
(Dott. Paolo Caruso) – La festa della Repubblica Italiana è una giornata celebrativa nazionale istituita per ricordare la nascita della Repubblica in quel lontano 2 giugno 1946. Dopo la caduta del fascismo, al termine di una sanguinosa guerra civile e della seconda guerra mondiale, con un referendum istituzionale non privo di polemiche e ombre, che sancì la fine della monarchia, si poté assistere alla nascita della Repubblica e alla sua carta costituzionale. Si trattò di un passaggio di grande importanza per la storia d’Italia dopo il ventennio e la tragicità della guerra, rappresentando un periodo di riscatto, di vera rinascita morale e economica. Oggi tale ricorrenza celebrativa della nostra identità nazionale unitaria e repubblicana si presenta in un momento di scontro politico legato alla approvazione del disegno di legge Calderoli sulla “Autonomia Differenziata”. Un rigurgito di esasperante regionalismo targato Lega che va a rispolverare l’idea Bossiana di separatismo economico del Nord. Autonomia differenziata che in un momento di grave sofferenza economica e di una questione meridionale sempre aperta tenderebbe ad acuire maggiormente la spaccatura tra Nord e Sud, tra territori poveri e territori ricchi, venendo a interessare i gangli vitali della società quali l’istruzione, la sanità, le infrastrutture, le reti dei trasporti, il commercio con l’estero, e i beni culturali. Tutto ciò di sicuro condiziona fortemente lo spirito unitario del Paese e ne va ad ostacolare uno sviluppo sano ed equilibrato. Già in corso di pandemia i contrasti tra gli organi nazionali e periferici, hanno messo in luce la dissonanza esistente tra il governo centrale e i governi regionali. Ecco così riaffiorare l’Italia dei comuni, dei mille campanili e dell’egoismo regionalista, un deserto assoluto di valori nella mediocrità imbarazzante della politica, una amara realtà dei nostri giorni che proprio in questa ricorrenza ci deve far riflettere, e poi ricordare quanto grandi e illuminati siano stati i Padri Costituenti che, rafforzando gli ideali di libertà e portando a compimento la costruzione di una Italia unita e salda nei valori democratici, hanno gettato le fondamenta della Repubblica Italiana.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello” (e ladrocinio)
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