nello Ionio meridionale, è stata svolta al largo dello Ionio tra Etna e Grecia. Nonostante la zona sia distante dallo Stretto, l’attestazione del movimento di allontanamento tra i blocchi crostali sta già producendo significative ripercussioni sul dibattito pubblico in merito alla sicurezza e alla sostenibilità del Ponte sullo Stretto di Messina, i cui lavori – almeno secondo gli intendimenti del governo – dovrebbero partire nei prossimi mesi. La società Stretto di Messina SPA, concessionaria per la progettazione, realizzazione e gestione del Ponte, ha reagito minimizzando i risultati dello studio e confermando le previsioni del progetto definitivo dell’opera.
Come si legge in un comunicato diramato dal Cnr, che ha illustrato quanto appreso nel corso della ricerca, «utilizzando tecnologie geofisiche all’avanguardia» è stato «identificato un campo di rilievi sottomarini allineati lungo profonde spaccature del fondale dello Ionio meridionale, dove un sistema di faglie sta progressivamente allontanando la Calabria dalla Sicilia». Si tratta, nello specifico, di «diapiri», ovvero «sedimenti che risalgono da zone profonde, visibili solo con ecografie del sottosuolo», ma anche di «vulcani di fango» che si formano «quando materiale profondo risale verso la superficie insieme a fluidi e gas», originando in certi casi «delle vere e proprie eruzioni fluide e viscose». Le immagini hanno evidenziato nitidamente le morfologie di tali rilievi, che «mostrano indicazioni di attività eruttiva e tettonica recente». L’obiettivo degli studiosi sarà ora quello di «approfondire la natura e la provenienza del materiale che risale lungo queste grandi faglie litosferiche», cercando di comprendere «come queste influiscano sulla generazione di terremoti in una delle zone sismicamente più attive in Europa». Alla discussione che è seguita alla pubblicazione dei primi risultati dello studio ha subito reagito la Stretto di Messina SPA, che in una nota ha scritto che «l’individuazione delle formazioni geologiche citate non è rilevante ai fini della fattibilità del ponte sullo Stretto di Messina», essendo «noto» che «le coste siciliana e calabrese sono soggette ad un seppur minimo allontanamento ampiamente considerato nel progetto definitivo del 2011 e nel suo aggiornamento del 2024». La società ha confermato le previsioni del Progetto Definitivo, evidenziando che «il movimento differenziale tra i due siti scelti per i piloni (Calabria-Sicilia) è inferiore a 1 mm/anno».
Sembra però presto per tirare conclusioni. I campioni di sedimento e rocce prelevati dai ricercatori del Cnr saranno esaminati dagli studiosi nei prossimi mesi. Solo tra qualche tempo si capirà se ulteriori elementi verranno aggiunti al novero di raccomandazioni già effettuate dai tecnici del comitato scientifico che, pur dando parere positivo alla relazione di aggiornamento, lo scorso marzo avevano avanzato 68 rilievi. Oltre alla necessità di mettere mano a ulteriori verifiche sugli effetti del vento, a un aggiornamento della “zonizzazione microsismica” e a raccomandazioni sugli acciai con cui si realizzeranno i tiranti, spiccavano infatti osservazioni sulla “geologia dei fondali marini”, rispetto a cui è stata ritenuta necessaria una «integrazione degli studi più recenti sui fondali marini dello Stretto di Messina e delle zone limitrofe» in considerazione di «recenti studi su fagliazione, depositi e forme possibili indicatori di attività tettonica recente». Nell’ultimo anno, il progetto definitivo del 2011 da cui l’esecutivo ha scelto di ripartire è stato aggiornato dal consorzio Eurolink, che nel 2005 aveva vinto la gara d’appalto per i lavori. Nel frattempo, il costo complessivo per la realizzazione dell’opera è lievitato fino a 14,5 miliardi di euro.
e che ce frega se la Calabria e la Sicilia s’allontanano… famo il ponte con la prolunga…
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Questi della società del Ponte sarebbero capaci di dire che la Terra è piatta pur di non avere disturbi alla loro Grande Opera (che i massoni rifocillerà).
”Una grande opera di importanza storica
Che questa nazione salverà
Per la grande opera tutti i sudditi in città
Grideranno: “Viva sua maestà”
Una grande opera, macchina economica
Che i massoni rifocillerà
È la grande opera, stupido chi sciopera
Quante bastonate prenderà
Grandi opere che iniziano
Ma che non finiranno… mai
[Bridge]
Opera, opera
Opera, opera
[Strofa 1]
Più che l’hobby dell’edilizia ho la lobby dell’edilizia
Che infrange la legge come un bobby che ti sevizia
Assumo tutto, ma la gente minimizza
Perché arrotolo cartine che non si chiamano Rizla
Edifico e scasso, va magra e non collasso
Lo stemma della crew è una squadra col compasso
Parliamo in codice, talmente in codice
Che a volte nemmeno tra noi ci capiamo un clacson
Palazzinari fieri, geometri, ingegneri
E novizi iniziati con atti osceni
Li si traveste da Val di Susa
E in una stanza chiusa se ne abusa penetrandoli coi treni
Non abbiamo premi per gare di salto in alto, ma
Premiamo per vincere le gare d’appalto
Siamo balene in un mare di tanto plancton
Noi quelli dritti voi fritti come wonton
[Pre-Ritornello]
Nei cantieri se la cantano
Finché non gliela suoneremo
[Ritornello]
Una grande opera di importanza storica
Che questa nazione salverà
Per la grande opera tutti i sudditi in città
Grideranno: “Viva sua maestà”
Una grande opera, macchina economica
Che i massoni rifocillerà
È la grande opera, stupido chi sciopera
Quante bastonate prenderà
[Strofa 2]
Dall’oggi al domani noi loggia dei demani
Che intreccia legami da cui sbocciano denari
Capoccia e compari sloggiano i locali
Abbiamo appoggi tali che non ci scocciano i legali
Non ci fotti, dacci dei corrotti
Ma sappi che non ci abbatti come a punta Perotti
Qui si punta a ponti da tremila metri e rotti
Buoni come soffitti tenuti con i cerotti
Esclusiva la villa abusiva a riva
Se ti fidi di ‘sta casta non ti si castiga
Il divino tomo dice che il condono arriva
Noi bluffiamo solo se giochiamo la partita IVA
Viva la diga, iddio la benedica, ma
Non tratterrebbe nemmeno la mia vescica
Noi devastiamo il fondale abusando della credulità popolare
Tu non chiamare il CICAP
[Pre-Ritornello]
Uno spazioporto si farà
Conquisteremo pure il cielo con…
[Ritornello]
Una grande opera (Una grande opera) d’importanza storica (Ci conquisterà)
Che questa nazione salverà (E suonerà l’orchestra)
Per la grande opera (Hip-hip-hurrà) tutti i sudditi in città (In libertà)
Grideranno “Viva sua maestà” (Nessuno può stroncare)
Una grande opera (Inarrestabile), macchina economica (Larga di maniche)
Che i massoni rifocillerà (La fonte di ogni bene)
È la grande opera (La nuova speme), stupido chi sciopera (Non gli conviene)
Quante bastonate prenderà (Che grande opera sarà)
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👏Forza Faglie Attive !!!👏
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