(Alessandro Di Battista) – Lo Stato di Israele è a processo a l’Aia per genocidio. La notizia ovviamente è stata data ma poi, su di essa, è calato il silenzio. Approfondimenti zero! Figuriamoci, il paese che ha conosciuto e sconfitto l’apartheid, il Sud Africa, che denuncia Israele per genocidio. Su una roba così sarebbe pericolosissimo accendere i riflettori. Dopo qualche commento di qualche politico conformista (quelli alla Tajani per intenderci) del tipo “non è genocidio però chiediamo a Israele di non colpire i civili”, solo silenzio. Così, quattro ipocrite parole in croce per lavarsi la coscienza macchiata dal sangue palestinese. Soprattutto dal sangue di bambini.

Oltretutto Israele non si ferma. Mentre è a processo Israele continua a sterminare la popolazione palestinese. Bombarda indiscriminatamente, segno che la lotta al terrorismo non c’entra nulla. Israele pratica un’ignobile e criminale lotta al palestinese. Ogni giorno, ancor di più quando si spengono i riflettori, bambini come i nostri vengono assassinati dal terrorismo di Stato israeliano, o vengono operati senza anestesia. Gaza in tre mesi è diventata un cimitero di bambini e la patria dei bimbi mutilati.

In tutto ciò i giornalisti e commentatori nostrani (salvo eccezioni) parlano solo degli ostaggi israeliani (vittime sia chiaro). Ricordo che di ostaggi (sì ostaggi) palestinesi nelle carceri israeliane ce ne sono a migliaia, alcuni da anni tra l’altro. Ma sono fantasmi per i codardi della carta stampata occidentale. Così come centinaia sono i morti per mano di coloni e soldati israeliani in Cisgiordania.

Quella israeliana non è la prima occupazione della storia. Tuttavia è la prima volta forse nella storia che chi occupa, gli israeliani, grazie alla corruzione etica di gran parte dei media, passa per vittima, mentre chi è occupato, sterminato e bombardato, i palestinesi, passa da carnefice. Disse Malcolm X: “Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono”.