L’ultima novità nella strategia dei manipolatori di massa è quella di unificare i due così detti terrorismi, quello del Covid e quello del clima. Così ci si dimentica della fisica, per privilegiare una pseudoscienza

(FRANCO PRODI – ilfoglio.it) – Dunque, l’esaltato Angelo Bonelli vuole mettermi in gattabuia. Ma io devo ringraziarlo per due ragioni. La prima è che l’ottusità, per non dire di peggio, esce finalmente allo scoperto nella sua riconoscibile interezza. Così i grandi cervelli, i super-intelligenti finalmente capiranno a che punto di bassezza la loro ignavia, omertà e conformismo al pensiero unico hanno portato il paese, e non solo. La seconda ragione per ringraziarlo è che mi costringe ancora una volta a precisare il mio pensiero sul clima, ma da scienziato, precisando che sì sono negazionista, ma solo nel senso che nego che lui e i suoi accoliti siano persone assennate.
Ho promesso ai lettori del Foglio, che da tempo benevolmente mi ospita, di essere “sperimentale” non solo nella fisica ma anche nella varia umanità, facendo conoscere solo le vicende che mi hanno coinvolto personalmente in questi ultimi anni, senza appoggiarmi a opinionisti esterni o a “ipse dixit” di alcun genere. Così mi propongo di procedere ora.
L’ultima novità nella strategia dei manipolatori di massa è quella di unificare i due così detti terrorismi, quello del Covid e quello del clima. Loro pensano che sommando i “terrorismi” si assicureranno la vittoria finale verso la quale sono già ben avviati, con tutto l’armamentario dell’azzeramento della CO2, del 98 per cento di colpa dell’uomo, della transizione totale verso le rinnovabili, di auto-elettrica e di cappotti di case obbligatori. Ma non fanno i conti con la fisica, la fisica dell’aerosol, delle nubi, della radiazione in atmosfera, con la meteorologia dinamica, una fisica comune ai due ambiti, una fisica della quale non sanno nulla. Una fisica purtroppo ignorata anche dalla maggior parte dei fisici, che purtroppo pensa di poterne parlare con autorevolezza senza averla mai veramente praticata.
Cominciamo dal Covid. In questo caso la fisica è quella delle goccioline evaporanti, siano esse goccioline di nube che di starnuto, tosse, canto o parlato. La rapidissima evaporazione della goccioline (tanto più rapida quanto più piccola è la gocciolina) lascia un residuo solido minutissimo che può sfuggire anche alla mascherina e comunque è presente nell’ambiente sia indoor che outdoor. E’ il contagio per aerosol, ignorato dai medici a favore del metro di distanza, dei fomiti (contatto diretto con superfici). I politici si sono affidati solamente ai medici (vedi composizione del Cts) e così è interamente mancato il controllo sia negli ambienti chiusi (ospedalieri in primis) che in esterno. Le aree di ricerca del Cnr (ove sono i microscopi elettronici a basso potenziale adatti alla osservazione del fragile virus) sono rimaste chiuse quando avrebbero dovuto lavorare giorno e notte. Questo avrebbe dovuto essere lo scandalo, non mettere sotto accusa i politici che affrontavano un nemico nuovo per la prima volta o mettere sotto accusa chi ha messo a punto vaccini a tempo di record, che hanno permesso di salvare tante vite. Mia esperienza personale: ignorato il mio articolo sul Messaggero del 12 aprile 2020, proibizione ai giornalisti di intervistarmi etc etc. Sono seguiti tempi di persecuzione indiretta e di ostilità diretta (altra storia).
Proseguiamo coi cambiamenti climatici, tema più attuale e dalle conseguenze se possibile ancora più tragiche. Dal 1988, anno di costituzione dell’Ipcc, è iniziata una interazione fra Nazioni Unite (attraverso l’Organizzazione meteorologica mondiale, Omm o Wmo) e scienziati nominati dai 194 governi dei paesi che devono coordinare i rispettivi servizi meteorologici. Cop (Conferenze delle Parti) dopo Cop il risultato è che viene riposta fiducia nei modelli numerici di clima. Ma in questi è ignorata la fisica, quella stessa fisica dell’aerosol e delle nubi, che studia l’interazione della radiazione, solare e terrestre, con particelle, goccioline e cristalli di nube. La radiazione in atmosfera come bilancio tra flussi di fotoni solari entranti e infrarossi uscenti è il cuore del sistema climatico.
Poi ci sono altri aspetti concomitanti ancora poco conosciuti, come il flusso di calore dall’interno della Terra, il degassamento della crosta terrestre e l’immissione dei gas da parte dei vulcani, l’interazione oceano-atmosfera. I risultati dei modelli sono quindi solo scenari privi di attendibilità, quanto a previsione dell’evoluzione del clima. Ma la continua reiterazione su tutte le piattaforme e media del mantra “lo dice la scienza” e “il 98 per cento del riscaldamento è causato dall’uomo” (macché variabilità solare o effetto gravitazionale degli altri pianeti, tutte sciocchezze). Eccoci al ricongiungimento dei due ambiti, pandemia e clima. Di comune ai due casi c’è l’ostilità alla vera scienza, mentre viene privilegiata la pseudoscienza pilotata dalla politica e dalla finanza mondiali.
E’ bene studiare le diverse modalità con le quali il danno planetario è stato perpetrato nei due casi. Nel caso della pandemia sono stati prodotti provvedimenti spesso inefficaci, in Italia e nel mondo, ma comunque limitati al dilagare della pandemia. Nel caso del “riscaldamento globale” non si manifestano ancora compiutamente le gravi conseguenze delle scelte di fondo dell’umanità, già operanti nella colpevolizzazione dei bambini nelle scuole, nell’abbandono immediato dei punti di forza economici, con conseguente dilagare della povertà, nella perdita di democrazia a favore dell’attuale imperante dittatura dei giornalisti e dei media consociati.
Infine una esortazione: quella a giudicare tema per tema, non donarsi in toto alle visioni proposte. E’ il momento di usare la ragione senza sposare alcuna corporazione particolare. Ad esempio c’è chi sostiene lodevolmente la critica al catastrofismo climatico imperante ma sui vaccini ha una opposizione che bisogna contenere, riconoscendo loro il grande merito di avere arginato l’epidemia in tempi relativamente ridotti. Siamo in un momento cruciale per le scelte di fondo. Speriamo in bene.
Non sono uno scienziato e non ho nessun titolo per confutare le ragioni del professor Prodi, posso solo esprimere una personale opinione che va in direzione non di una totale responsabilità del genere umano verso tale emergenza climatica, ma comunque di un certo grado di corresponsabilità in essa, che potrebbe lenire o comunque procrastinare il punto di rottura o comunque di invivibilità modificando lo stile di vita, con taglio drastico di immissioni nell’aria.
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Lo stile di vita… come è possibile cambiarlo se la vita è basata sul “PROFITTO” a tutti i costi!
Basterebbe che nessuno costruisse di “nuovo” ma solo sul preesistente,se si evitasse di succhiare gas e petrolio dal pianeta,ma allora dove vanno a finire le superpotenze economiche?
Mo si stanno facendo pure le guerre guadagnandoci e fregandosene della Terra e delle vite umane!
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La propaganda che riduce i problemi a ideologia, con conseguente divisione, insulti, ecc… ha lo scopo di creare immobilismo: ci si sfianca nell’odio e tutto resta come prima.
Pensare che l’Italia – un piccolo Paese ormai in odore di Terzo mondo- possa risolvere qualcosa a livello globale è semplicemente ridicolo, ma cercare di fare qualcosa per tamponare i da noi al sistema antropico dell’inevitabile cambiamento ( che ci importa se ” naturale” o prodotto dall’uomo o, come più probabile, frutto di concause) sarebbe possibile, anzi doveroso.
Due cose che sarebbero dovute essere fatte da decenni? Le nostre tubazioni perdono, ci dicono, la metà dell’acqua che conducono: con estati sempre piu calde e secche non sarebbe il caso di sostituirle? Avremmo il doppio dell’acqua disposizione.
Altrettanto si sarebbe dovuto fare con la creazione di invasi, dighe, golene più ampie, per contenere le tracimazioni dei corsi d’acqua e raccogliere l’ acqua piovana evitando di così la solita predazione estiva dei fiumi già secchi da parte degli agricoltori.
Case coibentate, obbligo di pannelli solari su ogni nuovo edificio, ridurre il traffico urbano mediante un robusto uso di autobus elettrici e gratuiti, creazione di piste ciclabili che non siano solo, come quelle bolognesi, striscie rosse pericolosamente dipinte sulle medesime strade già strette e trafficatissime: non solo in centro, ma dalle periferie molti userebbero quel mezzo per raggiungere il centro se si fosse in sicurezza.
Grandi parcheggi ben collegati e alberati( la ricerca del parcheggio crea almeno un terzo del traffico cittadino), possibilmente gratuiti; divieto, come succede in Giappone , di costruire senza che ogni appartamento sia dotato di un proprio garage…
Tante sarebbero le cose da fare, e non sarebbero di destra né sinistra. Invece ci si scanna tra novax e sivax ( così la Sanita continua ad andare a rotoli) e ora pure tra si- green e no- green. E intanto, giusto per dare una mano, sostituiamo il gas russo, di buona qualità e a buon prezzo che ci arrivava tramite gasdotti già costruiti, con trivellazioni nelle nostre già martoriate coste e navi rigassificatrici che tratteranno, con enorme dispendio di energia, gas liquefatto proveniente per mare addirittura dagli US dove è stato estratto mediante il metodo più devastante che ci sia: il fraking.
Nessuno coglie la contraddizione? Chissenefrega: dobbiamo sbranarci l’ un l’altro fomentando un inutile odio : gettato l’ osso si continua come sempre, come prima.
Divide et impera.
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Se comprendo bene l’articolo, l’autore sarebbe un’autentico rappresentante della vera scienza del clima, mentre le migliaia di climatologi, fisici/chimici dell’atmosfera, paleoclimatologi, geologi, biologi e ricercatori vari in campo ambientale, ovvero Scienziati che hanno dedicato la vita alla ricerca e alla comprensione dei fenomeni climatici, sarebbero la pseudoscienza. Sarebbe interessante sapere quali pubblicazioni abbia sul tema e come spiega l’aumento delle temperature medie globali misurato da migliaia di sensori e strumenti di precisione sparsi in tutto il mondo, l’innalzamento del livello dei mari, la perdita di circa il 50% dei ghiacciai alpini, l’aumento della frequenza e intensità dei fenomeni più estremi. Il tutto mentre non ci sono variazioni dei parametri astronomici (orbita e asse terrestre, attività solare che è al minimo, ecc) che innescano su tempi lunghi l’alternanza tra glaciazioni e periodi temperati. E mentre l’incremento delle temperature medie (la cui gran parte è stata finora assorbita dagli oceani) sta avvenendo costantemente proprio dall’inizio dell’era industriale e in tempi geologicamente troppo brevi rispetto alle modalità naturali.
Questi scienziati sono certi che 1) il riscaldamento globale sta avvenendo (di fatto è un amplificazione dell’effetto serra naturale per cui più energia viene trattenuta dall’atmosfera invece di essere dispersa nello spazio, come se ci fosse uno strato isolante che si ispessisce sempre più); 2) la causa è dovuta all’aumento dei gas a effetto serra (l’isolante), tra cui l’anidride carbonica CO2 il più importante, rilasciati in atmosfera dalla combustione di petrolio, carbone e gas naturale (principalmente metano), ovvero le uniche fonti di enegia su cui si fonda la moderna civiltà industriale. Su questi due punti si sono accumulate quantità notevoli di prove molto difficilmente controvertibili (la scienza vera non è dogmatica, ma procede per ipotesi e verifiche sperimentali per spiegare i fenomeni e quando le ipotesi sono suffragate dai dati gli scienziati, pur esercitando costantemente il beneficio del dubbio, le accettano senza indugio), per cui sarebbe ulteriormente sinceramente interessante sapere quali prove il prof. possa portare a sostegno delle sue argomentazioni.
Non possiamo più permetterci di discutere attorno a tutto questo, se ci sono confutazioni comprovate che vengano fuori una volta per tutte, perché non c’è più tempo, dobbiamo agire da subito per mitigare e adattarci a un clima che sta diventando sempre più ostile.
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Il CO2 elemento necessario per la vita e lo sviluppo della flora, per le culture intensive gli agricoltori immettono CO2 , perciò qualcuno racconta delle colossali balle oppure non c’ha capito nulla,
Certo è che blackRock, Bill Gates e la jp morgan hanno investito molto nella Green economy per cui si aspettano che le mandrie di pecore si diano da fare a farli rientrare e guadagnare.
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