Cappellini sale in cattedra: e quale sarebbe il suo mestiere?

La sera del Primo Maggio, mentre finiva il concertone, ho scritto su Twitter: “Penosa e inadeguata la ramanzina di Ambra a Rovelli per il mancato contraddittorio con Crosetto. Come si fa a mettere sullo […]

(DI TOMASO MONTANARI – ilfattoquotidiano.it) – La sera del Primo Maggio, mentre finiva il concertone, ho scritto su Twitter: “Penosa e inadeguata la ramanzina di Ambra a Rovelli per il mancato contraddittorio con Crosetto. Come si fa a mettere sullo stesso piano il potere di un ministro, con pressoché tutta l’informazione ai suoi piedi, e la voce contro di un libero intellettuale? Vorreste anche qua le parti uguali tra diseguali?”. Il Giornale, che pure non mi ama granché, lo ha riportato correttamente, aggiungendo che qualcun altro, tra i commenti, ha chiosato che “Ambra ha iniziato bene il concertone… Ma lo ha finito strisciando”. Dev’essere questa l’eletta fonte che, per cialtronaggine o malafede, ha portato l’editorialista di Repubblica Stefano Cappellini ad attribuirmi parole non mie, scrivendo che Ambra sarebbe stata “linciata dal magnifico rettore Tomaso Montanari, che l’ha accusata di aver chiuso la conduzione del concertone ‘strisciando’, con il suo abituale linguaggio da truce maoismo della cinta senese”. E chissà se il finissimo Cappellini allude al vocabolario dei mitici comunisti del suburbio senese, o intende darmi direttamente del maiale…

L’impegnato pezzone ruota intorno alla battuta di Nanni Moretti: “Parlo mai io di astrofisica?”, che gli sembra “fatta apposta per discutere del caso Rovelli”. La verità è che per Cappellini “calare l’accusa a Crosetto nel contesto di un ragionamento su guerra e pace, facendo intendere che l’Italia sostenga l’Ucraina per interessi dell’industria militare è una porcata”. Ma siccome giustamente si vergogna d’esser d’accordo con Crosetto, si nasconde dietro il vieto monito che ognuno dovrebbe fare il suo mestiere. Cappellini ignora che esistano gli intellettuali pubblici: studiosi che scelgono di non essere come li vorrebbe il potere. Non si attengono, cioè, “al ‘corretto’ stile di un vero professionista: non creare incidenti, non scostarsi dai modelli e dai limiti convenzionali, mostrarsi disponibili al mercato, e soprattutto mantenere il doveroso contegno… non scendendo sul terreno della politica, mantenendosi ‘oggettivi’” (Edward Said). Albert Einstein o Bertrand Russell, per dire.

E nulla: per Cappellini, i fisici devono parlare solo dei loro studi, mentre di tutto può parlare solo un giornalista. Ma se un fisico che sa fare il fisico dovrebbe fare solo quello, un giornalista che non sa fare il giornalista cosa dovrebbe fare?

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5 replies

  1. Ci sono i disoccupati ( anche gli ” occupabili” ) che non ci dormono la notte: ” Accidenti, cosa ha scritto Montanari su Twitter riguardo ad Ambra!”

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