Mettere sul lettino e psicanalizzare un’intera piazza rappresenta un traguardo straordinario per la scienza tutta (pur se con qualche problema logistico). Sottoporne contemporaneamente due all’analisi dell’inconscio sfiora l’impossibile. Non per il professor Massimo Recalcati […]

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Mettere sul lettino e psicanalizzare un’intera piazza rappresenta un traguardo straordinario per la scienza tutta (pur se con qualche problema logistico). Sottoporne contemporaneamente due all’analisi dell’inconscio sfiora l’impossibile. Non per il professor Massimo Recalcati, autore di un saggio breve – appena 232 righe – pubblicato ieri dalla Stampa sotto il titolo: “Roma e Milano piazze inconciliabili”. Notoriamente schivo, l’autorevole studioso lacaniano ha preferito non dare troppa pubblicità al sensazionale esperimento collocato all’interno di un’analisi ben più complessa che noi, suoi ammiratori profani, proveremo a condensare. Nell’analizzare la manifestazione per la pace che ha sfilato a Roma, il professore evidenzia “il carattere adolescenziale del movimento che ha trovato, effettivamente, in Giuseppe Conte, il vero leader politico”. Anche noi, nel nostro piccolo, avevamo colto, effettivamente, la mutazione adolescenziale dell’ex premier passato, in breve tempo, dall’austera pochette ai maglioncini neri a collo alto, in attesa di vederlo sgommare sopra una moto da minicross in direzione di un rave party. Mentre la piazza di Milano (quella del continuare ad armare Zelensky) appare, secondo l’allievo di Lacan, “nel suo realismo ostinato e doloroso, la piazza della vita adulta del carattere duro, spigoloso, persino antipatico della vita adulta che significa non rincorrere le illusioni puberali del populismo di ogni sorta”. Verissimo: non solo quella piazza adulta anche a noi era parsa sicuramente spigolosa e antipatica (per questo, forse, poco frequentata) ma dobbiamo riconoscere che l’immagine post puberale di Carlo Calenda e Matteo Renzi è calzante. Per dare un senso a queste povere righe proveremo a osare l’inosabile proponendo la figura di Massimo Recalcati come la più adatta a guidare in futuro le sorti del Pd. Del resto, la politica non gli è affatto estranea come frequentatore della Leopolda renziana e avendo dedicato allo statista di Rignano sull’Arno un denso saggio sulla generazione Telemaco: il figlio di Ulisse-Matteo che attende il ritorno a casa del padre con la cacciata dei Proci-grillini. Chi meglio di uno psicoanalista potrebbe rimettere ordine nella confusione mentale che regna al Nazareno (e di cui l’invio compulsivo a Repubblica di contributi al dibattito è il sintomo più allarmante)? Ma se neppure il professore dovesse riuscirci non resterebbe che ricorrere ai metodi dell’infermiera Ratched (quella di Qualcuno volò sul nido del cuculo).