Il rocker degli ultimi ha dimenticato la sua coscienza sociale sotto le piogge della Romagna. Nessuna menzione alle popolazioni colpite che continuano a spalare nel fango. Mentre il tam tam polemico documenta la serata: dalle difficoltà per il terreno fangoso alla rinuncia inevitabile

Bruce Springsteen è morto. Gli alluvionati e quel concerto della vergogna

(di Maria Francesca Troisi – mowmag.com) – The Boss must go on? Bruce Springsteen è morto. Non ha trovato né la forza né la grazia di salvare sé stesso. Perché se davvero sei il rocker degli ultimi, dei disperati, colui che non si è mai tirato indietro quando si è trattato di rimboccarsi le maniche (dalla raccolta fondi pro Ucraina o quella a favore delle vittime dell’11 settembre, per dirne due) non vai a fare il tuo concerto a Ferrara, a pochi di Km da chi ha appena perso tutto, in un’alluvione di una gravità devastante.

Situazione concerto - Ferrara

C’è chi sostiene non ne sapesse nulla, come Paolo Zaccagnini (critico musicale), anche se le polemiche sull’opportunità di confermare o meno lo show, per non impegnare le forze dell’ordine e i soccorsi, per i problemi di viabilità e in segno di rispetto per i morti e sfollati sono arrivate anche all’estero, con articoli comparsi, ad esempio, su Guardian l’Independent.

Allora? Ancora una volta il denaro ha vinto su tutto, l’industria discografica si è confermata una macchina avida e disumana, e iersera è andato in scena un dramma kafkiano: da un lato migliaia di persone che spalavano fango dalle proprie abitazioni e attività, e dall’altro il popolo del rock che si scatenava in urli, fischi e applausi sulle note di I’m on fire o Nightshift.

Springsteen a Ferrara

E la star della serata? Nessuna menzione all’alluvione e alle vittime, solamente un laconico e quasi irridente “Ciao Ferrara!”

Tra le richieste ricorrenti, degli stessi fan delusi, una considerevole donazione agli alluvionati. Magari l’intero incasso, chissà, per salvare almeno la faccia. Ultimo passaggio di una vergogna documentata. Via social c’è chi segnala le difficoltà dovute al terreno fangoso per via delle piogge abbondanti. “Io sono qua in mezzo al fango e alle sabbie mobili, mai visto un evento organizzato peggio”. Chi la richiesta di impiego a sproposito della Protezione Civile per gestire il tutto (domanda respinta dalla Regione). Altri la difficoltà di raggiungere il luogo del concerto. Tante rinunce e ticket rimessi in vendita, e solo il 15% veniva da lontano, ricorda un utente. Un concerto, per cui peraltro tanti romagnoli hanno comprato i biglietti, che è uno schiaffo all’unica macchina organizzativa che conta, quella della coscienza.