Alessandro Di Battista: “Ponte Morandi, pretendere giustizia e non dimenticare”

(Alessandro Di Battista) – «Emerse che il ponte aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio crollo. Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e Riccardo Mollo, ex direttore generale operazioni di Autostrade per l’Italia, mi rispose: “ce la autocertifichiamo“. Non dissi nulla e mi preoccupai. Era semplice: o si chiudeva o te lo certificava un esterno. Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico». L’ha appena ammesso Gianni Mion, ex-ad di Edizione (la holding della famiglia Benetton, che controllava Autostrade attraverso Atlantia) durante il processo sulla strage di Genova. Sì, la strage di Genova, altro che tragedia del Morandi. È stata una strage i cui responsabili dovranno passare anni in galera.

Posso solo immaginare i sentimenti dei parenti delle vittime nell’ascoltare queste parole. Mion, inoltre, ha detto che alla riunione dove si parlò del rischio crollo del Morandi (era il 2010) erano presenti anche l’ex-ad di Aspi Giovanni Castellucci e Gilberto Benetton (ex vicepresidente di Edizione, morto nell’ottobre 2018). Questa storia non va dimenticata. Non possiamo dimenticarla. Rappresenta, ahimè, la storia dell’Italia. Potenti che credono di farla sempre franca e che pensano esclusivamente ai profitti e vittime, vittime, vittime. Vittime che meritano giustizia.

La famiglia Benetton è stata sempre trattata con i guanti da stampa e politica. Sapete il perché? I Benetton (attraverso le loro imprese o direttamente) hanno finanziato campagne elettorali di partiti politici (da destra a sinistra) e hanno arricchito giornali su giornali con la pubblicità. C’è un solo modo per tentare di rendere più civile questo martoriato Paese e ridurre le possibilità che altre stragi del genere possano accadere. Quale? Pretendere giustizia e non dimenticare. Tutta la mia solidarietà al Comitato dei parenti delle vittime del Ponte Morandi.

6 replies

  1. Mentre la politica (tutta) si affanna riguardo casi … diciamo così assai coperti mediaticamente e spendibili nella propaganda politica, crescono casi come questi:

    https://www.bresciatoday.it/cronaca/cles-mamma-figlio-suicidio.html

    https://www.agi.it/cronaca/news/2023-04-01/donna-muore-si-getta-dal-balcone-aquila-bimbo-ospedale-20774062/

    ecc…

    Per non parlare dei continui morti sul lavoro e degli anziani ritrovati in casa morti dopo… mesi.

    Ogni tanto un po’ di “benaltrismo” farebbe bene, ma anche le lacrime devono essere sfruttate a comando.

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