Acca Larenzia. È mai possibile che a quasi ottant’anni dalla fine della guerra, dall’avvento della Repubblica, cioè della democrazia, dalla drammatica e definitiva sconfitta del nazismo […]

(DI MASSIMO FINI – ilfattoquotidiano.it) – Acca Larenzia. È mai possibile che a quasi ottant’anni dalla fine della guerra, dall’avvento della Repubblica, cioè della democrazia, dalla drammatica e definitiva sconfitta del nazismo e della sua ideologia, in Italia ci sia una costante, asfissiante, catacombale polemica fascismo/antifascismo? Non è sufficiente una manifestazione coreografica come quella di Acca Larenzia, con i suoi “presente!”, peraltro svoltasi senza incidenti, per essere accusati di “apologia del fascismo”, basta un saluto romano com’è avvenuto infinite volte tanto che è all’esame delle Sezioni unite della Corte di Cassazione, che dovrebbe pronunciarsi il 18 gennaio, se il saluto romano è apologia di reato o libera manifestazione del pensiero.
In democrazia tutte le idee, per quanto possono sembrarci aberranti, hanno diritto di cittadinanza, il solo discrimine è che non possono farsi valere con la violenza. Nel nostro codice penale non solo sono rimasti tutti i reati liberticidi del codice di Alfredo Rocco (vilipendio alla bandiera, vilipendio alle forze armate, eccetera) ma con la legge Mancino del 1993 se ne sono aggiunti altri “discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. Ora l’odio, come la gelosia e altri impulsi dell’animo umano, è un sentimento e come tale non può essere represso. Io ho il diritto di odiare chi mi pare e piace, ma se solo gli torco un capello devo finire in gattabuia.
Lo stesso “divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista” è oggi molto dubbio. Era comprensibile all’indomani della guerra, dopo un sanguinoso conflitto civile che aveva messo gli italiani gli uni contro gli altri, non lo è più oggi. Non per nulla è inserito nelle norme “transitorie e finali” posposte alla Costituzione. Ma se le parole hanno ancora un senso ciò che è “transitorio” non può essere valido per sempre. Mi pare che lo stesso Pietro Nenni avanzasse dei dubbi in proposito considerando la democrazia italiana sufficientemente consolidata per non correre dei rischi in senso dittatoriale.
Ma perché questa polemica catacombale è così presente in Italia e molto meno in Germania e in Giappone, Paesi che hanno perso anch’essi la guerra? Perché noi non ci siamo rivendicati in libertà con le nostre mani, ma grazie agli Alleati, inglesi, americani, neozelandesi, marocchini e persino i razzisti sudafricani. Dico questo col massimo rispetto per i veri partigiani la cui lotta al fascismo e ai nazisti che occupavano l’Italia ha avuto un grande valore simbolico ma marginale dal punto di vista della lotta armata in quella tragica epopea che è stata la Seconda guerra mondiale (anche se bisogna pur aggiungere che la Francia che ebbe molta meno Resistenza della nostra è riuscita, grazie all’escamotage di De Gaulle e Radio Londra, a sedersi al tavolo dei vincitori e oggi occupa un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza dell’Onu insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia e Cina). Insomma grazie all’equivoco della Resistenza – lo dico e lo ribadisco, per non creare malintesi, col massimo rispetto dei veri partigiani, quelli che si sacrificarono nella dura lotta di montagna (“Bella ciao”) e non per gli ignavi, la stragrande maggioranza, che dopo essere stati a guardare per vedere chi vinceva divennero tutti, o quasi, da fascisti che erano stati a tutti antifascisti dopo il 25 aprile.
Per questo siamo ancora immersi nel sepolcrale dilemma fascismo/antifascismo con polemichette di infimo ordine, alimentate dalla Sinistra, ammesso e non concesso che esista ancora una sinistra in Italia, che hanno come obiettivo il governo di Giorgia Meloni che è sicuramente di Destra, anche qui ammesso e non concesso che la destra abbia ancora un senso, ma non ha sicuramente obiettivi dittatoriali.
Spiace dirlo perché la buffonata ha avuto luogo in una commemorazione di persone vilmente assassinate, ma a me queste esibizioni, col braccio teso, il “presente” e compagnia bella fanno ridere.
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Beato te, a me fanno ORRORE.
L’unica parola che condivido dell’articolo è “sepolcrale”, perché QUESTO trasmettono, quelle immagini: una lugubre scena da adunata nazista.
E se dovessimo celebrare NOI tutte le vittime delle stragi fasciste e NEOfasciste, ci sarebbe ogni santo giorno una commemorazione…!!!
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Fino a che si “considera la democrazia italiana sufficientemente consolidata per non correre rischi…” dimenticando ed omettendo 30 anni di strategia della tensione e 4 tentativi di golpe, si persevera diabolicamente nello stesso errore, quello della sottovalutazione del rischio che forse Fini si può permettere, ma chi ha subito la violenza del regime fascista e le vittime dei suddetti anni successivi, quando la democrazia sembrava consolidata e compiuta, no! La democrazia è consolidata quando esiste una coscienza/consapevolezza collettiva in grado di opporsi con intransigenza a chi ne è l’ antitesi folcloristica, disculturale o politicamente attiva in senso assolutista/dittatoriale, ed in un paese che ha subito la dittatura sarebbe il minimo, mentre lo sdoganamento è oblio comodo di chi si permette di correre il rischio, perché non ne ha mai subito e sofferto le conseguenze, che possono sempre arrivare….e dopo potrebbe essere tardi! La Resistenza derubricata a valore simbolico quando i partigiani contavano su 300.000 partigiani contro 350000 repubblichini, contraddice un dato storico, dove l’ importanza della collaborazione fra forze alleate e resistenza ,per la liberazione dal nazifascismo, è assodata, senza considerare che resistenza ed irriducibile opposizione al fascismo ha riguardato qualcuno fin dall’ inizio, quando era una folcloristica marcia su Roma, e grazie ai sottovalutatori alla Fini, è diventata regime dittatoriale e violento! Quelli che hanno lanciato l’ allarme, inascoltati, sono stati i primi a subire il fascismo e ad esserne vittime , mentre gli altri hanno prima lasciato correre il folclore, poi si sono adeguati al regime ed infine hanno cambiato idea negli ultimi 5 minuti della storia, senza alcuna conseguenza, visto che c’era chi aveva patito le conseguenze anche per loro! Solo gli ignavi possono ridurre il valore dell’ antifascismo a polemichetta sterile, perché per loro essere pro od anti è’ solo questione di comodo, senza alcun danno….se l’ antifascismo è un valore di parte e non condiviso, nazionalmente condiviso, significa che siamo ancora prigionieri del passato e che nessuna reale democrazia culturale si è compiuta, mentre quella politica è fittizia, dal dopoguerra, quando la liberazione da parte degli USA ne ha determinato , come contropartita, la condizione da colonia americana a servizio……e la Meloni, come altri, è a servizio….insomma incarna il fascismo storico, disculturare/ folcloristico, e quello politico/economico in senso neoliberista, la sintesi perfetta!
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Concordo in toto.
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Fini dice il vero sulla libertà d’espressione e di opinione come in quelle di amare ed odiare che sono insopprimibili e pertanto non regolabili da leggi che risulterebbero liberticide e ,quelle si ,fasciste. Però quei gruppi che contengono esagitati fanatici, per il fatto stesso di essere organizzati ed accumulati da un’ideologia non raccomandabile, sono stati utilizzati più volte come vivaio per commettere stragi orrende nel nostro paese,ad opera di servizi segreti interni ed esteri. Del resto in paesi come l ‘Ucraina è successo anche di peggio.
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Un governo che propone l’elezione diretta del premier, a mio parere, si dirige eccome verso un regime dittatoriale!
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Esatto.
Mentre molti si ostinano a negare, questi ripercorrono gli stessi passi di un secolo fa, “sostenuti” dalla stessa sottovalutazione…
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Non sono d’accordo: un’adunanza di queste dimensioni, con alcune centinaia di individui che intonano il presente e alzano il braccio all’unisono non può dirsi una riunione “pacifica”. E’ un chiaro atto di intimidazione che serve a dimostrare la loro forza e a diffondere la convinzione che ora comandano loro. Anche nel 1922 venne sottovalutato il fenomeno della minaccia di una minoranza di violenti organizzata e sostenuta in modo larvato da chi (prefetture, esercito) doveva reprimerli. Organizziamo la resistenza prima che sia troppo tardi!
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” (anche se bisogna pur aggiungere che la Francia che ebbe molta meno Resistenza della nostra è riuscita, grazie all’escamotage di De Gaulle e Radio Londra, a sedersi al tavolo dei vincitori e oggi occupa un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza dell’Onu insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia e Cina)”
La Francia si è opposta al nazifascismo e all’invasione della Polonia e ne ha pagato le conseguenze.
Per questo siede al tavolo dei vincitori.
L’italia si è buttata sulla carcassa della Francia per mangiucchiarne i resti, da vera sciacalla.
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Premesso che la Storia non è detto che si ripeta allo stesso modo, anzi “la seconda come farsa” (disse quel tale), di violenza squadristica, incendio di sedi di giornali e quant’altro, io non ne vedo in giro. Le braccia tese sono solo un simbolo, certamente evocatore di tristi memorie che mi fanno rivoltare gli zebedei, ma pensiamo se le Cassazioni Riunite dovessero deciderne il divieto. Quelli sono capaci di fare una manifestazione ancora più numerosa e con braccia oblique ingessate. Cosa succederebbe?? Probabili scontri di piazza con poliziotti in assetto antisommossa, con in una mano il manganello e nell’altra le manette da stringere ai polsi. Praticamente un caos generale con teste sfasciate e – udite udite – la possibile benevolenza dell’opinione pubblica, gente che, in gran parte, non sa nemmeno cosa sia stato e come sia nato il fascismo. E non solo: si discuterebbe per mesi solo di questo episodio. Mentre dei veri grandi problemi niente, non ultima la riforma (anti)costituzionale accentratrice di poteri nelle mani del capo di governo, contrappesi sminuiti, per non dire di un PdR ridotto ad accarezzare i bambini e a tagliare nastri, e della legge bavaglio. Fatti sì, questi, che mi farebbero urlare al pericolo del fascismo 2.0
Forse ad Acca Laurentia c’era qualcuno un po’ meno idiota degli altri che già prefigurava il suddetto scenario. Insomma, c’è il pericolo di fare un favore (elettorale) a quella pennivendola ora in furbesco silenzio, ma poi inviperita come non mai in caso di polemiche al calor bianco.
Certo che avranno un problema di non facile soluzione linguistica le Cassazioni incaricate di emettere la sentenza. In ogni caso dovremo cercare di NON CADERE IN NESSUNA TRAPPOLA. Ed evitare il più possibile provocazioni.
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A volte mi mancano le parole ( le ho, ma in versione “mi cadono le braccia” non riesco ad emettere suoni) nel percepire quanto aspetti banali, superficiali, sostanzialmente inutili ai fini di una critica politica che dovrebbe essere ( ed è in queste pagine) poderosa contro il Governo Meloni, suscitino ancora tanta preoccupazione e levate di scudi. L’indignazione ci sta. Ma farne derivare un allarme democratico, SU QUESTO, è paradossale. Conosco quel mondo piu di voi ( pur non avendo mai militato, come ho già detto “provengo” da destra…e sono finito altrove…). Tramandano la retorica militare, nei gesti e nelle esibizioni. Lo fanno da anni in occasione delle commemorazioni delle vittime di destra degli anni di piombo. E a Roma sono stati sempre molto compatti. Acca Larenzia è un simbolo. Questa parata e la parola d’ordine “presente” è il loro culto dei morti. E non si rendono conto che sono più morti loro che le vittime che celebrano. Esteticamente, e lo sottolineo ( pure se qualcuno lo troverà uno sminuire), ESTETICAMENTE, a me queste parate mi disgustano. Un po’ perché mi facevano impressione le parate naziste, quelle notturne con fiaccole che vedevo in filmati d’epoca ( le parate fasciste del Ventennio, erano meno oscure, rasentavano allora come oggi più la parodia), un po’ perché “l’ordine militaresco” è lontano anni luce dalla mia sensibilità. Detto ciò che vadano stigmatizzate queste manifestazioni con braccio teso e postura militare è certo. Ma da questo a far conseguire un pericolo democratico è folle. Folle per le persone intelligenti che solitamente leggo. Si svia dal problema vero. Che in sintesi è ciò che ha detto e ridetto Travaglio. “Non vedo un carattere fascista del Governo, ne vedo il carattere cialtrone”. E aggiungo devastante in prospettiva. Con la sudditanza ad un Potere che a mio avviso si sta smantellando.
Quindi, come diceva Gae qui sopra, non ci sono “squadracce” in azione, non si attenta alle sedi dei giornali, la democrazia ( truffa, tale è) resta saldamente in piedi. E la Meloni questa truffa la interpreta benissimo. E la interpreterà a lungo se chi ne percepisce la negatività programmatica/politica fattuale continuerà a gridare al lupo al lupo per le “parate” fastidiose o disgustose che siano ( che tra parentesi con la Meloni DA ANNI non hanno più nulla a che fare, pur se la provenienza sia quella) e non per la deriva neoliberista e cialtrona, ammiccante ai ladri e ai Potenti senza scrupoli, asociale e demagoga che questa destra rappresenta.
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A parte che un assalto alla sede della cgil c’è già stato, per me la democrazia l’è bella che bollita, è rimasto un rimasuglio di riti e celebrazioni: per rivendicare qualsiasi diritto o richiesta salariale o, non sia mai, studentesca, prova a fare uno sciopero o una manifestazione come venti o trent’anni fa; mentre, per togliere l’articolo 18 o approvare il cosiddetto job act, gli è bastato alzare la manina o spingere un bottoncino
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Si vede che ne capisco il giusto (e forse neanche abbastanza bene), ma la soluzione mi sembrerebbe semplice: si faccia come in Germania, dove se anche alzi il braccio in modo sbagliato, foss’anche per chiamare un taxi… ti arrestano. È facile, basta volerlo fare, e certo con questo governucolo di squilibrati fasciodementi, la vedo dura. Non che prima, con quelli “de sinistra” si potesse sperar in meglio, eh? Come qualcuno acutamente riporta sopra, si sta parlando di uno che ai tempi si vantava d’esser LA sinistra: di Frenzie, quello che ha disintegrato l’Articolo 18 e creato nientemeno che il Jobs Act, roba fortemente di sinistra, eh, come no! Ma ora, con la figlioccia nana Q-lona di Atreju, di sicuro la vedo ancor più difficile..
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Caro Fini/to ma che c22o dici … questi ….casa Pound e Ordine nuovo dove portano i loro voti?
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