Nella sua manifestazione in favore della guerra, Carlo Calenda ha attaccato questo quotidiano e la rubrica che curiamo. Proviamo a ragionare in base alla logica dell’indagine scientifico-sociale. L’Ucraina è sventrata; centinaia di bambini sono morti; milioni di ucraini […]

(di Alessandro Orsini – Il Fatto Quotidiano) – Nella sua manifestazione in favore della guerra, Carlo Calenda ha attaccato questo quotidiano e la rubrica che curiamo. Proviamo a ragionare in base alla logica dell’indagine scientifico-sociale. L’Ucraina è sventrata; centinaia di bambini sono morti; milioni di ucraini sono senza luce e senz’acqua; a Kherson si profila una nuova Mariupol; la Russia ha portato le armi nucleari tattiche al confine e i suoi generali discutono circa il dove e il quando (lanciarle). Kiev fa sapere che migliaia di ucraini potrebbero morire di freddo quest’inverno avendo la Russia danneggiato il 40% delle infrastrutture energetiche. Zelensky prepara un piano per evacuare tre milioni di persone da Kiev nel caso in cui la città collassi: senza corrente elettrica, si blocca persino il sistema fognario. Esiste anche il rischio che Putin, godendo di più fanti e condizioni migliori, marci nuovamente su Kiev fiaccata nelle difese per mancanza di popolazione, acqua e luce: tre risorse fondamentali per la resistenza dei soldati ucraini.

Il tempo lavora in favore della Russia come accade in guerra quando un Paese ha più risorse dell’altro. Mentre gli ucraini hanno raggiunto la capacità massima di mobilitazione, la Russia ha impiegato una porzione limitata delle proprie risorse. Putin potrà beneficiare di 300 mila soldati aggiuntivi. I generali russi hanno dichiarato che la mobilitazione parziale è “completata”, ma Putin non l’ha dichiarata “chiusa” per aggiungere nuovi fanti all’occorrenza. I droni iraniani utilizzati dalla Russia sono economici, ma il loro abbattimento è costosissimo. Per distruggerli, Zelensky deve fare alzare in volo gli aerei da guerra e sganciare missili con un costo fino a dieci volte superiore a quello di un singolo drone: cento missili per abbattere cento droni sono una catastrofe economica. I droni iraniani volano basso quindi c’è anche il rischio che i missili ucraini colpiscano i palazzi. I soldati ucraini stanno cadendo su più fronti e non possono essere rimpiazzati.

Gli europei, non essendo progrediti moralmente nonostante due guerre mondiali, piangono soltanto i civili. Eppure i soldati non sono altro che civili in uniforme. Il che significa che l’Ucraina sta diventando un gigantesco orfanotrofio a cielo aperto. I generali di Putin evacuano i filo-russi da Kherson perché intendono combattere una battaglia sanguinosa. In caso di sconfitta, distruggerebbero Kherson come Mariupol, dove, foto alla mano, sembra essere scoppiata la bomba atomica. L’Ucraina dipende dall’Occidente per le armi, i soldi, l’addestramento e pure Internet. Elon Musk, che aveva regalato a Kiev 20.000 “satelliti Starlink” – il sistema per svincolare internet dalle strutture terrestri – adesso pretende di essere pagato. Kiev ha detto che i soldi dovranno cacciarli gli Stati Uniti o l’Unione europea in piena crisi economica.

Davanti a questo scenario, Calenda, nella sua manifestazione per le politiche di morte in Ucraina, lascia intendere che la guerra deve proseguire fino alla sconfitta sul campo della Russia. Le probabilità che la Russia lasci la sua base di Sebastopoli in Crimea alla Nato sono pari alle probabilità che la Nato lasci la sua base di Sigonella in Sicilia alla Russia o quella di Camp Darby alla Cina. L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone lo spieghi a quest’uomo senza senno. Zelensky ha approvato un decreto per non trattare; Calenda un decreto per non pensare. Chi scrive vuole un’Ucraina libera, ma la guerra non libererà l’Ucraina: la distruggerà.