L’intervento. L’eversione dell’ordine costituzionale è ora un obiettivo che può essere realizzato con metodi legalitari dall’interno delle istituzioni

(di Roberto Scarpinato – repubblica.it) – Caro Direttore,

traendo spunto dalle recenti celebrazioni dei 76 anni dalla nascita del Msi da parte di esponenti apicali di Fratelli d’Italia che rivestono ruoli istituzionali, questo giornale ha dato risalto a un nodo politico-istituzionale che, dopo l’avvento di tale partito al vertice dello Stato e le sue prime prove di governo, va assumendo una centralità ineludibile.

Un nodo che può essere tematizzato come l’inaffidabilità costituzionale di una formazione politica che rivendica continuità ideologica e valoriale con personaggi simbolo del neofascismo eversivo, coprotagonista della strategia della tensione attuata con una ininterrotta sequenza di stragi con l’obiettivo politico di sabotare l’attuazione della Costituzione o, peggio, di stravolgerla instaurando una repubblica presidenziale sull’onda dell’emergenza.

Tra questi Pino Rauti, indicato da Giorgia Meloni come sua stella polare, e Clemente Graziani, entrambi leader di Ordine Nuovo, centro di cultura fascista e incubatore della strategia della tensione. Nel ’63 Graziani scriveva: “Il terrorismo implica la possibilità di uccidere o far uccidere vecchi, donne e bambini. Queste forme di intimidazione terroristica sono non solo ritenute valide ma a volte necessarie”.

Idee e insegnamenti messi poi in pratica da esponenti di Ordine nuovo, alcuni riconosciuti con sentenze definitive autori delle stragi neofasciste: Franco FredaGiovanni VenturaCarlo DigilioCarlo Maria MaggiMaurizio Tremonti.

Soggetti che hanno goduto di protezioni da parte di apparati statali che hanno depistato le indagini della magistratura, tra i quali il generale Gianadelio Maletti, capo del reparto controspionaggio del Sid negli anni ’70, condannato con sentenza definitiva per favoreggiamento dei responsabili della strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969. È inquietante, a proposito di padri nobili, che il 14 aprile 2022 Federico Mollicone (FdI) abbia celebrato la memoria di Maletti in Senato, definendolo un “uomo dello Stato”.

Tutto ciò non può essere derubricato a nostalgia del passato. L’eversione dell’ordine costituzionale progettato dai padri fondatori con metodi violenti e attacchi esterni è ora un obiettivo che può essere realizzato da chi ne rivendica l’eredità culturale con metodi legalitari dall’interno delle istituzioni, con una regia politica che, con l’obiettivo finale di riformare la Costituzione, aspira a declinarsi in leggi ordinarie che erodono diritti e garanzie costituzionali.

Emblematiche prove di laboratorio sono state l’introduzione a sorpresa, con decreto legge, di un nuovo reato che, dietro l’apparente finalità di impedire i rave illegali, si prestava a divenire una norma liberticida repressiva di qualsivoglia manifestazione di dissenso politico, nonché il potenziamento dei poteri di intercettazione dei servizi segreti alle dirette dipendenze di Meloni, che allo stesso tempo ha ribadito l’intenzione di ridurre i poteri di intercettazione dei magistrati, i quali purtroppo non sono ancora sotto il controllo del governo a causa dell’attuale ordine costituzionale antifascista.