(Alessandro Orsini) – Caro Umberto Galimberti, avrei tre domande per lei dopo averla sentita a La7.

Uno, se gli scienziati devono parlare soltanto di scienza – come lei afferma contro Rovelli – ne consegue che i filosofi devono parlare soltanto di filosofia. Dunque, perché lei parla di un fisico che ha parlato di un politico? Mica si tratta di filosofia. Non esiste una filosofia dei discorsi sul palco di San Giovanni. Quindi, di grazia, non parli di Rovelli che parla di Crosetto, altrimenti esce dal suo steccato disciplinare.

Due, se gli scienziati devono parlare soltanto di scienza e i filosofi soltanto di filosofia, ne consegue che di politica possono parlare soltanto i politici. Ma se gli scienziati non possono criticare i politici, chi critica i governi?

Lei dirà: i politologi.

E se i politologi sono corrotti e amici dei politici che criticano? Chi critica chi critica?

Capito, caro Galimberti? Quando uno studioso si chiude soltanto nel proprio steccato disciplinare, che poi è quello stabilito dal ministero, cioè da una struttura burocratica, i governi fanno quel che vogliono, abusano dei loro poteri e censurano gli intellettuali.

Un’ultima cosa e siamo a tre: perché Nietzsche si è occupato di religione? Mica era un religioso.