
(Massimo Gramellini – corriere.it) – Poche notizie mi rendono pessimista sul futuro come la caduta inarrestabile delle iscrizioni al liceo classico: il prossimo anno lo frequenterà appena il 5,8% degli alunni di terza media che proseguiranno gli studi. Il classico non è nello spirito del tempo, secondo cui la scuola serve solo a trovare lavoro. E poiché si pensa che il mondo di domani avrà più bisogno di tecnici che di umanisti, studiare l’Iliade sembra a molti una perdita di tempo. Avrei parecchio da obiettare su questo punto (fior di economisti e ingegneri provengono dal classico), ma prendiamolo per buono. Però non fin dall’adolescenza, dai.
A quattordici anni nessuno sa ancora chi è: invece di restringergli il campo, bisogna allargarglielo a dismisura. Tutte le passioni della mia vita le ho assaggiate a quell’età, comprese la musica e lo sport, di cui leggevo le cronache sotto il banco durante le lezioni più noiose. Ma erano le cronache di Gianni Brera, uno che sapeva coniugare il racconto della partita con l’epica di Omero. È vero, il classico non ti spiega «come» funziona il mondo, ma in compenso ti abitua a chiederti «perché». A capire le cause delle cose, a snasare il conformismo degli anticonformisti, ad addestrare i sensi e la mente per riuscire a cogliere la bellezza in un tramonto o anche solo in una vetrina. Il classico è come la cyclette: mentre ci stai sopra, fai fatica e ti sembra che non porti da nessuna parte. Ma quando scendi, scopri che ti ha fornito i muscoli per andare dappertutto.
Gramo, sei ancorato alla mentalità snob, gentiliana…e (🙏🏻) “mentaniana”, con puzzetta sotto il naso e citazione latina ogni 2×3, fondata sulla convinzione ERRATA che Italiano, Latino, Storia e FILOSOFIA siano appannaggio esclusivo del Liceo Classico.
Era ORA che si scoprisse che il Liceo Scientifico dà ESATTAMENTE tutto questo (e allo stesso livello), PIÙ le materie scientifiche e ora, credo, anche diritto e informatica.
Questo AMPLIA le vedute, non il continuare a credersi, come da eredità d’inizio ‘900, i più fighi del bigoncio.
D’ altronde, con te, i risultati dell’apertura mentale tanto millantata, si vedono a colpo d’occhio…infatti avrei diagnosticato un “classico” sicuro, per prosopopea e tono sussiegoso…
"Mi piace"Piace a 3 people
😂😂😂
"Mi piace""Mi piace"
Ho più di qualche dubbio sull’ equivalenza tra le due scuole, vista dal lato dello scientifico che proponi tu.
Riempire di corsi (materie) un anno di frequenza (o cinque) non basta per garantire che uscirai con la stessa preparazione e magari anche di più (geni a parte).
In quel caso, se vuoi profondità nello studio devi parallelamente aumentare il tempo di approfondimento.
Una scuola che vuole darti questo e quello mandandoti a casa al massimo all’una o poco più (che già è tanto in termini di attenzione costante e che lascia ben poco per studiare dopo) è carente un po’ in tutto.
Ad entrambe i potenziali destinatari va data una preparazione di base minima condivisa; ma poi la scelta di cosa vuoi essere, per me non la puoi evitare.
Per esperienza personale fatta avendo visto colleghi di corso che venivano dal classico e dallo scientifico o dal tecnico come me, condivido l’osservazione circa il fatto che uno studente del classico non ha particolari problemi se decide poi di affrontare una facoltà tecnica o scientifica. È peggio il contrario.
"Mi piace""Mi piace"
Esperienza simile. Ho frequentato l’itis e poi il poliTO e i compagni di corso, provenienti dal classico, erano in possesso di un metodo di studio molto efficace che consentiva loro di apprendere e superare gli esami più agevolmente, anche rispetto a chi veniva dallo scientifico e aveva già studiato derivate ed integrali. Ai miei figli, anche contro la loro volontà, ho fatto frequentare il classico e il più riottoso tutti, ora ingegnere informatico, non fa che ringraziarmi per questa scelta.
Poi ci sono i soliti “petrisinu di ogni minestra” che ritengono che la scuola ti debba infarinare di tutto. Tragico errore. L’obiettivo della scuola secondaria dovrebbe essere quello, assieme all’uomo dotato di senso civico, di formare un individuo pensante attraverso lo studio di discipline fondamentali: italiano, Latino, Greco, storia e filosofia, matematica, fisica e chimica. Magari impegnando i giovani dalle 8 alle 13. Tutto il pomeriggio libero senza corsi PON o altro stupidate che servono solo a gabbare i docenti con qualche soldo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ma in Calabria e a in Campania non le avete le scuole?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Pur con tutto il bene del mondo le incongruenze non risolte, ad un certo momento si rendono palesi, manifeste, decretando gli innumerevoli errori lasciati andare e assopiti da qualche buona pratica che non le ha completamente corrette e mi riferisco in particolare agli impianti sociali che per fare massa o attivarsi si sono appoggiati sulla disponibilità di mano d’opera, pensando ad una istruzione interna quando secondaria se non addirittura primaria . Questa pratica statale, utilizzata in modo amplio , nel secondo dopo guerra, è ancora viva come idea di una prassi utile e con un ritorno in termini di guadagno in funzione del lavoro, non a caso molte aziende sponsorizzano master per i loro dipendenti con un ritorno qualitativo per l’azienda stessa. I nodi non sono relativi al fatto che una scuola migliore o peggiore di un’altra in quanto si può essere delle persone mediocri avendo fatto il classico e dei brillanti tecnici usciti dai professionali perché è anche l’acquisizione di METODO di studio e la profondità dello stesso a costituire la formazione finale e le capacità di riuscire a continuare gli studi; in linea di massima concordo con lei sulla validità di certe scuole rispetto ad altre, non a caso gli istituti superiori internazionali hanno preparato ottimi funzionari, a differenza dei professionali di periferia, ultimi fanalini di coda per non si sa quale scopo se non appunto Dar lavoro a docenti. Il mosaico che si offre dovrebbe essere osservato nel suo insieme e magari inserire il greco e il latino anche negli istituti tecnici e la filosofia ai professionali. La rigidità composita non può creare altro che un’altrettanta rigidità sociale , dove sacche di giovani, preparati e non , si ritrovano ad essere pure tacciati da stupidi oltre che ignoranti, semplicemente perché forse hanno scelto la stessa scuola del compagno di banco o del fratello maggiore. Quindi?
"Mi piace""Mi piace"
E-Sisto
“inserire il greco e il latino anche negli istituti tecnici e la filosofia ai professionali. La rigidità composita non può creare altro che un’altrettanta rigidità sociale …” Quindi, una volta inserito il latino e il greco negli istituti tecnici, si spera non un’ora la settimana, che spazio resta per le materie di indirizzo: meccanica, macchine, tecnologia, elettrotecnica, costruzioni … ? Riduciamo queste discipline a mere informazioni? Almeno cambiamo il nome, dato che di tecnico non è rimasto niente. Poi addirittura filosofia ai professionali! Ma scherziamo? Senza un parallelo decente corso di storia e di letteratura, che ai professionali sono fatte all’acqua di rose? Vabbè. Io sono del parere che la formazione di base fornita dai licei consente poi di affrontare agevolmente lo studio delle discipline tecnico professionali con strumenti di analisi adeguati in poco tempo e bene. Poi l’eccezione conferma la regola. Mia esperienza personale. Ho preparato per una esame universitario del primo anno un liceale (scientifico) che era a digiuno di matematica finanziaria, che si studia al triennio della ragioneria, dopo aver insegnato matematica per un quinquennio nel triennio di ragioneria. Ebbene con una decina di lezioni ero riuscito a condensare un intero programma di matematica del triennio. Con una differenza, che mentre i miei alunni della ragioneria al v anno ancora non avevano chiari alcuni concetti fondamentali, il ragazzo del liceo li aveva egregiamente acquisiti. Da questa esperienza ho maturato l’idea che gli istituti tecnici non servono a niente. Chiedo perdono a tutti i colleghi per questo giudizio tranchant. Ma è quello che penso, nel rispetto di tutte le altre idee.
"Mi piace""Mi piace"
Guarda, Mario, io riporto semplicemente ciò che l’insegnante di lettere del liceo, che insegnava le stesse materie al classico, sentendoci “mortificati”, ci aveva detto: “Non crediate che il programma di lettere del classico sia superiore… anche come numero di ore, il vostro è esattamente identico al loro.”
E se non lo sapeva lei che insegnava in entrambi i licei…
Tenendo presente che il classico fa greco, la matematica e le altre materie scientifiche del LS, probabilmente, occupavano anche quello spazio, e ti assicuro che non erano certo infarinature qua e là…ad es., escludendo le onnipresenti matematica e fisica, disegno (di varie tipologie + storia dell’arte), si dedicava un anno a biologia/genetica, a chimica, a geografia astronomica.
Mi riferisco ai miei tempi (antidiluviani): 1968/73.
Ora so che esistono anche licei scientifici ad indirizzo informatico o biomedico.
Adesso, probabilmente, non è più presente, tra i 2 licei, la “rivalità” dovuta a quell’ancestrale complesso di superiorità, ma tipi come Gramellini o Mentana pare che ne siano ancora “affetti”.
Le professioni dei miei ex compagni spaziano da Lettere(pochi) a Matematica e Fisica, passando per Biologia, Ingegneria e Medicina ( la maggioranza, con qualche psichiatra anche di fama)…e mia nipote❤️ è architetta( ma come suona maaale😆)
Come interessi, poi, per curiosità personale, ho notato che i miei amici e parenti ‘ex classici’ tendono ad indirizzare le letture quasi esclusivamente su temi storici e biografici, mentre gli ex scientifici spaziano tra le tipologie più disparate (romanzi, saggi scientifici e NON, politica, tecnologia, arte, etc).
In soldoni, mi sembra che l’apertura mentale non deponga a favore dei “classici”. Stranamente, il “metodo” di cui si parla, comunque lontanissimo da quello scientifico, me li fa sembrare piuttosto “lenti” ad afferrare concetti di logica, poco svegli in genere(🤭) e piuttosto pedanti.
Ho sempre l’impressione che per unire due punti usino l’arabesco (semicit) …a noi insegnavano la retta.
Degli istituti tecnici non parlo proprio, perché mio marito e altri amici/parenti, pur usciti dalle rispettive scuole con votazioni altissime, se non massime, di qualsiasi argomento prettamente culturale si tratti, “non sanno mai niente…” (😆😂😆🤣) e li prendo pure x qlo quando, da ragionieri, fanno i conti a mano e non a mente! Tiè.
(Spero che si noti il tono ironico e perqlante😆in loro onore)
Ovviamente, si tratta di una “ricerca”, seppur vasta-anche perché protratta per una cinquantina d’anni (👩🦳)- SENZA ALCUNA VALENZA STATISTICA, ma tant’è…avrà perlomeno lo stesso valore di quelle, persino più aneddotiche, di segno opposto. 🤗
‘Notte a tutti! 🌜
"Mi piace""Mi piace"
Gramellini dovrebbe evitare di richiedere un maggior senso critico negli altri: rischia di essere costretto a cambiare mestiere.
"Mi piace"Piace a 2 people
Bella questa, ma non è l’unico che ci perderebbe
"Mi piace""Mi piace"
Hahaha bella questa!
"Mi piace"Piace a 1 persona
-filosofia, senza la. .. poi per carità non tocchiamo arte e musica che si arrestano alle medie, un vero capolavoro per una società che si crede adulta boicottando tutto ciò che non le è strumentale per un volgare controllo fatto di i regole e prassi asfittiche quanto culturalmente violente per il gradi di accanimento censorio. Buon classico !
"Mi piace""Mi piace"
😆👍🏻
"Mi piace""Mi piace"
Era per @il re è nudo
"Mi piace""Mi piace"
Dopo Gentile la scuola è stata distrutta. Latino e Greco sono gli assi portanti di una formazione critica. Attraverso l’analisi, che lo studio di queste lingue morte impone, alla fine si è portati a trasferire ad ogni contesto, questo tipo di elaborazione e acquisire competenze spendibili in ogni campo. Come dimostrano i nostri più grandi premi nobel, a cominciare da Fermi. Poi ci sono sempre le eccezioni: Quasimodo aveva frequentato l’itg. Fosse per me abolirei tutti gli istituti tecnici. Solo 4 licei: classico, scientifico con varie sezioni come quella sportiva ad es, artistico, musicale. Quindi istituti tecnici superiori aperti a tutte i licei.
Ma siccome si vogliono ignoranti ed acquiescenti, anziché formazione è bene dare informazioni, spesso evanescenti e obsolescenti. Tanti invasati in giro ne sono la dimostrazione lampante.
"Mi piace""Mi piace"
A sentirti non sembri lo stesso che volava volare da INVASATO sull’Enola Gay diretta a Mosca. Bipolare?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Lo scrissi mesi fa, sul forum del fatto quotidiano, che c’è un numero immenso di Dottor Stranamore che non capiscono neanche cosa comporterebbe una cosa del genere. Ed insistono!!
"Mi piace""Mi piace"
“Latino e Greco sono gli assi portanti di una formazione critica. Attraverso l’analisi, che lo studio di queste LINGUE MORTE impone…”
Tutt’altro che lingue morte sono invece LINGUE “FISSATE” e molto più “MORTA”, semmai, è da considerarsi quella itaGliana in particolare e tutte indistintamente quelle moderne, in generale.
“Quando parliamo della lontananza dei popoli, e quindi delle loro lingue, bisogna tener presente che può essere una lontananza nel tempo come nello spazio, sicché quanto abbiamo detto si applica parimenti alla comprensione
delle lingue antiche. Anzi, parlando di uno stesso popolo, qualora la sua mentalità subisca nel corso dell’esistenza modificazioni notevoli, non soltanto termini nuovi si sostituiscono nella lingua a termini antichi, ma lo stesso significato di quelli che si mantengono varia in relazione con i cambiamenti mentali, al punto che, in una lingua che sia rimasta quasi
inalterata nella forma esteriore, le stesse parole finiscono in realtà per non corrispondere più agli stessi concetti, e sarebbe allora necessaria, per ristabilirne il senso, una vera e propria traduzione che sostituisca, con altre del tutto diverse, quelle parole che pur tuttavia sono ancora in uso; il raffronto tra la lingua francese del secolo XVII e quella di oggi fornirebbe
numerosi esempi in merito. Dobbiamo aggiungere che ciò è soprattutto vero per i popoli occidentali, la cui mentalità, come già abbiamo indicato, è estremamente instabile e mutevole; e del resto c’è ancora una ragione decisiva perché in Oriente un tale svantaggio non si verifichi, o per lo meno sia ridotto al minimo, ed è che una demarcazione nettissima vi è stabilita tra
le lingue volgari, le quali variano necessariamente in una certa misura per rispondere alle necessità dell’uso corrente, e le lingue che servono all’esposizione delle dottrine, lingue fissate immutabilmente, e il cui fine preserva da tutte le variazioni contingenti; ciò che, peraltro, diminuisce ancora l’importanza delle considerazioni cronologiche. In Europa si sarebbe
potuto trovare qualcosa di parzialmente analogo all’epoca in cui il LATINO era abitualmente impiegato nell’insegnamento e negli scambi intellettuali; una lingua che abbia un tale uso non può essere definita propriamente una LINGUA MORTA, ma piuttosto una lingua FISSATA, e in ciò appunto consiste il suo grande vantaggio, per tacere della sua comodità nelle relazioni
internazionali, dove le «lingue ausiliarie» artificiali, preconizzate dai moderni, sono inesorabilmente destinate a fallire. Se possiamo parlare di una fissità immutabile, soprattutto in Oriente e per l’esposizione di dottrine la cui essenza è puramente metafisica, è perché di fatto queste dottrine non «si evolvono» nel senso occidentale della parola, rendendo perfettamente
inapplicabile ad esse l’uso di qualsivoglia «metodo storico»; per strano e anzi incomprensibile che ciò possa sembrare a degli occidentali moderni, che vorrebbero ad ogni costo credere nel «progresso» in tutti i campi, le cose stanno così, e non riconoscendolo ci si condanna a non capire mai nulla dell’Oriente. [come anche dei Latini e dei Greci, ndr.]”.
"Mi piace""Mi piace"
Copia-incolla
trallallero trallala’
è tutto quello che so fa
trallallero trallala’
Ahahaha deiouh deiouh
"Mi piace""Mi piace"
Gramellini non ha colto il vero senso del calo di iscrizioni al liceo classico.
Innanzitutto parte da un bias cognitivo. Un errato convincimento non solo suo, ma di molti della sua generazione. Quello che l’aver frequentato il liceo classico ti fornisca gli strumenti necessari per andare poi bene all’università anche in materie di stampo scientifico o in ingegneria.
In minima parte può essere anche vero, ma a verità è che chi ha frequentato il liceo classico di solito è il più motivato nello studio, probabilmente anche più bravo a scuola di tanti che hanno fatto altri indirizzi, e quindi rapidamente recupera il gap in materie quali analisi, fisica, scienze e così via all’università.
Questo lo dico per esperienza diretta. Ho visto diversi diplomati al classico brillare poi all’università in fisica, matematica o in ingegneria.
Perché allora c’è un calo al classico? Perché con il liceo classico devi fare l’università, e l’università non rappresenta più una vera occasione per trovare poi un lavoro stabile. Fai un grosso investimento di anni, di costo, di sacrifici per trasferirti in una sede diversa da dove vivi e poi ottieni in cambio poco o nulla.
In Italia non c’è richiesta di laureati. È un fatto, quindi ci sono meno iscrizioni al liceo classico. Non è un caso se la percentuale di laureati più bassa è ormai del Nord Italia. Quanti laureati pensate occorrano per far andare avanti un capannone industriale?
Il classico serve allora per la classe dirigente di questo disgraziato Paese? Che la classe dirigente e politica sia poi fatta da persone colte e laureate è ormai una frottola evidente e ridicola.
La ex ministra dell’istruzione era una diplomata magistrale all’asilo. La attuale prima ministro è una diplomata a una scuola professionale alberghiera. Sorvoliamo su altri personaggi per carità cristiana.
Il liceo classico non ha più una sua reale funzione, è questa la triste verità.
"Mi piace"Piace a 2 people
Il Liceo Classico restringe il campo in maniera drammatica, soprattutto al giorno d’oggi: matematica, fisica, chimica, biologia… praticamente nulle. Per non parlare delle lingue straniere.
Poi ha campo libero il vippume mediatico a intimare che bisogna ” credere alla scienza” .
Questa sconosciuta.
Un Liceo Scientifico è certamente più completo ed il greco antico si può studiare anche all’Università.
Ma nessuna scuola conta alcunché se non si continua a studiare, vita natural durante.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Carolina 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
"Mi piace""Mi piace"
Siete mafiosi corrotti quanto stolti e ladri , TORNATEVENE a casa vostra! Camorristi ! Ed è un complimento!
"Mi piace""Mi piace"