Un servizio del Tg1 che trasmette Giorgia Meloni con il logo Telemeloni è uno svilimento che rimarrà negli annali.
(di Giulio Cavalli – lanotiziagiornale.it) – Dell’avversione per i giornalisti ne abbiamo parlato e ne parleremo ancora. Per un governo piantato sulla propaganda, l’esposizione dei fatti e la memoria delle regole saranno sempre nemici da mettere all’indice. Poi c’è l’enorme tema della comunicazione a senso unico di cui si parla troppo poco.
Per farsi un’idea basta una data: il 4 gennaio. È dal 4 gennaio che la presidente del Consiglio non convoca una conferenza stampa, non risponde a domande, non apre i microfoni anche ai giornalisti non compiacenti, non si sottopone al necessario controllo democratico svolto dai media, elemento intermedio dei cittadini.
I messaggi di Giorgia Meloni non sono mediati e non sono mediabili. Confezionati a metà tra il comunicato istituzionale e gli spot pubblicitari degli anni ottanta le parole della presidente del Consiglio vengono diffuse senza possibilità di dibattito. In Parlamento vengono difese dai suoi palafreni della maggioranza che quasi mai rispondono nel merito delle questioni. In televisione le sue parole soffiano barricate tra giornalisti legionari. In Rai rimbombano svilendo la storia e la credibilità delle reti pubbliche italiane.
Che Giorgia Meloni gigioneggi sui suoi social come un’influencer che promuove il suo prodotto dileggiando la Rai e poi venga trasmessa dalla stessa Rai derisa è solo l’ultimo passo di un’occupazione sfrontata. Un servizio del Tg1 che trasmette Giorgia Meloni con il logo Telemeloni è uno svilimento che rimarrà negli annali. Non è simpatia, c’è poco da ridere.
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Ma perché, è successo davvero?
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Ora ho visto il video😳
🤮🤮🤮🤮🤮
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Mon dieu; qui siamo in pieno impazzimento: a ‘sto punto siamo alla paarodia della parodia di “Fassisti su Marte”… se non ci fossimo dentro direi che siamo in un “Melon show”!
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la visione di tutto questo teatrino dell’assurdo dovrebbe bastare alla sinistra , quando andra’ al governo alle prossime elezione di cambiare il sistema con qualche legge ad hoc..
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Non ci resta che piangere. Da un clown passiamo all’altro, senza soluzione di continuità. Chi è diverso dai clown (ammesso lo sia…), giocoforza con loro dovrà convivere, governare, confrontarsi e se non… “vesti la giubba” (ovvero non si allinea), l’alleato pagliaccio, ridendo, lo farà cadere. Perché agli italiani piace credere al saltimbanco di turno, la fine del governo 5s/lega fu chiaro esempio: come dimenticare i sondaggi d’agosto 2019 che davano il circense Matteo al 35%, con drastica caduta di chi (magari sbagliando) cercava di fare qualcosa per il Paese? Dall’altro lato, quello a sinistra (già, proprio sinistro!), meglio? Magari! Invece il giullare MatteoBin, dopo aver fatto crede agli adepti che non allearsi con i 5s fosse cosa buona e giusta – quindi lasciando alla lega il compito di erodere consensi – fece la scissione del Pd, di cui non era più segretario, così da poter decidere la sorte del governo 5s/Pd, nato successivamente. Insomma, siamo in mano ad astuti giocolieri che, NON improvvisando, metteranno sempre il bastone tra le ruote – nel caso servisse – a chi vorrebbe far qualcosa di buono. Votare? Sì, certo… servirà per cambiare, esattamente come nel 2018…
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Alla fine gli italioti si accorgeranno o no che i five stars sono stati un’ occasione che hanno buttato nel cesso🤔
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Ma figurati…siamo quelli del Superbonus/sciagura e dei banchi a rotelle, gli scappati di casa… e il RF non l’ha pensato(debito comune), proposto e ottenuto Conte, ma Draghi, B. e persino l’algoritmo…🤥
Senza contare che abbiamo chiuso in casa gli italiani per ben 2 anni(🤔2020-2022😳), perché la leccatina ai novax/nopass/nobrain, che cosa fai, non gliela dai? Sono voti!… E ca*aci sopra!!
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