In appena un anno e mezzo di governo le destre sono riuscite a far segnare il nuovo record storico di italiani in povertà assoluta.

(di Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Hanno coperto di insulti i 5 Stelle, accusandoli di aver lasciato tanti poveri, ma in appena un anno e mezzo di governo le destre sono riuscite a far segnare il nuovo record storico di italiani in povertà assoluta, arrivati a 5,7 milioni. Una sorpresa per chi segue quasi tutta la stampa e la tv, dove ci si illude di recuperare ascolti ripescando Giletti e altri fenomeni “amici” piuttosto che aprendo onestamente una finestra sul Paese.
Così in Rai i potenti di turno sguazzano sereni nella bava di Vespa, mentre a Mediaset hanno deciso di punire gli ascoltatori con trasmissioni a raffica solo su pericolosi islamici e baby gang. Nulla che faccia più paura di non avere un piatto per la cena, o il terrore che qualcuno bussi alla porta con l’ordine di sfratto. Eppure il quadro è chiarissimo: milioni per famiglie non riescono a pagare i mutui e gli affitti mentre le banche registrano i guadagni più alti di sempre.
L’assegno di inclusione che doveva aiutare chi non ha nulla e perdeva pure il Reddito di cittadinanza si è rivelato una puttanata alla pari del blocco navale e del taglio delle accise. Il Pil, cioè la crescita dell’economia, che Conte aveva portato all’8,3% – il più alto in Europa – ora stagna allo zero virgola. Le misure espansive e di equità sociale sono state tutte smantellate per non disturbare i mercati, che nelle balle elettorali della Meloni dovevano schiattare, perché con lei pure a Bruxelles finiva la pacchia. Poi invece Giorgia è diventata best friend della von der Leyen, facendo impazzire di gelosia Biden, che per stare al passo se l’è baciata in fronte.
Questo è il bilancio delle destre, insieme ai fondi del Pnrr che non sanno spendere, alla sanità pubblica massacrata per fare più ricca quella privata, ai salari lasciati miseri, ai soldi buttati in armi, all’incapacità di fare un minimo di pressione sugli alleati per riattivare la diplomazia in Ucraina e Gaza. Aree coperte di macerie come quelle che il nostro governo lascerà su se stesso e purtroppo su tutto il Paese, massacrando oggi i poveri e domani gli artigiani e le imprese, a partire da quelle del Nord, dove la propaganda può raccontare le bugie che vuole, ma già si vedendo gli ordini e i fatturati in frenata.
E qquesto visto finora è solo l’antipasto.
sono almeno 2.500 le uscite volontarie concordate da Stellantis con i sindacati. Ai 1.520 lavoratori dell’area di Torino appena annunciati dalla Uilm, se ne aggiungono altri 1.000 fra Cassino (Alfa Romeo) e Pratola Serra (AV) dove producono motori termici. Totale 2.510 esuberi diretti secondo la Fiom, a cui seguiranno quelli dell’indotto.
Mercoledi 220 marzo L’ISTAT ha reso noto l’andamento della produzione industriale a Febbraio :
-1,2% su base mensile dal +1,2% di gennaio
-3,4% su base annuale dal – 1,5% di gennaio.
Con lla fine del SB 110% Le imprese edili sono tornate ad affollate pesantemente le gare d’appalto nel settore pubblico, con un aumento delle partecipanti in media del +400%.
A breve scoppierà pure il numero di ore per la CIG degli occupati nell’edilizia.
Ce la faranno ad assorbirli attraverso la costruzione del ponte sullo stretto di Messina?
Domanda ironicamente retorica, ovviamente NO.
Nel frattempo continua a soffrire il territorio dell’Emilia Romagna colpito l’anno scorso dall’alluvione, servito solo come sfondo per i selfies della fasciocoatta in stivali di gomma. Quelle zone sono da sempre una locomotiva economica, per la produzione industriale, agricola e zootecnica.
Ci vorrebbe una guerra per distrarre dalla fame una nazione in rapido impoverimento. Chissà…..
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Azz, allucinante. 😞
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