E va bene. Sfogate pure i vostri istinti patriottici; fingetevi offesi per la prosopopea dei francesi afflitti da grandeur; rinfacciategli che maltrattano i migranti come e più di noi; ironizzate sull’affanno […]

(DI GAD LERNER – ilfattoquotidiano.it) – E va bene. Sfogate pure i vostri istinti patriottici; fingetevi offesi per la prosopopea dei francesi afflitti da grandeur; rinfacciategli che maltrattano i migranti come e più di noi; ironizzate sull’affanno di Macron che gareggia in xenofobia con la “sua” Meloni, ovvero Marine Le Pen.

Ma resta il fatto che gli aggettivi con cui Stéphane Séjourné, portavoce di Reinessance, definisce la politica del governo italiano sui migranti “ingiusta, disumana e inefficace”, risultano inoppugnabili. Proprio come l’accusa del ministro Gérald Darmanin secondo cui “Giorgia Meloni è incapace di gestire i problemi migratori per i quali è stata eletta”.

La destra italiana guadagna consensi abolendo la protezione speciale e rendendo la vita impossibile alle navi delle Ong? Può darsi, ma ciò non rende quei provvedimenti meno ingiusti, disumani e inefficaci. Ci facciamo ridere dietro dall’Europa intera promettendo di rincorrere gli scafisti “lungo tutto il globo terracqueo” e chiedendo addirittura “una gestione comune dei rimpatri delle centinaia di migliaia di irregolari presenti sul territorio europeo”. Centinaia di migliaia di rimpatri, ve l’immaginate?

La verità è che i nostri partner dell’Ue non prenderanno mai in considerazione la necessaria ricollocazione dei migranti che sbarcano sulle coste italiane fin tanto che adottiamo normative che ampliano la platea degli irregolari, i quali vengono surrettiziamente incoraggiati a varcare i nostri confini per vie illegali. Se Meloni, con toni autarchici, proclama di accontentarsi del consenso degli italiani non farà molta strada e alla lunga dovrà dichiarare fallimento. Quanto alla vicepremier spagnola Yolanda Dìaz che critica i “contratti spazzatura” legalizzati dal decreto Primo Maggio, non saremo certo noi a darle torto. Attendiamo fiduciosi che si torni al vecchio detto “O Franza o Spagna purché se magna”.