A “Cinque minuti” di Vespa governo padrone: solo 1 Pd e 3 M5S

Maggioranza strabordante. E martedì Renzi presenta il suo “Riformista” diretto col nipote del giornalista. E chissà che scriverebbe oggi Sergio Saviane, fustigatore implacabile di urogalli e mezzibusti Rai. Della nuova avventura […]

(DI ILARIA PROIETTI – ilfattoquotidiano.it) – E chissà che scriverebbe oggi Sergio Saviane, fustigatore implacabile di urogalli e mezzibusti Rai. Della nuova avventura di quel Vespabruno a cui nel ’73 aveva appioppato il nomignolo di “boccuccia doro” tale era stato il giubilo con cui aveva celebrato in studio i saluti giunti via telescrivente di chi era andato a fare grande l’Italia tra i ghiacci dell’Everest. Martedì prossimo 2 maggio, l’anno Duemilaventitré, Matteo Renzi per l’occasione porterà un dono ancor più prezioso: l’anteprima del Riformista che dirige in combo con Andrea Ruggeri, ossia il nipote del già “mezzobusto uno e trino” che farà gli onori di casa. Come per l’Everest, vette altissime in Cinque minuti, salotto buono, va senza dire, soprattutto del nuovo corso targato Giorgia Meloni che ne è stata madrina sin dalla prima puntata: dopo di lei da Vespa sono già sfilati Guido Crosetto, che è tra i fondatori di Fratelli d’Italia, e Ignazio La Russa, che ne è il padre nobile. Ma pure il gran visir dell’attuazione del programma di governo che risponde al nome di Giovanbattista Fazzolari, mammasantissima di Palazzo Chigi. E ancora, il capo dell’organizzazione del partito Giovanni Donzelli, e il maître à penser della destra al governo, Gennaro Sangiuliano. Ma non è finita. Nelle puntate del rotocalco dedicate alla politica, la presenza di tutto il centrodestra è stata sin qui strabordante rispetto alle tre apparizioni del M5S (e sempre assieme a esponenti della maggioranza) e all’unico ospite in quota Pd Stefano Bonaccini, sconfitto nella corsa alla segreteria da Elly Schlein.

Ma si tratta del contorno. La ciccia della nuova creatura di Vespa si è vista proprio al debutto con Giorgia Meloni collegata direttamente dalla plancia di comando della Presidenza del Consiglio lo scorso 27 febbraio. Una tribuna da oltre 5 milioni di telespettatori praticamente senza domande né contraddittorio. Il tema, la tragedia di Cutro o la guerra in Ucraina, è offerto come da stile della casa per uno svolgimento facile facile sicché la premier voleva mandare un unico messaggio agli italiani: ossia che da quando c’è lei la Nazione non è più considerata “l’Italietta pizza e mandolino”. Nella puntata del giorno dopo, lo spartito è stato lo stesso: gira e ti rigira il ministro incompreso Matteo Piantedosi (che mentre ancora si ripescavano i cadaveri al largo della Calabria aveva detto che “la disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli”) ha potuto affermare di esser stato frainteso e di esser davvero ferito per le strumentalizzazioni subite. E che dire della puntata dedicata alla riforma del fisco? Domanda di Vespa: “Quanti milioni di italiani pagheranno meno tasse con la delega fiscale?”. Risposta di Giovanbattista Fazzolari: “Meno tasse per tutti”. Olè.

Guido Crosetto incalzato, diciamo così, sulle armi in Ucraina, ha invece praticamente detto che la guerra è guerra anche se fa male “ma soprattutto l’Italia lavora per la pace”. Fortuna che da Vespa Gennaro Sangiuliano ci riconsola con i musei aperti il 25 aprile, il 2 giugno e pure il 4 novembre. Ignazio La Russa ha invece approfittato della puntata del 25 aprile per aggiustare il tiro dopo giorni di polemiche e dirsi, ma “in un certo senso”, antifascista pure lui. Miracoli della Liberazione o del mestiere che ci mette Vespa. Chiedere per conferma a Matteo Salvini suo ospite in studio insieme al plasticone del Ponte sullo Stretto, lo stesso su cui aveva giurato 21 anni fa Silvio Berlusconi. Il Capitano ha promesso addirittura più e meglio del già presidente operaio, ossia che collegare la Calabria alla Sicilia costerà soli 7 miliardi (almeno 15 per la questura) e sarà pronto in cinque anni ché lui non vende sogni ma solide realtà: provare per credere. Ma il meglio doveva ancora venire quanto a domande ficcanti, prima sui monopattini, poi sulla rava e la fava. L’agguato giornalistico di Vespabruno: “Siccità, che fare?”. Risposta di Salvini: “Chi mi conosce sa che non mi risparmio, ma l’unica cosa che non posso fare è far piovere”. Categoria dello spirito (savianesco): fanfaluche formato doppio. Due giorni fa infine Vespa ha dedicato Cinque minuti al 30esimo anniversario delle monetine del Raphael: ospite in studio Stefania Craxi a difender l’onore di suo padre Bettino crocifisso per via delle tangenti, meglio, “il finanziamento dei partiti che – ha detto l’erede – serviva a finanziare la democrazia. Certo nessuno di noi aveva un personal shopper pagato 400 euro all’ora”. Linea ad Amadeus.

Categorie:Cronaca, Interno, Politica

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9 replies

  1. Come fai a commentare sta informazione data in mano al capo dei capi , c è solo da vergognarsi di vivere in Honduras invece che in Europa.

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  2. Perchè, c’è ancora qualcuno che lo guarda?
    Ormai in TV solo cazzeggio, propaganda, finte interviste di “artisti” col libro o il film in uscita ( quindi marchette, e sempre “di sinistra”), infiniti talk show su chi ha detto cosa, veline in disarmo che raccontano le più raccapriccianti malattie per il gettone di presenza e un attimo di visibilità, ( non c’è uno, dico uno, che piangendo non ci racconti un tumore, o una disgrazia, ropria o dei famigliari) , coatti che litigano, conduttrici che piangono ( tutte donne, ormai, in TV. Si vede che piangono meglio…) e il cattolicissimo ( ma non nei fatti) onnipresente ALBANO. Che ci canta – direi ulula – “Nel sole”. Sempre quella.
    Quindi la mission è solo una: rincoglionimento degli anziani. Per i giovani ci pensa lo sballo.

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    • Il martedì della prossima settimana consiglierei di far coincidere quei 5 minuti per quando Vespone incontra Vespino, che apparentemente si prepara – canone Rai, I love you – ad allietarci tanto spietatamente quanto gioiosamente con i suoi interessantissimi sogni di gloria per il Rifuffista (rosica, Washington Post) e con le sue solite panzane del Faree.

      E anche a considerare solo le facce, il tutto dovrebbe comunque essere esplicitamente vietato ai minori.

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  3. Con l’avvento di questa televendita governativa ho colto l’occasione di non guardare neanche più il tg1 marchettaro

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  4. 5 minuti scivola via veloce intanto che sparecchiamo, già col batticuore per una nuova puntata dei Fatti vostri (nostri), quando un italiota proverà a vincere 300000 euro durante una specie di non-gioco mettendo in risalto tutta la miseria residua a favore di telecamera.

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  5. Ancora tanti, per abitudine di una vita, buttano la serata facendo zapping fra programmi sempre più scadenti.
    Una discarica di spazzatura che raggiunge ogni giorno nuove vette.

    La TV serve a far passare il tempo fra la cena e il letto, buttandolo però via.
    Guardatevi un film rigorosamente su internet, senza pubblicità e interruzioni, all’ora che volete voi e il film che volete voi, non fatevi ipnotizzare da questa scatola ex magica, che con la scusa di intrattenervi vi rimbambisce di cazzate e bugie.

    Ormai non c’è più nemmeno un programma decente (a parte Blob), e in più viene usata per il nostro male, per combattere la democrazia e sostenere i burattinai che ci mandano al macero ogni giorno.

    Per fortuna che per risparmiare offrono prodotti talmente scarsi che si stanno scavando la fossa da soli, e per estinguersi non hanno nemmeno bisogno del meteorite.

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  6. Il problema è che, per molti, non ci sono né i soldi né la voglia di fare altro: troppi pensieri…
    Per questo lassù ne approfittano e fanno il lavaggio del cervello.
    Così si ” dirige” il Paese , ai nostri giorni.

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