“I condizionatori sono spazzati via dai balconi per i lavori nell’estate più calda di tutti i tempi”. La premier Giorgia Meloni ha affermato che il Superbonus edilizio, così come altri bonus, è stato scritto così male da rivelarsi alla […]

(DI MASSIMO FINI – ilfattoquotidiano.it) – La premier Giorgia Meloni ha affermato che il Superbonus edilizio, così come altri bonus, è stato scritto così male da rivelarsi alla fine un danno per lo Stato quantificabile in circa 12 miliardi. C’è da crederle? I pareri divergono e io non me ne intendo, fra questi algoritmi finanziari mi perdo. Non so se dar ragione a Meloni e ai detrattori del bonus o a chi, nei 5Stelle e a sinistra, afferma che il bonus è stato, ed è, importante per l’economia italiana. Ma, se l’obiettivo era anche attivare l’edilizia come volano dell’economia, forse era meglio costruire delle nuove carceri al posto, poniamo, del fatiscente San Vittore, coltura di suicidi a ripetizione (“la via Filangeri è un gran serraglio. La bestia più feroce è il commissario”, Nanni Svampa in Porta Romana).
Comunque fin qui sono andato a spanne. Ciò che è certo è che il Superbonus ha rovinato quelli che presumibilmente sono gli ultimi tempi della mia vita. Per più di un anno, e ancora oggi, sono abbottegato nel famigerato “cappotto” perdendo luce, aria, sole. E riservatezza. Gli operai arrampicati in modo pericoloso sulle impalcature mi guardano in casa anche quando sono in mutande. Per avere un po’ di privacy devo rifugiarmi al cesso come il Francesco Guccini di un’altra canzone famosa. Poi c’è la questione dei condizionatori spazzati via dai balconi per le esigenze dei lavori. Per cui quest’estate, la più calda di tutti i tempi a giudizio unanime, l’ho dovuta passare senza aria condizionata. Non so se questo sia successo per tutti gli altri condomini interessati al Superbonus, ciò che è sicuro è che la nostra amministrazione e la pregiata ditta appaltatrice hanno completamente sbagliato i tempi, facendo coincidere una parte notevole dei lavori con la stagione estiva in una città come Milano che a luglio e agosto è notoriamente un forno.
Forse i miei condòmini, che non conosco (altro segnale della solitudine di una città dove un tempo ci si conosceva tutti: non dico nel condominio, ma nel quartiere) si sono salvati andando in qualche loro casa ai mari o ai monti oppure lavorando in ditta dove l’aria condizionata c’era. Io purtroppo lavoro in casa e tremo al pensiero che Caronte o Nerone (sempre diffamato) rimontino dalle terre del Sahara dove però il caldo è più sopportabile perché asciutto.
Poi c’è la questione della sicurezza o, per meglio dire, dell’insicurezza. Poiché le impalcature sono a livello finestra, chi può garantire che qualcuno non entri di soppiatto, soprattutto di notte, approfittando del buio? L’amministrazione e la prestigiosa ditta appaltatrice assicurano che c’è un sistema di allarme. Per la verità l’anno scorso – perché questo tormento dura da più di un anno – ho fatto camminare un mio amico fidato e sufficientemente acrobatico sulle impalcature e non c’è stato nessun segnale d’allarme. Ciò comporta due cose. Che di notte tu debba tenere la luce accesa per far capire agli eventuali malandrini che c’è qualcuno in casa. Che tu debba chiudere le finestre, rinunciando anche a quel poco di frescura che ti può dare la notte (parlo naturalmente dell’epopea di Caronte e Nerone). L’altra notte mi sono svegliato urlando perché mi sembrava che qualcuno mi strangolasse. E l’urlo non era nel sogno, l’urlo l’ho cacciato al momento del risveglio. Una specie di sogno nel sogno, una sorta di “doppio sogno” per dirla con Schnitzler.
Ci dicono poi che uno degli obiettivi del Superbonus è il risparmio energetico. Ma dovendo stare gran parte della giornata al buio, a causa delle impalcature ma anche di uno sciagurato telo pubblicitario che i miei condòmini, quelli con le ville al mare o ai monti, perché si tratta di una media borghesia ben pasciuta ma avidissima di denari, o forse avida di denari proprio perché pasciuta, ho dovuto vivere con la luce perennemente accesa. Il risparmio energetico ci sarà, dicono, nel futuro, ma a me, alla mia età, del futuro non importa un cazzo.
Ci sono poi alcuni inconvenienti minori. Quando esco di casa le impalcature impediscono la visuale mia e dei ciclisti per cui devi muoverti con una prudenza da plantigrado perché ci vuole poco che quelli, arrivando a una velocità da Filippo Ganna perché la pista ciclabile pare non conosca limiti, ti fracassino le ossa. E cadere, alla mia età, significa frantumarsi il femore e quindi l’avvio verso il mondo dei più. Quando andavo in bicicletta io, noi eravamo le vittime preferite degli automobilisti, adesso i ciclisti, come ci dicono le cronache, sono allo stesso tempo vittime e carnefici.
Probabilmente se avessi vent’anni sopporterei tutto questo molto meglio, anzi mi divertirei con il monopattino a fare uno sterminio di vecchietti, per la felicità di Marco Travaglio che ha il sospetto che io voglia il genocidio degli anziani. Ma vent’anni non ho più, anche se gli istinti omicidi sono rimasti gli stessi e mi tocca la parte della vittima.
Ma, dicono, in futuro avrai grandi vantaggi dall’ecobonus perché la tua casa si rivaluterà ed entrerà in non so quale categoria. Intanto si tratta di capire quanto futuro. Parlavo oggi pomeriggio con due tecnici italiani, molto simpatici, che stavano lavorando sul balcone facendo un fracasso terribile (già, il rumore, me ne ero dimenticato) e gli ho chiesto quando sarebbe finita questa storia. “Non lo sappiamo” hanno risposto. “Dopo di noi devono lavorare gli idraulici, i saldatori, gli elettricisti e finalmente quelli che le metteranno il motore dell’agognato condizionatore”, diciamo all’incirca, vista la speditezza con cui vanno questi lavori, due o tre anni. Ma fra due o tre anni io sarò morto. Sperabilmente. Perché il morto è l’unica persona veramente libera. Nessuno gli può più rompere i coglioni.
Molti lettori diranno che a ottant’anni (quasi) mi sono bevuto il cervello e so esprimermi solo per canzonette. È probabile, gli 80 sono un’età limite, non per nulla Jannacci (e quindi do subito fiato ai miei detrattori), del quale Elio alla Festa del Fatto ha onorato i dieci anni dalla morte, ne La forza dell’amore canta “gh’era el me zio/ ch’el tampinava/ ona filovia/ è appena uscito/ dal neurodeliri/ e gh’ha/ e gh’ha vottant’ann”.
Cosa c’entrino le poche carceri italiane, anzi, una sola, il carcere di San Vittore a Milano, rispetto alle centinaia di migliaia di case, villette e condomini che si trovano su suolo italiano lo sa solo lo scrivente. Sicuramente un confronto così improprio rivela soltanto la portata puramente ideologica (il tema delle carceri é uno dei prediletti dalla sinistra bigotta delle ZTL) e non basata su dati e fatti dell’articolo. Adesso, visto che attaccare il supebonus 110 può ottenere l’effetto contrario, lo scrivente si avventura in un lungo sproloquio per tentare di dissuadere i potenziali beneficiari ad avvalersi della discussa agevolazione elencando tutti i disagi legati ai lavori e a un cantiere che può durare anche 8-12 mesi, dimenticando ovviamente di dire che, ogni anno successivo al completamento dei lavori, le spese di riscaldamento (d’inverno) e quelle di climatizzazione (d’estate) saranno più che dimezzate.
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Il disastro del superbonus ce lo porteremo sulle spalle per 150 anni, ma pensa te , questi erano quelli che dovevano salvarci dalla mala politica…..
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Ma si, come dice Maristella, più probabile 300 anni. Che abbia ridotto il rapporto Deficit/PIL di 13 punti percentuali invece è solo una barzelletta vero? Ma smettila di farti prendere in giro: se spendi 100 e te ne rientrano 300, tu ti lamenti per i 100 spesi? Ma finiamola con queste stronzate!
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Ma provi mai a rileggere le minchia.e che scrivi? lascia perdere occupati d’altro
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Sarà la cinquecentesima volta che scrivi sta fregnaccia. Ma una vaccata, anche se ripetuta come un automa scemo, per 500 volte rimane sempre una vaccata. Ci salveranno quelli che voti tu dalla mala politica, con le loro decine di indagati e ccondannati. Vai a buttare la pasta che è meglio
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Paola BL smetti di dire scemenze. Hanno speso 88 miliardi, ne hanno mossi più di 300, per il beneficio delle casse pubbliche.e dato lavoro a quasi un milione di persone.in 3 anni.
Magari qualche neo lavoratore si è fatto una vacanza in un albergo delle tue parti….
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E certo, le impalcature sono state inventate col superbonus; prima del superbonus volavano gli operai e non esistevano le impalcature che aiutano i ladri. Ed erano pure ciechi gli operai, quindi si poteva girare anche nudi in casa. Poi il superbonus ha dato loro la vista.
Vabbè, diciamo che è l’età.
Però qualcuno lo avvisi che può ritornare al caro vecchio ventilatore. Lo stacchi e riattacchi dove vuoi; anche al cesso te lo puoi portare. Non è un dramma un’estate senza condizionatore.
Io manco so come è fatto un condizionatore, dato che non riuscirei a pagarne i consumi.
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Addirittura!
E Perché non 200 -300 anni?
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Le decine di miliardi (pare 60 ma altre fonti sostengono molti di più) perse con i condoni dei suoi amici legaioli e con l’evasione fiscale di cui i veneti sono campioni incontrastati, mica li calcola la montanara ebete
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Grazie Massimo, resta un fondo di verve, avanti, ma perche’ sei a Milano ?
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