
(DI MASSIMO FINI – ilfattoquotidiano.it) – Mi scrive il lettore Maurizio Minghi: “Chiedo cortesemente a Massimo Fini di spiegarmi che cosa c’è di imbarazzante nelle lettere di Moro spedite dal carcere delle Br. Inoltre in che modo, secondo lui, queste avrebbero rovinato la sua eccelsa, secondo me, figura”.
Rispondo volentieri: perché in quelle lettere Aldo Moro, pur di salvare la pelle, rinnega le leggi, le Istituzioni, il proprio partito (la Democrazia Cristiana) cui per anni aveva chiesto agli italiani di credere. Esiste un diritto alla paura, ma allora non si può pretendere di guidare un popolo di più di cinquanta milioni di abitanti. Alzando di molto il livello, è un discorso che vale anche per Benito Mussolini che incitò ed eccitò i ragazzi che andavano a morire per Salò e alla fine cerca di fuggire travestito da soldato tedesco. Più coerenti sono stati Hitler, Goebbels, Himmler e quasi tutta la classe dirigente nazista che si tolse la vita. Commisero efferatezze ripugnanti, ma alla fine bisogna almeno essere all’altezza delle proprie cattive azioni. Ma quelli, si sa, nazisti o no, sono tedeschi, nel male e nel bene. Aggiungo che con quell’alleato non bisognava allearsi, ma pugnalarlo alle spalle in una lotta per la vita e per la morte passando dalla parte dei vincitori, mi è sempre sembrata una pagina disonorevole per il popolo italiano, scontando naturalmente la lotta partigiana che però fu alle origini dell’equivoco per il quale, secondo la retorica abituale, siamo stati noi italiani a rivendicarci in libertà con le nostre mani, mentre furono gli Alleati.
C’è mancato poco che si volesse fare dell’8 settembre una Festa nazionale, come il 25 aprile giorno in cui l’insurrezione partigiana ebbe un ruolo decisivo. L’8 settembre fu, per il re, per Badoglio e per l’Italia la giornata della vergogna. Quell’equivoco non fu innocente né privo di conseguenze, perché è a quell’equivoco che si richiamarono le Brigate Rosse che, almeno nella prima parte della loro storia, furono rispettabili anche se cavalcavano un’ideologia, il marxismo leninismo, che sarebbe morta definitivamente una ventina di anni dopo col collasso dell’Unione Sovietica.
Ma, ritornando al punto posto dal lettore Maurizio Minghi, se si vanno a leggere le lettere dei condannati a morte della Resistenza o anche dei giovani di Salò, ragazzi di poco più di vent’anni, vi si trova una dignità che certamente non c’è nelle lettere dal carcere delle Br del sessantaduenne Aldo Moro.
Quelle lettere erano talmente imbarazzanti che l’integerrimo Ugo La Malfa disse: “Se dovessi essere rapito, attribuite le mie lettere alla tortura”.
Mi spiace contraddirti caro Massimo Fini ma è il caso di documentarti meglio. Credi di conoscere la verità anche rispetto a chi l’ha vissuta direttamente durante il periodo di prigionia, Moro appunto? Da articoli di altri tuoi colleghi ho letto che l’onorevole Moro è stato torturato dai suoi sequestratori.. e te lo sta dicendo anche La Malfa!
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Non fu mai seviziato o torturato dai suoi rapitori. Questo è stato accertato da decenni.
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Davvero? Allora rileggi questo articolo.. https://visionetv.it/ultimo-segreto-infame-moro-fu-anche-torturato-da-chi-e-perche/
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@frabascia Le indagini e i processi hanno appurato il contrario. Ho letto il pezzo: una delle tante bufale dei vari dietrologi che non vogliono accettare che A) i rapitori erano terroristi di sinistra (anziché neofascisti mascherati al soldo di qualcuno, italiano o straniero) B) le istituzioni non si calarono le braghe di fronte ai ricatti brigatisti (liberazione di alcuni detenuti e riconoscimento della loro organizzazione come controparte politica anziché come gruppo criminale), mandando in crisi chi strizzava l’occhio a Br e gruppi simili.
Se non fosse per i sei morti (gli uomini della scorta + Aldo Moro) ci sarebbe da ridere di fronte a certe bufale complottiste – che ogni tanto qualcuno tira fuori – e agli ingenui che le prendono per buone.
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Sarà ma resto nelle mie convinzioni.. troppe sono state, in quel periodo, le illogiche (o enigmatiche) conclusioni di indagini di altri episodi che hanno interessato altri illustri personaggi della politica e capi di stato (vds Kennedy, Papa Luciani o gli stessi Falcone e Borsellino, uomini che sono stati derisi dai loro “colleghi”). Intanto ti pongo una domanda sperando di ricevere una risposta logica. Come lo spieghi che l’auto di Moro, crivellata di colpi, non abbia, neppure colpito di striscio, lo statista?
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@frabrascia Non mi sono mai posto questa domanda. Posso dirti questo: nel corso degli anni i vari brigatisti hanno sempre escluso la presenza di persone esterne alla loro organizzazione (anche quando avrebbero potuto farlo, per ottenere sconti di pena) dichiarando “Il colpo di via Fani l’abbiamo deciso ed eseguito noi, e soltanto noi. E siamo stati noi e soltanto noi a decidere di ucciderlo”. E questo mi basta.
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Basta a te, Stefano,
Ma per fortuna non basta a tutti.
E non credo che siano tutti complottisti quelli che non si accontentano.
Non sappiamo ancora tutto di mafia, gladio, P2, stragi e dovremmo accontentarci delle parole di quattro figuri uno più ambiguo dell’altro?
Ma per favore…
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@Gsi Mi spiace ma io mi baso sui fatti concreti, le bufale dietrologiche le lascio agli altri.
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Stefano,
Le minacce americane a Moro non sono bufale dietrologiche ma fatti concreti avvenuti prima del sequestro.
Se tu vuoi accontentarti vedi te.
Ma non chiamare complottista chi vuol sapere di più.
Le vicende di quelli anni non sono chiuse e le non possono certo chiudere le parole degli assassini che, tra l’altro, sono sempre state omertose e non collaborative durante i processi.
Quindi di che vicende concluse parli?
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“Ma non chiamare complottista chi vuol sapere di più.”
BUUUUHAHAHAHA… COUGH COUGH COUGH… AHAHAHAHAHGHHHHHAHAH!
La comica del millenio!
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Oh, ecco che si insinua lo sguaiato ossessionato dalle punturine che riesce sicuramente a trovare il nesso tra caso Moro e vaccini.
Ma prendi una valeriana e fatti una doccia fredda.
Se hai qualcosa da dire un merito ok, altrimenti va a ciapá i rat, gato…
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Ti stupirà sapere che non c’è nessun nesso tra il caso Moro e i vaccini, ma tra te e la stupidità, sì…
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Come sempre
ti rifugi nel insultino gratuito tipico dei frequentatori di talk show di rete4.
Mai provato a far domanda di ammissione tra il pubblico di una di quelle trasmissioni?
Potresti bucare il video, diventare un invitato fisso per poi propagandare ad un pubblico più ampio tutte le tue ossessioni.
Provaci, gato 😄
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a be, se lo dice la malfa…!?!?
ma, la malfa chi: giorgio o il padre ugo? politica ereditiera?
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Spero avrai letto l’articolo.. non sono stato io a citarlo ma lo stesso Fini nell’articolo. Ti chiedo inoltre di commentare nel merito e con dati di fatto, grazie
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Vi è un’attenuante : disse finalmente la verità nota a tanti. Basta guardare il film Todo Modo di Elio Preti precedente al suo rapimento per capire il personaggio denudato dalla santificazione conseguente il martirio compiuto dalle br commettendo un grave errore o subendo ingerenze estere.
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È lo stesso giudizio che diede Montanelli, rispondendo ai lettori in più occasioni. E se volete è ancora più credibile, dato che è stato arrestato e condannato a morte dai nazisti, durante la II guerra mondiale.
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tu sai si che il covo dove era rinchiuso era circondato da covi di “barba finte”.
che il comitato istituito subito dopo la sua morte era fatto di piduisti.
tu sai anche che il commando che lo ha rapito era fatto di uomini comuni “tiratori scelti” capaci, in pochi secondi, di uccidere tutti tranne aldo?
sai si che kissinger lo minacciava imponendogli di non fare un governo col pci.
la lista di misteri sul caso é ancora lunga. troppo.
forse dovresti tu approfondire meglio le tue di conoscenze…!!!
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Niente da fare contro i romanzi
https://web.archive.org/web/20151121052829/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/26/Caso_Moro_Niente_fare_contro_co_0_9804261274.shtml
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a be, se le tue fonti sono il corsera, allora stai messo proprio bene…!!!
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Appena ho visto la testata ho cambiato subito link. Come si fa ne 2023 a leggere certi tipi di giornali o citarli come fonti? Mah!?!
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@toninobas Non il «Corriere della Sera» ma Indro Montanelli, uno che si è sempre basato su fatti concreti (qualunque fosse la testata su cui scriveva).
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@Ronnie Non m’interessa la testata ma l’autore. E in questo caso l’autore è un giornalista che si è sempre basato su fatti concreti (dalla battaglia di Santander del ’37 in avanti).
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https://it.m.wikipedia.org/wiki/Angelo_Rizzoli_(1943-2013)
scandalo corsera, rizzoli, p2.
con questo chiudo sperando ti sia di aiuto per farti una opinione concreta…!
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Purtroppo per te nel 1978 Montanelli dirigeva il Giornale nuovo (poi diventato il Giornale) e lo ha fatto fino al 1994. Tornò al Corriere nel 1995, dopo la breve esperienza della Voce, quando Angelo Rizzoli non era più editore del quotidiano. Purtroppo per te la mia fonte, Indro Montanelli, si basava su fatti concreti, non sulle bufale complottiste.
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Si ma anche wiki… Come fonte. Dai!
Ho corretto tante di quelle vaccate e errori di fatti storici da far paura. Wiki è scritta da noi, non va presa come fonte attendibile.
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Non ho letto il link ma se parli di Montanelli posso dire che era fondamentale come memoria storica su fatti realmente vissuti e concreti ed era onesto intellettualmente. Un grande. Grande scrittore almeno per alcuni suoi libri che ho letto. Grande integrità morale e non solo perché ho avuto la fortuna di conoscerlo ad una cena per caso. Però molto disponibile a raccontare.
Tuttavia devo dire che ho sempre seguito le sue interviste, i suoi special etc con molta attenzione, ma per questo posso affermare umilmente che quando esprimeva pareri, opinioni, profezie o tirava le sue conclusioni a volte prendeva delle belle cantonate e dava motivo di dissentire. Sbagliava, ma sempre con onestà intellettuale e comunque erano i suoi pareri. Riguardo a fatti e avvenimenti vissuti storicamente e non, nulla da dire. Era solo da ascoltare. Una memoria storica importante. Ma sui giudizi, pareri etc., ripeto, non era l’oracolo di Delfi. Di Montanelli si potrebbe stare a parlarne per ore per ciò che mi riguarda e devo dire che mi manca, ci manca. A noi poi che ci avviamo verso i 70 e ne abbiamo condivisa di storia di questo maltrattato paese dei balocchi, ancora di più.
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Una prigionia durata decine di giorni con l’incubo di essere ucciso da un manipolo di assassini è tortura.
Articolo scarso e superficiale di Fini.
E di lettere di condannati a morte di ragazzi di Salò chi ne ha mai sentito parlare?
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Io. Quando avevo 14-15 anni. Le ho anche lette. Ora ne ho 64.
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Io dei ragazzi di Salò ricordo il delitto i due ragazzini incontrati in montagna in uno dei loro rastrellamenti in cerca di partigiani.
Di loro lettere dal carcere non ho mai sentito niente.
In quali carceri potevano essere detenuti in attesa di esecuzioni i ragazzi di Salò?
Per me, qui, Max ha sbarellato e chiedo a qualcuno capace se mi fa il favore di postare quella canzone di Conte che si addice molto al contesto e diceva: “fammi scendere Max” 🤦😀
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Tanto per farti una idea. Tante ausiliarie tra di loro.
Quando si finisce in una guerra civile non ci sono santi e demoni. Alla fine ci sono i vincitori e i vinti. Ma la verità è tutta un’altra storia cosa.
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5/5 1945 guerra finita da una settimana.
Questo è un altro capitolo che riguarda le vendette dell’immediato dopoguerra.
Con tutto il rispetto per i morti, non credo che le lettere di queste vittime di terribili regolamenti di conti tipici dei fine guerra e mossi da impeti di odio che si sono chiusi in tempi relativamente brevi e con ben chiari quali erano i protagonisti (vittime e aguzzini) di queste vicende, siano confrontabili come ha voluto sostenere Fini alla prigionia di Moro, in tempo di pace, durata 55 giorni imprigionato da un nemico oscuro e indefinibile.
Sono storie molto diverse tra loro.
E Fini, rimango del parere abbia toppato nel metterle insieme denigrando l’uno e portando in palmo di mano gli altri.
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ma voi lo sapete che le Br erano in realtà dei gruppi terroristici sotto il controllo degli Stati Uniti? basta ascoltare gli interventi del. magistrato Scarpinato. il tubo ne è pieno. Erano manipolati dall allora segretario di stato bifolco di cui non ricordo il nome. Non so se lo fossero tutte le Br, ma il nucleo che rapi è uccise Moro lo fece per ordine degli USA.
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Forse Massimo Fini non è ancora venuto a conoscenza che la condanna a morte di Moro era stata decisa a Washington, anzi a Langley (West Virginia) sede della Cia. “La pagherà cara!”, lo aveva avvertito Kissinger nell’incontro avuto a quattr’occhi con lo statista italiano : infatti il progetto di coinvolgimento governativo del Pci faceva letteralmente impazzire la classe dirigente yankee.
E le BR? Si dirà. Le BR – adeguatamente manipolate dai servizi segreti fascisti di Gelli + democristiani d’alto rango, tutti agli ordini degli ameri-cani – fecero la parte dei killer, dei sanguinari utili idioti. Mario Moretti & C non lo ammetteranno mai per non passare per quegli imbecilli che in effetti sono stati, cioè al servizio dei poteri interni e dell’imperialismo che affermavano di voler combattere (sigh).
Moro non era a conoscenza delle suddette trame. Forse le sospettava ma si aggrappava lo stesso alla speranza che qualcuno dal cuore tenero (?) dei suoi colleghi democristiani, si frapponesse al disegno di eliminarlo. Vinse la cinica ragion di stato, eterodiretta da oltre oceano e non solo.
Ergo, le lettere di Moro erano sincere quando denunciava Andreotti & complici. Altro che tortura… era la collera di dover morire per il malsano potere altrui, a spingerlo a scrivere la VERITA’, immagino spinto anche dal bene per l’Italia che meritava una sorte diversa da quella poi ottenuta.
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Anch’io ai tempi le trovi imbarazzanti. Ma ero piccola.
Poi , vivendo, ho capito che gli eroi sono molto rari ( sempre ammesso che esistano) e per lo più sconosciuti ed oscuri. Chi ha successo in politica – soprattutto da noi – è perché ” serve” a qualcuno più in alto o è servito a qualcosa.
Moro chiaramente non serviva più.
Ho sempre diffidato dai ” santini”.
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Un articolo ignobile, fare il paragone con criminali fascisti e nazisti è per di più vile oltre il tollerabile.
Per quanti errori politici avesse potuto commettere Moro, considerare più meritevoli i nazisti che si suicidavano perché dimostravano coerenza, è davvero troppo.
Dissociarsi, come fece, che sia stato torturato o meno poco importa, è assolutamente comprensibile. Fu vittima sacrificale non delle BR ma del suo infame partito al soldo degli USA. Storia mai vecchia ma sempre attuale.
Fini, vai a nasconderti!
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“Ma quelli si sa…sono tedeschi, nel male e nel bene”. Kissinger appunto
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Anche Kissinger era tedesco…
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Il problema è che si prendono certi personaggi e si santificano, come i Pink Floyd ad es., per un qualche tornaconto.
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@frabascia
Ti rispondo io facendo notare che in nessuna delle sue lettere o dei suoi scritti durante la sua prigionia Moro da cattolico fervente e religioso sincero, non cito’ mai gli uomini della scorta. Neanche una preghiera, neanche una parola.
Inoltre, se i brigatisti avevano prelevato Moro dalla sua auto, perché giustiziare tutti gli uomini della scorta? Non vi era nessuna necessità di una strage.
Bisognerebbe anche partire dal presupposto che quel mattino Moro non fosse nemmeno su quell’auto, cosa che chiunque della scorta sopravvissuto avrebbe potuto testimoniare.
Comunque non si poteva fare niente perché lo volevano tutti morto. A parte Craxi è Martinazzoli, che piangeva come un bambino quando si rese conto che i suoi non potevano e non volevano fare niente (“… Il mio sangue ricadrà su di voi” – sì certo…* ) e anche il Papa per dirla con le stesse parole di Moro, fece pochino.
Per quelli come me, che nel senso della mia età che vissero quel periodo, pur non essendo assolutamente di sx, si percepiva la puzza di una porcata immane ai danni di Moro e di tutto il paese da parte di qualcosa, che poi salterà fuori essere Gladio.
* di sicuro è ricaduta sugli italiani. E Kissinger è ancora qui a 100 anni a dettare legge.
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nessuno ricorda il caso di Ciro Cirillo?
diversamente da MORO, la DC fu così “irremovibile”,
che acconsentì a tutte le richieste delle BR.
Quindi le Br rapiscono MORO, perchè Andreotti era troppo ben difeso (dissero),
le forze conservatrici e rezionarie, che hanno sempre contrastato la sinistra in Italia, hanno fatto di tutto per “uccidere” i progetti di MORO facendo in modo che ci pensassero le BR.
Poi arrivarono le solite “manine” per depistare, nascondere, offuscare, insabbiare.
Come il Memoriale Moro, apparso a puntate e non si sa bene quante mani lo abbiano redatto.
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anche il grande Montanelli a volte scriveva “caxxate” in buona fede
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Quali? Fammi qualche esempio.
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ecco si scusa,
Montanelli NON SI E’ MAI SBAGLIATO IN VITA SUA (giornalista per 71 anni) neanche per caso,
ti sta bene così?
contento?
P.S.
era molto amico di Clare Boothe Luce, ambasciatrice in Italia negli anni 50, fanatica anti-comunista ed interventista indefessa negli affari interni italiani.
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@adriano58 Wow, che bella risposta!
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Però gratta gratta emerge il vero Massimo “Fini” …. Fini (msi) (a.n.)
Il rospo della democrazia è duro da ingoiare.
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Chissà cosa avrebbe fatto Fini se si fosse trovato al posto di Moro…
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Ringrazio Massimo Fini per avere scritto questo articolo sul «Fatto» e Infosannio per averlo riportato, mi ha fatto vedere il livello di certi commentatori che non vogliono accettare (nel 2023!!!) che 1) i brigatisti erano terroristi di sinistra e non neofascisti mascherati al soldo di qualcuno 2) le istituzioni non si calarono le braghe di fronte ai ricatti brigatisti, mandando in crisi chi strizzava l’occhio a loro e ai gruppi simili. A questo proposito riporto ciò che scrisse Indro Montanelli all’ex Br Lauro Azzolini (uno dei brigatisti che gli sparò nel 1977): «Quando, dieci anni dopo, venni a stringervi la mano, il gesto fu naturalmente equivocato. Non potendo attribuirlo alla paura, visto che voi eravate in galera e che il terrorismo era ormai debellato, molti mi accusarono di avervi stretto la mano per esibizionismo. Non capirono che lo avevo fatto perché ci eravamo combattuti all’ultimo sangue, ma allo stesso modo, cioè di fronte e a viso scoperto. Ecco perché ogni qual volta il romanziere di turno […] si mette a ricamare sulle vostre tresche con la mafia, la camorra, la P2, i servizi segreti, ed insomma con quanto c’è di più sudicio in questo sudicio Paese, mi viene da ridere, ma anche un po’ da indignarmi perché questo significava non avere, del terrorismo, capito nulla. Il terrorismo era la pistola; la malavita e il sudiciume sono l’Aids» (link https://web.archive.org/web/20151029182051/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/18/Terroristi_non_complici_mafia_co_0_960118867.shtml ). Ecco, per dirla alla Montanelli, su questo sito c’è molta gente che del terrorismo non ha capito nulla.
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Ma tu di che livello credi di essere per sciorinare presunte verità assolute prendendo per fessi tutti quelli che non si inchinano ai tuoi schemini che supporti nientemeno con opinioni strettamente personali di Montanelli sul tema terrorismo?
1) i terroristi erano di sinistra? E allora? Potevano definirsi tutto quello che volevano ma gli ideali dei militanti di sinistra del tempo (quelli che ci mettevano la faccia nelle lotte per diritti e salari più equi di quegli anni), erano di ben altra levatura rispetto a quella di assassini da strada.
Anche se Montanelli, idee sue, voleva elevarli di grado rispetto a mafiosi e camorristi.
Il fenomeno brigatista contribuì a gettare discredito sulla Sinistra ed è usato a tutt’oggi per distruggere sul nascere ogni parvenza di ideale di sinistra che possa fare capolino in questo mondo corrotto da un capitalismo guerrafondaio di infimissimo livello.
2)Le Istituzioni non si calarono le braghe ai ricatti brigatisti mandando in crisi chi strizzava l’occhio? Chi strizzava l’occhio e chi si è calato le braghe?
Non certo il PCI che in quegli anni appoggiava lotte operaie e ha sempre agito nel rispetto dei princìpi dello Stato democratico (di cui è stato una colonna) nato dalla fine del fascismo e dagli ideali della Resistenza rifiutando ogni ricatto di terroristi.
Chiedi piuttosto a craxiani e ai capi lottacontinuisti (che vagheggiavano di non schierarsi ne di qua né di là ed ora si trovano schierati in massa con i guerrafondai Nato) chi strizzava l’occhio…
E l’articolo di Fini avrebbe fatto vedere a te il livello di certi commentatori?
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1) Quelli che Montanelli riporta sono fatti concreti, non opinioni personali. E proprio per questo è una fonte attendibile, visto che negli anni Settanta è stato uno dei pochi a scrivere che oltre a quello di destra c’era anche il terrorismo di sinistra (uno dei pochi che non si è associato al coro conformista di quel periodo). A te forse non darà fastidio, ma a molti sì: infatti continuano a tirare fuori teorie strampalate (tipo che le Br fossero sotto il controllo di Henry Kissinger o di Licio Gelli), perciò li tratto per come vanno trattati: gente che non ha capito niente di quel periodo. Il fenomeno brigatista è usato a tutt’oggi per distruggere sul nascere ogni parvenza di ideale di sinistra? E da chi?
2) Chi strizzava l’occhio? Alcuni li hai indicati tu, potrei aggiungere anche i militanti di Autonomia operaia e Prima linea, ma anche gente comune (vatti a sentire l’intervista di Sergio Zavoli a Mario Ferrandi – ex Prima linea – nel 1990, in cui ricorda le reazioni alla notizia del rapimento e dell’uccisione della scorta. Lo trovi su Raiplay). Tutta questa gente voleva che lo Stato cedesse ai ricatti brigatisti, e siccome ciò non è avvenuto hanno iniziato a fare dietrologia da due soldi sul perché è prevalsa la linea dura (gli ex lottacontinuisti hanno scritto che bisognava trattare perché prima di tutto viene la salvaguardia della persona: detto da loro, che hanno commesso il primo omicidio terroristico degli anni Settanta, è abbastanza ridicolo; è come se Cicciolina dicesse che la salvaguardia del corpo femminile prevale sul business, per cui andrebbero aboliti i film porno).
Più che l’articolo i commenti di molti utenti.
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Tutta questa gente chi, Stefano?
Lottacontinuisti e autonomi vari erano 4 gatti coccolati dai craxiani e sempre usati in funzione anti PCI.
La sinistra extraparlamentare era tale perché non racimolava mai più dello zero virgola alle elezioni, ma i loro rappresentanti erano sempre buoni per creare svariati problemi che non sto qui nemmeno a spiegarti alla Sinistra che un parlamento c’era eccome, per questo venivano spesso intervistati da questo o quel giornalista fiancheggiatore dei vari governi dc-psi.
Ma dimmi un po’ tu c’eri si tempi?
Montanelli interpretava meglio di tutti il terrorismo?
Mai sentito parlare di Ibio Paolucci dell’Unità?
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“che non sto qui a nemmeno a spiegarti” vs messo tra parentesi.
Però un esempio te lo faccio lo stesso e parlo dei radicali (anche loro, mi pare, favorevoli alla trattativa): 4 gatti ma sempre in prima pagina di giornali e TV.
Il PCI ha lavorato per quella giustissima legge 192 sull’aborto?
Bene: Pannella e compari di schierarono a favore del “si” all’abrogazione nel referendum (insieme agli ultras cattolici anche se non la pensavano come loro) perché secondo lui la legge non era sufficientemente permissiva.
Minoranza rumorose sempre addosso al PCI. Quinte colonne di chi comandava davvero.
L’estremismo idem.
Un po’ come gli assatanati di questo sito contro Conte che dialoga con chi ci sta, PD compreso.
Inneggiano alla rivoluzione degli intransigenti .
Così, poi, non cambia mai niente.
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@Gsi Sono nato dieci anni il delitto Moro, per cui sono andato a documentarmi su quel periodo: le mie fonti sono «L’Italia degli anni di piombo» di Montanelli & Cervi, e «La notte della Repubblica» di Sergio Zavoli (sia il programma che il libro). Sì Montanelli interpretava meglio di tutti il terrorismo (e in generale i fatti di quegli anni): del resto nel 1937 scrisse che la battaglia di Santander era stata poco più che una passeggiata (andando contro la propaganda di regime), nel 1956 scrisse che gli insorti ungheresi erano i giovani comunisti che volevano un comunismo autonomo da Mosca (mentre tutti scrivevano che erano borghesi desiderosi di uno stile di vita occidentale), negli anni Sessanta-Settanta scrisse che oltre a quello di destra esisteva anche un terrorismo di sinistra, infine dal 1994 scrisse che quello berlusconiano era un regime (mentre in molti, anche a sinistra, fecero finta di nulla). Quindi una fonte attendibilissima.
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Eh beh Stefano,
Non voglio essere certo io toglierti le tue certezze assolute.
Io di anni ne avevo più del doppio dei tuoi e l’ho vissuto in diretta quel periodo assurdo.
Ai tempi ho letto “in diretta” Ibio Paolucci (che tu non conosci) e anche il Montanelli che per il suo anticomunismo aveva interesse a dare una patente di grado superiore ai terroristi perché gli tornava utile associare gli assassini ai comunisti italiani che, invece, assassini non erano ma, al contrario, sono stati fedeli alle Istituzioni democratiche più degli stessi democristiani (con la loro Gladio) che lui votava tappandosi il naso.
Credo che a comunismo sovietico morto e sepolto, anche lui, avrà capito di averne sbagliata qualcuna.
La triste fine dei paesi dell’ex Patto di Varsavia che si stanno più nazificando che democratizzando, sono lì da vedere.
Guarda l’Ungheria dov’è andata a finire. A erigere dei reticolati si confini: altro che comunisti che volevano l’indipendenza da Mosca.
Credo che se Montanelli dovesse rinascere oggi si bacchetterebbe assai sulle dita.
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Posto anch’ io un link.
Per una breve biografia del giornalista dell’Unità scomparso qualche anno fa.
Per dirti che non c’era solo Montanelli ad occuparsi di terrorismo rischiando la pelle.
E l’Unità (che non è quella ridicola di oggi) in quegli anni era tra i giornali più letti in Italia.
https://odg.mi.it/notizie/addio-a-ibio-paolucci-storico-giornalista-dellunita-ed-ex-consigliere-dellordine-dei-giornalisti-della-lombardia/
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@Gsi Ti ringrazio per il link: è un nome che avevo già sentito (prima non l’ho scritto perché il commento era già troppo lungo). Quanto al resto: 1) Montanelli non ha mai associato i terroristi di sinistra al Pci, né sui giornali in cui scriveva né sui volumi della «Storia d’Italia», anzi ha sempre avuto rispetto per i dirigenti comunisti (li considerava gente seria). 2) Sui fatti d’Ungheria del 1956 non ha mai rettificato quanto scritto in passato, perché era la verità: i giovani militanti ungheresi non volevano nazificarsi o occidentalizzarsi, volevano rimanere comunisti ma autonomi dall’Urss.
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Stefano,
Montanelli non poteva fare quell’associazione perché glielo impediva la sua onestà intellettuale di giornalista.
Ma una moltitudine di altri giornalai hanno usato disonestamente quel terrorismo con lo scopo di annientare un partito come il PCI (minandolo alle sue basi, trovando nessi tra terrorismo e Resistenza, tra ideali socialisti e terrorismo, violenza e quant’altro) PCI che aveva i numeri e idee per offrire un’alternativa socialista possibile e democratica (attraverso libere elezioni) al sistema capitalista in Occidente.
A ben vedere sarebbe stato impossibile.
E così è stato.
Lascio a te mettere assieme gli accadimenti che hanno annientato quel partito così anomalo che si chiamava Partito Comunista Italiano.
Sono tanti: pensa un po’ che adesso si chiama PD coi renzisti dentro, l’Unità è ridotta a immondizia e i giornalisti comunisti sono in gran parte sui giornali degli avversari di un tempo e tutti devoti ai guerrafondai americani.
Come è potuto accadere?
Però è accaduto.
Ma non dimenticare che nei colpi che hanno affossato il partito del povero Berlinguer, ha fatto la sua parte il fenomeno del terrorismo.
Di sinistra? Sai che mi frega se era di sinistra.
Il PCI è morto.
E loro, tra l’altro, sono liberi come l’aria.
Ma si. C’est la vie..
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Personalmente, quando vedo una via o piazza o viale Aldo Moro, mi viene il nervoso. Questo personaggio non ha fatto nulla per il paese e ha rivelato durante la prigionia una sconvolgente mancanza di dignità e di carattere, chiedendo il riscatto della sua eminente persona sui cadaveri dei 5 agenti della scorta trucidati . Piuttosto, dedicherei strade a quel “mercenario” italiano – si chiamava Quatrocchi, mi sembra – che finito nelle mani dell’Isis e a punto di essere decapitato disse ai delinquenti: ORA VI FACCIO VEDERE COME MUORE UN ITALIANO. No, Fini è stato troppo benevolo con le lettere del Moro.
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Io, invece, non certo a mercenari intitolerei vie ma ma questa donna coraggiosa che di nome Pippa Bacca.
https://artemagazine.it/2019/08/16/dodicesimo-memoriale-pippa-bacca-il-17-agosto-la-traversata-del-lago-di-salo/
Una via in tutti i paesi d’Italia dedicata a questa bella persona, questa artista italiana, che ha voluto credere nelle sue idee di amore e libertà, fino, purtroppo, alle estreme conseguenze.
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Ps.
L’articolo nel link è datato ma anche il prossimo 17 agosto si rinnoverà il ricordo di Pippa Bacca proprio in nella Salò citata nel articolo non dei migliori di Fini.
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Spero che il Gattone, almeno a ferragosto sorvoli sul paio di errori di scrittura.😀
Buon ferragosto a Infosannio e a tutti i partecipanti alle discussioni.
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All epoca ero in 5a superiore. Le lacrime di una professoressa nell annunciarlo mostrarono l idea che fosse successo qualcosa di irreparabile. Come fu.
La cosa più tragica fu l astensione dello Stato dal cercare di essere Stato.
L idea che un gruppo di assassini male armati e con poche risorse potesse tenere in scacco un paese sino alle estreme conseguenze è credibile solo per menti che si rimpallano responsabilità per supportare la loro onniscienza. Appigliandosi a ogni brandello di notizia, non di verità, ad ogni parere autorevole che confermi la loro tesi.
Io non ho tesi, ma ancora tanta amarezza. Per ogni vittima di quei bastardi che si sono professati rivoluzionari senza che nessuno glielo avesse chiesto. Cosa può fare più schifo dell omicidio di Guido Rossa? La mafia agisce così.
Il sistema scelto dai rivoluzionari era il sistema mafioso. Qualche rapina,con morti, per autofinanziarsi. Chissà come, comprare mitragliette e imparare ad usarle. Come i terroristi di destra, altro che rivoluzione.
Terroristi, criminali non sopra i mafiosi, come i mafiosi. Sicuramente con un largo seguito,ma criminali. La morte degli altri, di gente comune, erano i danni collaterali della vittoria del popolo?
Per chi può crederlo. Per chi vuole crederlo.
Il giudizio sulle lettere segue il tifo sulle matrici del rapimento. Io credo meritino il silenzio, se non rispetto. Aldo Moro è stato rapito ed ucciso, e con lui le persone della sua scorta in democrazia. Non in guerra. Se non in quella guerra di mafia che fu il terrorismo.
Montanelli ritenne di dare la mano a chi lo gambizzo’? Strinse le stesse mani che avevano massacrato persone innocenti, ed anche un presidente del consiglio del suo paese.
Si turo’ il naso anche in quel caso?
Le parole di Moro erano meno nobili?
Un paese democratico non può essere sconfitto da un gruppo di avventurieri colti, che vivono in clandestinità,senza soldi e mezzi, se non permette a se stesso di sospendere la democrazia.
In Francia in Germania non andò così.
Nemmeno negli anni successivi
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