Comprensibilmente frastornata dalle notizie che giungono da Bruxelles, c’è una sinistra Asilo Mariuccia che davanti ai sacchi inzeppati di grana, tipo narcos, piagnucola: e la destra allora? Perfino una persona seria come Brando Benifei, capo delegazione del Pd […]

(di Antonio Padellaro – IUl Fatto Quotidiano) – Comprensibilmente frastornata dalle notizie che giungono da Bruxelles, c’è una sinistra Asilo Mariuccia che davanti ai sacchi inzeppati di grana, tipo narcos, piagnucola: e la destra allora? Perfino una persona seria come Brando Benifei, capo delegazione del Pd in Ue, non resiste alla tentazione di scaricare il Qatargate sugli avversari poiché, sostiene, “se il Parlamento europeo rischia dei casi di corruzione è colpa della destra che ha sempre bloccato norme più rigide sul tema”. Ma invece di gettare la palla (anzi la tangente) in tribuna, e di sfogliare l’intero dizionario dell’esecrazione, come dei passanti dopo una rapina in banca, ai piani alti di Pd, Articolo 1, Sinistra Italiana e compagnia cantante non farebbero meglio a porsi una semplice domanda: perché, prima che arrivasse la polizia, nessuno si è reso conto che in certe associazioni e cooperative votate al bene c’era chi votava per sé e intascava pure? Francesco Giorgi, l’assistente di Antonio Panzeri, e compagno di Eva Kaili, avrebbe detto agli inquirenti che le Ong servivano “per far girare i soldi”. Una dichiarazione gravissima che getta discredito sulla intera galassia delle organizzazioni non governative che alla difesa dei diritti umani e civili calpestati si dedicano con generosità e altruismo. Nella stragrande maggioranza dei casi, aggiungeremo con la solita frase fatta che ci consente però di completare la precedente domanda con un codicillo: se pure di poche male marce si trattasse, perché non si è vigilato affinché l’intero frutteto non ne fosse devastato? Il fatto è che, a sinistra, l’acronimo Ong ha acquisito una sacralità intoccabile. Questo soprattutto per la vergognosa campagna della destra sovranista contro i salvataggi in mare delle navi umanitarie che ha come ipnotizzato la sinistra rendendola incapace di distinguere tra solidarietà, business e crimine. Il caso della cooperativa della suocera del deputato Soumahoro è l’ultimo tassello di una catena desolante che prospera nel campo dell’accoglienza con risultati eccellenti spesso soltanto per le tasche dei gestori. Mentre per immigrati, braccianti, disabili, famiglie disagiate rimane sempre notte fonda. Tutte denunce che la sinistra ha rinunciato a fare proprie tempestivamente e di cui, infatti, la destra si è appropriata sparando a palle incatenate. Con il risultato che oggi i vari Letta, Speranza, Fratoianni sulle Ong “per far girare i soldi” cadono dal pero. Mentre gli intellettuali al seguito dibattono appassionatamente sul diritto al lusso di Madame Soumahoro.