(Giuseppe Di Maio) – 9 abitanti per km², questa è la densità di popolazione della Federazione russa. Un paese sterminato e spopolato pieno zeppo di risorse agricole e del sottosuolo, miniera messa insieme dagli zar in 4 secoli di espansione a est. E la prima cosa che viene in mente è che lasciare tutto questo ben di Dio in mano a quattro ladri e delinquenti, che lo tengono in condizioni di sottosviluppo, sarebbe una cosa veramente assurda. Specie per il Capitale internazionale, che da più di un secolo aspetta di mettere le mani sulle enormi ricchezze della Federazione. Il suo prezzo però non è più di 4 dollari al kmq, come quello pagato per l’acquisto dell’Alaska allo zar Alessandro II.

Gli USA sono il braccio armato di quel Capitale vorace, la Nato il suo servo fedele, l’ONU il suo pagliaccio colluso. Dopo aver blandito la neonata Federazione con profferte di assimilazione al mondo occidentale, gli USA hanno avanzato fino alle sue frontiere senza includere la Russia nell’alleanza difensiva. L’inganno è stato svelato. Le provocazioni dell’Occidente mirano alla gestione delle riserve siberiane e alla loro distribuzione centellinata verso i colossi industriali e demografici di Cina e India. Ecco un sogno americano. Diventa sempre più chiaro che la sopravvivenza della Russia non è solo sopravvivenza della sua cattiva classe dirigente, ma argine a una reale distruzione della sua autonomia politica.

Il sistema degli autocrati sottomessi all’autorità politica è l’estrema difesa dello Stato russo contro le mire del capitalismo internazionale. Anche la Cina ha adottato un sistema simile. E la Cina, presentando la sua proposta in dodici punti, si è finalmente mostrata per uno degli spettatori più interessati nel conflitto russo-ucraino, perciò non ha fatto nulla di irrazionale, al contrario di come sostiene Biden. D’altro canto l’intero pianeta, dal sud America, all’Africa, all’Asia centrale e meridionale, tifa Putin in maniera esplicita o segreta e ambisce a mettere il becco nella costruzione della pace.

La guerra americana serviva in subordine a scavare un solco tra Europa e Russia, doveva recidere la loro contiguità culturale, territoriale ed economica, destinandole entrambe al declino e alla sottomissione strategica. Perciò, sebbene l’Europa sia composta in buona parte da governanti prezzolati, dovrà essere capace di scrollarsi di dosso la subordinazione atlantica, e farsi portavoce di una pace che non la danneggi. Dovrà aggiungere ai punti presentati dalla Cina (di cui solo i primi due mi sembrano veramente importanti) altri che indichino un indirizzo europeo delle trattative. Ad esempio, la neutralità ucraina, e il suo Donbass con popolazione mista a tutela internazionale.