(Giuseppe Di Maio) – In effetti la figura da fesso l’ha fatta. Ma ha contato molto sulla faccia tosta e sull’incapacità della gente di saper fare due più due. In questo non è l’unico: ormai chiunque fa politica conosce bene la stupidità collettiva, che poi è la somma di quelle individuali più la vocazione del sistema a inattivare qualsiasi potere di cittadinanza. A questo si aggiunge la pletora di voci alleate che offuscano la chiarezza dei fatti e dei concetti. “Non voglio dire che le intercettazioni siano inutili, ma voglio impedirne l’abuso”, più o meno così ha detto Nordio, e così avrebbero voluto dire quelli del suo governo e della sua parte.

Per chi ormai condivide l’idea che la disuguaglianza sia solo ideologica e politica, non sarà difficile capire che il Ministro e gli altri ci hanno tentato. Insomma, ciò che da trent’anni a questa parte si allestisce con sempre maggior fortuna, doveva essere definitivamente saldato con la riforma Cartabia e altre astuzie del nuovo governo. I ricchi non devono essere perseguiti; per poter diventare ricchi bisogna rubare non scoperti dalla legge; se dovessero essere scoperti non potranno essere puniti. Il trucco sta tutto qui, si droga l’intera società barando sulle regole. Questo è il semplice vangelo della destra, e non si dia retta ad altre divulgazioni fuorvianti e apocrife.

Se contro le intenzioni del Ministro qualche fonte d’informazione, tanta parte della Magistratura, tecnici e osservatori attenti non fossero insorti, le intercettazioni sarebbero state cancellate anche dalla lotta alla mafia. D’altronde la dichiarazione che durante i governi Berlusconi si sono avuti i maggiori successi contro il crimine organizzato, come l’altra che è merito suo l’aver portato in Italia i soldi del PNRR, fanno parte della convinzione generale che la gente sia assolutamente stupida e distratta. E in buona parte è vero. Sono sempre in allerta quelli che difendono il diritto alla privacy e imbrogliano (a volte di proposito, ma a volte no) i numeri che riguardano gli abusi, e che confondono la rilevanza del leggero “sputtanamento” paragonato a tutta la lotta alla corruzione che è la causa dei mali d’Italia.

Poi il vento passa, si parla d’altro, la raccolta firme cade nel vuoto, magari cambiano persino il ministro; e non appena la gente dimentica trovano una gonnella pronta o un altro fesso per una riforma, e tornano alla carica.