Dopo l’articolo sugli osanna chez Bruno Vespa al leader ucraino, sui social si è scatenata la controffensiva con molte informazioni inesatte o incomplete: in gran parte lontane dalla verità […]

(DI DANIELA RANIERI – ilfattoquotidiano.it) – Come qualcuno sa, siamo finiti nel linciaggio da operetta di gente molto nota sui social (meno nel mondo reale) per le sue posizioni belliciste – giornalisti e analisti “liberali” – dopo il nostro articolo sull’imbarazzante pagina di giornalismo offerta dall’ospitata su Rai1 di Zelensky, “intervistato” al Vittoriano dai nostri giornalisti di punta, alcuni dei quali smaccatamente asserviti alla narrazione dominante Nato-Usa.
Questi assatanati di guerra, che lapidano chiunque auspichi un negoziato e contesti la narrazione padronale, dopo averci insultato per giorni senza argomenti, hanno visto la luce in un thread di Twitter da cui suggono la Verità e a cui ci hanno ingiunto di rispondere, pena il rogo previsto per i putiniani. Noi non dobbiamo niente a questi provocatori, ma molto ai nostri lettori.
La Senior fellow all’Istituto Affari Internazionali (dalla bio di Twitter) Nona Mikhelidze ha preteso di “smontare” il nostro articolo punto per punto. In realtà ne contesta solo due passaggi, ma facendo molta scena con un sacco di link per creare confusione: quello in cui scriviamo che è inverosimile che il popolo ucraino sia al 100% col governo, altrimenti Zelensky non avrebbe avuto bisogno di mettere fuori legge gli 11 partiti di opposizione, oscurare tre reti televisive, istituire la legge marziale, e il riferimento ai crimini ucraini nel Donbass.
La debunker (“sbufalatrice”) ci controbatte con sondaggi che dicono invece che il popolo al 97% crede alla vittoria dell’Ucraina e al 91% “approva la performance di Zelensky” (sic). A parte che semmai conferma quanto abbiamo scritto, come si fa a discutere con una che dice “questa cosa non è vera perché l’ha smentita la XX”, dove XX è una sigla qualunque? Ci mettiamo a dimostrare che l’IRI, International Republican Institute, che lei cita come fosse la Bibbia, non è imparziale perché è una fondazione di destra? A contestare che l’Ucraina sia un paradiso di democrazia non siamo noi. Citiamo il caso, riportato da Jacobin, di Volodymyr Chemerys, attivista ucraino per i diritti umani: a luglio 2022 agenti del Servizio di sicurezza dell’Ucraina (Sbu) gli sono entrati in casa, gli hanno rotto una costola e sequestrato i dispositivi elettronici per reati come la “posizione apertamente filo-russa”, “la critica delle attività delle autorità ucraine” e per aver definito la guerra dal 2014 “un conflitto civile interno”. O dell’autore satirico Jan Taksyur, richiuso per 5 mesi in un centro di detenzione preventiva con l’accusa di tradimento per aver fatto satira sull’élite ucraina, gli ultranazionalisti e la rivoluzione di Maidan. O del pacifista Ruslan Kotsaba, proclamato “prigioniero di coscienza” da Amnesty nel 2015, incriminato per “alto tradimento” prima dell’invasione russa per un video in cui definiva quella in Donbass “guerra civile fratricida” e processato secondo la sua testimonianza più duramente dopo il 24. 2022, etc.. Questo accade a chi dissente, dunque stupisce che oltre il 90% delle persone si dicano d’accordo con Zelensky? E le migliaia di disertori tra i 18 e i 60 anni che sono fuggiti alla coscrizione obbligatoria?
La debunker passa poi all’abolizione degli 11 partiti d’opposizione. Confuta che Zelensky li abbia aboliti, come abbiamo scritto? No, dice che dimentichiamo “di dire che sono filo-russi”. L’accusa è talmente risibile che si auto-annulla: in un Paese dove circa un terzo della popolazione è russa o russofona o russofila, per chi dovrebbe votare, per chi la massacra da 8 anni? Tra gli 11 partiti che Zelensky ha messo fuorilegge, due erano tra i più votati alle elezioni del 2019. Il più grande gruppo di opposizione, l’OPZZh (Piattaforma di opposizione filorussa per la vita), aveva circa il 10% dei seggi: si chiamava così dai fatti di Maidan, ma la maggior parte dei suoi esponenti aveva posizioni filo-ucraine e sosteneva Zelensky in Parlamento.
Nel 2020 l’OPZZh è finito testa e testa nei sondaggi col partito di Zelensky dopo che un suo candidato ha battuto il candidato del partito di Zelensky nelle elezioni per il sindaco della città natale del presidente. I militanti di OPZZh sono stati arrestati ed esiliati. Alcuni, tra cui il vincitore del voto, sono stati uccisi. La debunker ci ricorda che il capo del partito era Viktor Medvedchuk, “che secondo il piano di Putin doveva sostituire Zelensky dopo che i russi prendevano Kyiv”. A parte la comicità dell’espressione “il piano di Putin” (questi analisti parlano direttamente con Putin, hanno una linea rossa col Cremlino), facciamo rispondere Olga Baysha, analista ucraina di formazione statunitense: “Medvedchuk è una figura odiosa. Ma non bisogna dimenticare che i suoi canali tv rappresentavano le opinioni di diversi gruppi nella società ucraina che si opponevano alla guerra dell’Ucraina contro il Donbass e alla persecuzione dei dissidenti”. A ogni modo quello che abbiamo scritto è giusto.
Con analoga superficialità, la debunker dice che le reti tv erano filo-russe. Il giornalista ucraino e leader del sindacato della stampa Serhiy Guz ha detto a Jacobin: “Non sapremo mai qual è la base di queste accuse, qual è il legame con la Russia, perché non c’è alcuna prova che qualcuno dei lavoratori di questi canali televisivi abbia lavorato per l’intelligence russa”.
Quanto ai crimini degli ucraini in Donbass, derubricati a “miti” e “disinformazione”, esistono fonti più autorevoli di noi e di questi linciatori e dilettanti del giornalismo. Il rapporto Osce 2019 (https://www.osce.org/files/f/documents/5/1/430004_0.pdf) sui crimini nel Donbass e le torture dei prigionieri politici in Donetsk e Lugansk; il rapporto OHCHR 2016 sui crimini nel Donbass (https://www.ohchr.org/sites/default/files/Documents/Countries/UA/Ukraine_14th_HRMMU_Report.pdf); il rapporto Human Rights Watch 2014 sulla distruzione di centinaia di scuole (“Sia Kiev sia i ribelli usano edifici scolastici a scopi militari”); Noam Chomsky, emerito studioso statunitense di origine ucraina: “Gli osservatori Osce avevano segnalato un forte aumento della violenza nella regione del Donbass, che molti, non solo la Russia, denunciano essere in gran parte di matrice ucraina”. Il report di Amnesty International di agosto 2022, dopo tre mesi sul campo di battaglia in Donbass e nelle regioni di Kharkiv e Mykolaiv: “Le tattiche di combattimento ucraine mettono in pericolo i civili” usandoli come scudi umani, “violano il diritto internazionale e trasformano i civili in obiettivi militari”, cioè la Rada, il Parlamento ucraino,”è venuta meno al dovere di difendere la popolazione”. Più di tutto parla il Vicolo degli Angeli, un complesso commemorativo inaugurato a Donetsk nel 2015 in memoria dei bambini morti nella guerra del Donbass.
Strano che la debunker non debunki il nostro debunking delle bugie di Zelensky sul battaglione Azov, integrato da Kiev nella Guardia nazionale (a Vespa ha detto che era un’invenzione russa: invece risulta da rapporti Osce e da inchieste di Guardian e Bbc) e sulla violazione anche da parte sua degli accordi di Minsk-2. Metodologicamente, tacciando noi di fake news, i calunniatori non si accorgono di accusare fonti pro-Nato. Eticamente, contestando che ci siano stati questi crimini, arzigogolando con link e numeri, si rendono simili a quelli che negano l’Olocausto cavillando se gli ebrei uccisi fossero davvero 6 milioni.
Il nostro pezzo era sull’asservimento della stampa alla narrazione della “vittoria a tutti i costi” ribadita da Zelensky a Vespa che, siccome non è riuscito a portarlo a Sanremo, gli ha regalato l’Altare della Patria (proponiamo per la prossima visita direttamente il Colosseo, dove si può assaporare meglio il sangue). Noi siamo vicini al popolo ucraino criminalmente attaccato da Putin e distantissimi di chi vuole portarci alla guerra atomica. E questo linciaggio ci conferma che siamo nel giusto. Ma siamo solidali con questi soldatini del web: in fondo sono in guerra, che ne sappiamo noi delle privazioni della trincea?
La Ranieri piroetta auto-annullando il suo articolo .. Ottimo, finché non scrive “noi siamo vicini al popolo ucraino criminalmente attaccato da Putin”.
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Anche la Ranieri tiene famiglia…..
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A,S.
Riscrivo il mio commento non pubblicato.
È diventata una chiosa o una premessa obligata quella di precisare che l’aggressore è un criminale comunque siano andati i fatti. Infantilismo retorico a cui ricorre anche e deludentemente, non solo la brava giornalista dell’articolo, ma persino il direttore Travaglio.
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Chi ha autorizzato Vespa a utilizzare l’Altare della Patria come “teatro di posa” dove svolgere il suo programma ? Infatti, non è una ” location” qualsiasi : è un altare civile e religioso, è il sepolcro del Milite Ignoto, è il luogo del Museo del Risorgimento e delle Bandiere.
Non so perché, ma mi viene in mente un’espressione del passato :
TRADITORI DELLA PATRIA VENDUTI ALLO STRANIERO.
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La debunker Nona Mikhelidze, collega della presuntuosa Tocci allo IAI, e’ stata a sua volta “sbufalata” dall’ottima Ranieri.
Il problema è che le fonti che cita la Mikhelidze ( a parte l’odio atavico per i russi) sono in gran parte poco indipendenti e tutte composte in massima parte da personale nominato dalla politica occidentale..
Collegato all’ aria che tira in questi anni e’ il cambiamento di Wikipedia nella versione sui fatti di Maidan.
Un velo pietoso sull’articolo di Sofia Ventura sull’Huffington Post.
Incredibile come tanti ….non abbiano più memoria dell’antrace.
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@virgy
Tu che ti firmi con la Z di Zorro, dovrebbe esserti chiara la linea editoriale del FQ sulla guerra in Ucraina. Siamo vicini al popolo ucraino CRIMINALMENTE attaccato da Putin (esattamente come Vespa, Mentana e tutto il cucuzzaro riunito sull’altare della Patria), però dedichiamo il 99% del nostro lavoro a solleticare il peggior antiamericanismo, antiatlantismo e antieuropeismo italiota.
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Infatti Travaglio l’ha scritto in tutti i modi quasi ogni giorno, cosa deve fare per farvelo capire, cari e patetici putiniani d’Italia? Come tutti i poveracci schierati da una parte, vedete nemici ovunque ed in chiunque non sottoscriva lettera per lettera le vostre tesi…l’unico aspetto decente della vostra miseria è che almeno è chiaro da che parte state…
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Te invece no, stai sulla nuvola della verità
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Un conto sono i fatti oggettivi elencati dalla Ranieri, un conto sono le opinioni soggettive che lei ha sull’invasione che definisce criminale, idem per Travaglio, Di Battista, Santoro e altri.
Non so se sia una sorta di “lasciapassare” per risultare non schierati e quindi più credibili agli occhi di coloro che la pensano diversamente, i cosiddetti bellicisti, e quindi avere più possibilità di convertirli al pacifismo (niente armi = trattative = pace). Ma anche lo pensassero veramente, la cosa più importante è il ricordare i FATTI che i vari zerbini/giornalisti (la quasi totalitò) nascondono o peggio ancora, come fa chicco mitraglietta, etichettano come fake news.
Di questi tempi da maccartismo è già tanta roba.
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Premetto che quando scoppia una guerra io sono sempre schierato a favore della popolazione civile che subisce eccidi, ecatombi e massacri. Lo ero a favore dei russofoni del Donbass che a partire dal 2014 sono stati bombardati, torturati e uccisi dai filonazisti inquadrati nell’esercito ucraino. E ora sono anche a favore della popolazione ucraina che abita al di fuori di quelle regioni. Se Putin voleva giustamente liberare il Donbass dalle angherie dei nipotini di Stephan Bandera, doveva (e deve) limitarsi ad agire militarmente in quelle zone. Punto
Che senso aveva bombardare il resto dell’Ucraina?? A Kiev non c’è popolazione di lingua russa. E’ chiaro il concetto??
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I bombardamenti contro il Donbass e la Crimea partono dalle zone non controllate dai russi. Le munizioni, i mezzi e i carburanti idem. Spesso nei centri abitati dai civili.
Se non li colpisci, poi sono loro che colpiranno te.
Se continuiamo a mandare armi, gli ucraini non smetteranno mai di bombardare le zone occupate, e i russi non smetteranno mai di bombardare uomini e mezzi che bombardano loro.
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Un altro passaggio nel degrado subito dall’informazione, per certi versi sorprendente (non sono tra quelli che si vantano di averlo saputo “da sempre”), è la parabola seguita dai cosiddetti (e generalmente auto-nominati) debunker.
Dopo essersi garantiti una certa fama e nomea col (facile) debunking, per esempio, del terrapiattismo, ora sono diventati tra i peggiori spacciatori di fake-news, producendo danni enormi proprio grazie alla precedentemente acquisita “buona fama” tra le moltissime persone informate-ma-non-troppo.
Ho personalmente dibattuto con uno di questi, tra i più famosi (e quindi tra i peggiori), che si vanta di accettare commenti aperti (salvo sua preliminare supervisione, che, come nel mio caso, comporta in realtà la non-pubblicazione dei commenti sgraditi); ebbene, per smentire proprio i rapporti OSCE citati dalla Ranieri, che avevo portato a testimonianza dei crimini ucraini in Donbass tra il 2014 e il 2022, mi ha risposto trattarsi di fake-news perché (sic) “non confermati dalla BBC”(!). Alla mia successiva replica ha ribattuto con il più classico dei leitmotiv bimbominkia (“sei un filo-putiniano!”), per poi bannarmi definitivamente dal suo sito.
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La premessa della Ranieri si è solamente l’ ultima aggiunta a tutte le altre: “Non sono novax ma…”, “Non sono razzista ma…”, “Sono credente ma…”, “Non sono fascista ma…”, “Non sono comunista ma…”( questo ai tempi del Berlusca andava molto, ora è praticamente sparito). Ah, dimentiicavo : putiniano e omofobo.
Insomma, prima di parlare occorre fare professione di fede. Un tanto al chilo, però: perchè immediatamente , senza rendercene conto, col solo citarle diamo verità alle etichette “fascista” , “omofobo” , “razzista”, “comunista”, “novax”… che nella realtà hanno ben poche ragioni di essere.
Perchè queste etichette sono il più potente strumento di propaganda per zittire i … dubitanti.
Se sei vaccinato contro qualunque ma hai dubbi nei confronti dei vaccini statunitensi a mRNA o anche solo dall’ obbligo istituito dal Migliore, sei “novax”; se sei contario al traffico di schiavi e a quello che ne consegue sei “razzista”; se metti in dubbio la figura di Zelensky sei “putiniano” ( condito spesso dal : “Vai a vivere in Russia!”); se sei contro quell’ abominio dell’ utero in affitto sei “omofobo” ( anche se non ci entra alcunchè)… ecc… ecc…
Le etichette sono l’ arma con cui il Potere, attraverso i media, tiene raccolta intorno a se’ l’ opinione pubblica e le fa fare quello che vuole, annullandole la capacità di discernimento. E a quanto pare funziona.
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