Open Meraviglia e le città “storpiate”: Santanchè furiosa con i suoi dirigenti

(DI GIACOMO SALVINI – ilfattoquotidiano.it) – Passi la Venere del Botticelli che addenta un pezzo di pizza, passino pure le immagini dello spot girate in Slovenia, ma i nomi delle città italiane storpiati in lingua straniera erano uno smacco troppo grosso. Se in pubblico la ministra del Turismo di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè ha difeso pubblicamente “Open to Meraviglia” (“Le critiche arrivano da chi è snob e radical chic”), non lo ha fatto privatamente. I nomi di molte città d’arte e turistiche in Italia – da Camerino a “Garderobe”, da Brindisi a “Toast” passando per Scalea che è stata tradotta come “Treppe” – non sono proprio piaciuti a Santanchè. Soprattutto perché dopo quell’ennesima figuraccia, sono fioccati gli articoli della stampa internazionale contro la campagna. Insomma, se le altre scelte di “Open to Meraviglia” potevano piacere o meno, questa rappresentava evidentemente uno strafalcione da parte del ministero del Turismo e di Enit. Così Santanchè, alla vigilia del 25 Aprile, ha fatto una sfuriata a diversi dirigenti del suo ministero, colpevoli di non aver supervisionato la campagna. Con beffa ulteriore: molti di questi erano partiti per il ponte del 25 aprile-Primo Maggio e la ministra di Fratelli d’Italia non ha apprezzato i corridoi vuoti nel suo ministero. “Ma com’è possibile un errore del genere?”, sarebbe stato lo sfogo di Santanchè secondo due funzionari a conoscenza del dossier. In particolare la ministra di Fratelli d’Italia se la sarebbe presa con Francesco Paolo Schiavo, direttore generale della Promozione Turistica che ha anche la delega al Pnrr. Quest’ultimo sarebbe addirittura stato richiamato al ministero dalle ferie fuori Roma.

La campagna comunque non è piaciuta granché nemmeno in Fratelli d’Italia. Se la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non era stata avvertita della campagna e sicuramente non l’aveva vista in anteprima, nelle chat del partito nessun parlamentare o dirigente di FdI ha difeso la campagna “Open to Meraviglia” nel pieno delle polemiche, dicono tre fonti di via della Scrofa. Nonostante la difesa pubblica dell’agenzia pubblicitaria Armando Testa, che si è addirittura comprata una pagina sul Corriere della Sera per “ringraziare” tutti per l’eco mediatica della sua campagna, ieri è stata resa pubblica un’indagine di Data Media Hub con Ansa che dimostra il generale sentiment negativo della campagna sui social. Nell’ultima settimana di aprile, le citazioni online relative a “Open to Meraviglia” sono state poco più di 18mila, da parte di oltre 3mila autori unici, i cui contenuti hanno coinvolto più di 155mila soggetti. Il picco massimo, secondo la ricerca, è stato il 23 aprile mattina, quando è emerso che non era stato registrato il dominio con il claim della campagna, e il 24 aprile pomeriggio, quando si è scoperto che una parte del video promozionale era stato girato all’estero, in Slovenia, e che i nomi di molte città italiani erano stati storpiati. La maggior parte dei commenti negativi hanno riguardato proprio le traduzioni sbagliate, ma anche il presunto acquisto di follower da parte dell’account @Venereitalia.

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5 replies

  1. Tra open tu meraviglia ,gnazio e via rasella con la banda musicale ,il cognato con la sostituzione etnica ,la campanellina che chiama ambrocio stiamo messi proprio bene e chiamavano i cinque stelle scappati di casa sta banda di Flintstones.

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