
(di Stefano Baudino – lindipendente.online) – Il governo italiano ha deciso di ricorrere alla Corte costituzionale contro la moratoria approvata a inizio luglio dalla Regione Sardegna in cui è stata prevista una sospensione di 18 mesi per nuovi progetti legati alla produzione e accumulo di energia rinnovabile. Secondo il governo, questa normativa regionale eccede infatti le competenze attribuite alla Sardegna dallo Statuto, entrando in conflitto con le leggi nazionali ed europee e violando articoli della Carta Costituzionale. Ad attaccare l’esecutivo Meloni è stata, a caldo, la governatrice della Sardegna Alessandra Todde, successivamente accusata di «demagogia» da Fratelli d’Italia. In suo sostegno si sono espressi i parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle, che in una nota hanno lanciato il guanto di sfida al governo sulla questione.
L’ipotesi che si arrivasse al ricorso contro la legge sarda n. 5 del 3 luglio 2024, recante il titolo “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio e dei beni paesaggistici e ambientali”, era stata già ventilata nelle passate settimane dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Il suo dicastero aveva licenziato nei primi giorni di luglio il provvedimento Aree idonee per le rinnovabili, atto contro cui, secondo l’esecutivo, sarebbe andata la moratoria della Regione Sardegna. Il Consiglio dei ministri, in un attacco a tutto campo, ha richiesto alla Corte Costituzionale di sospendere nell’immediato l’articolo 3 della legge, che rappresenta il nucleo centrale della normativa, in via cautelare. Nel corso della sua storia, però, la Consulta ha permesso la sospensiva immediata a una legge regionale soltanto in un’occasione. A ogni modo, l’intento principale del governo sardo è stato fin dall’inizio quello di sospendere temporaneamente i progetti, aspettando la definizione delle zone idonee, che, secondo i piani della maggioranza regionale, dovrebbero essere delineate a breve. Si prevede che questa mappa sarà pronta prima che si concluda il procedimento davanti alla Corte costituzionale, il che renderebbe superflua la normativa oggetto di contestazione. «In queste settimane alcuni hanno giudicato la nostra una legge debole, che non bloccava nulla, inutile, un regalo agli speculatori, che il governo non prendeva neanche in considerazione; colpo di scena: avevamo ragione noi – ha scritto sui propri canali la governatrice Alessandra Todde -. Infatti, al contrario, la legge si è dimostrata efficace e di impatto, obbligando il Governo ad impugnarla chiedendone la sospensione immediata visti i tanti reclami ricevuti». Todde ha poi aggiunto: «Il lavoro della giunta non si ferma. La mappa delle aree idonee dovrà essere consegnata entro 180 giorni a partire dal 3 luglio e noi stiamo già lavorando alla sua stesura». La presidente della Regione Sardegna è stata supportata dai parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle, che hanno parlato di una impugnazione «in spregio a ogni regola», aggiungendo: «Il Governo si rassegni, stiamo facendo tutti i passi necessari per arrivare a una conclusione rispettosa dell’ambiente, dell’economia e della salute dei cittadini».
La popolazione sarda da tempo denuncia come tra le pieghe della transizione energetica si nasconda una speculazione che saccheggia un territorio già martoriato dalla presenza – anch’essa imposta – delle basi militari e dei poligoni di tiro. Nell’isola sono infatti state presentate 809 richieste di allaccio di impianti di produzione di energia rinnovabile alla rete elettrica nazionale che, se approvate, produrrebbero 57,67 Gigawatt di potenza. A fine aprile è emerso che la più grande fabbrica di pannelli fotovoltaici della Repubblica Popolare cinese, la Chint, si è accaparrata dall’azienda spagnola Enersid il più importante progetto solare mai concepito a livello europeo, allungando i suoi tentacoli su mille ettari di terreni nel nord della Sardegna. Anche in seguito alla moratoria approvata dalla Regione, il popolo sardo ha continuato a dare battaglia, non ritenendo il provvedimento sufficiente a tutelare il territorio. Mentre nel porto di Oristano, dove è nato il presidio permanente contro il transito dei mezzi speciali che trasportano le pale eoliche, a metà luglio si sono registrate tensioni con le forze dell’ordine. Dalla questura di Oristano, nelle settimane successive, sono partite notifiche di indagini verso alcuni protagonisti dei presidi.
Forza Alessandra…….!!!
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La Sardegna continua a non essere all’altezza della sfida energetica. Occorre abbandonare il fossile, prima che sia troppo tardi, ma purtroppo non tutto il sistema paese è adeguato a rispondere ed a procedere sulla transizione verso le fonti rinnovabili. Parliamo di una Regione, la Sardegna, che ha fatto scempio col cemento e con la speculazione edilizia, delle sue coste e dei suoi litorali unici al mondo. Nel contempo però protestano contro le pale eoliche che, a loro dire, “deturperebbero il paesaggio” (vien da ridere!). Bisognerebbe chiedere a costoro dov’erano quando sventravano le spiagge con hotel e residenze turistiche. Si tengano il fossile e, magari, pure le centrali nucleari. Forse contro il nucleare non protesteranno come contro le rinnovabili. Che tristezza….
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Che CZ stai dicendo, Furia dell’est? Tu e questi altri campioni di caxxate qua sotto?
Noi CONTRO le rinnovabili?
Forse vi sfugge, allora informatevi prima di digitare a vanvera, che qui si sta trattando di speculazione energetica da parte di multinazionali in gran parte estere, che hanno in progetto 3000 pale eoliche da 300 m. a terra, 1500 a mare, 70mila ettari di fotovoltaico (equivalenti a 100mila campi di calcio!) il tutto per fornire energia per 50 milioni di abitanti, mentre noi siamo 1,5/1,6milioni, rubando letteralmente intere aree agricole ai contadini(comprese coltivazioni biologiche), perché permesso dalle leggi di Draghi sull’esproprio per le rinnovabili, e deturpando zone di interesse naturalistico e archeologico.
E, a fronte dello scemo, a noi forse (non è detto!) le briciole!!!
Perché non vi fate piazzare le pale nei vostri giardini per fungere da batterie energetiche per Spagna, Cina, USA, Francia etc…
così anche voi contribute alla transizione ecologica degli altri. A voi, poi, spetta questo🖕🏻.
Non vi bastavano le servitù militari, le spiagge da sogno sventrate, i territori avvelenati?
D’estate, però, vi garba venire in vacanza, eh? Vi facciamo andare al Salto di Quirra e a Teulada, va bene?
Ignoranti di m3rda!
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Ec avrei scritto “a fronte dello scempio”, ma, evidentemente la tastiera Swiftkey, ha voluto contribuire alla replica…
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Ma la famosa transizione ecologica si deve fare o no?
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Ceeerto, tutta a casa tua.
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Io ho già contribuito… sul tetto di casa mia ci sono 12kw di pannelli solari. Non mi hanno però spiegato che ci devo fare tra dieci anni quando non funzioneranno più.
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Graaaazie, quella è per TE… mica ti hanno espropriato terreni agricoli coltivati, magari vista nuraghe, e buttato FUORI, per piazzare fotovoltaico a perdita d’occhio o pale, alte 300 metri, di multinazionali ESTERE!
Anch’io ho il pannello solare, mica le pale x mandare energia ai CINESI. Ne avranno spazio, in casa loro, forse un po’ di più della piccola Sardegna?
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Se tutta la Sardegna è ventosa fategli almeno scegliere le aree da deturpare per limitare l’impatto ambientale e, ancor più, la speculazione spiccia.
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Bontà tua!
Magari anche NON riempire tutto il territorio di batterie energetiche altrui!
Non espropriare i terreni agricoli per piazzare i propri mostri, no, eh?
Ma preeeego, portateci anche le scorie nucleari, come già si è tentato di fare, come pure hanno già inquinato enormi zone seppellendo rifiuti tossici…
Prego, avanti tutti, in quest’isola/paradiso che sembrerebbe grande quanto l’Australia… Poi, mi raccomando, venite a frotte in vacanza, tra le pale e i campi fotovoltaici, le spiagge con l’uranio, i rifiuti tossici…
Tanto c’è il vento…che ora urla anche noi!!!
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Per noi.
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Guarda che, senza che ti scaldi tanto, lo scopo del blocco per 18 mesi
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Certo, ma nel frattempo si opererà ANCHE in altro modo. Informati.
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Mi scaldo perché l’uso dei termini mi sembra veramente OFFENSIVO: “fategli almeno scegliere le areeda deturpare”= Grazie buana, scegli pure dove infliggere le frustate!!!
Allucinante!
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…è proprio quello di identificare le aree a minor impatto ambientale dato che, purtroppo NON PUOI FERMARE le imprese che vogliono installare in accordo alle leggi vigenti. Metti la Sardegna sotto una campana di vetro se non ti sta bene.
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Ma che cavolo campana di vetro!!! Si vede che c’è proprio ignoranza dei fatti!
Tra campana di vetro e servitù di ogni genere e tipo c’è una enorme differenza!
https://www.videolina.it/articolo/video/attualita/2024/08/04/tg-speciale-sardegna-sotto-attacco-04-08-2024-80-1203044.html
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Intanto:
https://www.unionesarda.it/news-sardegna/medio-campidano/villacidro-ordine-di-demolizione-per-gli-abusi-eolici-ai-piedi-del-monte-linas-peoruzc8
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