
(Giuseppe Di Maio) – Ignaro lettore che ti accosti a questa pizza di cachi, sappi che non ci ho manco tentato di alleggerirla, ma se puoi sii indulgente lo stesso.
Sono giunto all’amara convinzione che la vita sia dominata dal sentimento e non dalla ragione, perciò penso che il destino biologico e l’aggressività sociale siano determinanti nella stratificazione dei ceti in ogni gruppo umano. L’emersione delle classi sociali e una nuova organizzazione del lavoro sono i mutamenti che hanno definito l’era moderna. Fu la borghesia a innescare quest’evoluzione concentrando ingenti forze produttive e costringendole a sviluppare una coscienza sociale.
Non mi reputo hegeliano, ma certe cose avvengono sempre allo stesso modo. Difatti a cavalcioni sui secoli delle rivoluzioni il liberalismo economico generò le democrazie popolari e il socialismo come sue antitesi. Era ormai venuto il tempo del popolo e, al suo interno, si fece avanti l’aggressione della piccola borghesia. Finché ad un passo dall’affermazione delle “politiche per il popolo” (social-comuniste), sorse una “dottrina del popolo”, scadente sotto il profilo teorico, ma satura di fisicismo e sentimento.
Lo so che molte cose non ti saranno chiare e con altre dissentirai, ma se non hai ancora mollato fa’ ancora uno sforzo.
Non è difficile capire che l’obiettivo della ragione sia la giustizia, purtroppo quello della società è la disuguaglianza. Niente di strano dunque che ragione e fisicismo sentimentale siano destinati ad essere nemici. La piccola borghesia, che odiava il “livellismo”, esibiva meriti sociali aspirando a conquistare il vertice politico. Essa, pur scimmiottando lo stile e la condizione della classe di riferimento, quella borghese, ne restò per sempre gregaria. E quando la guerra di massa e il suffragio universale maschile fecero detonare la rivoluzione piccolo-borghese, mancando di autonomia economica e culturale, divenne immediatamente strumento degli interessi dominanti.
Prova anche tu. Io leggendo le “Origini e dottrina del Fascismo” (G.Gentile e B.Mussolini), ho avuto l’impressione che il destino biologico e l’aggressività sociale fossero diventati un’ideologia, malamente rivestita da fantomatici fati nazionali e missioni spirituali. La forza, ma più di tutte l’arroganza della propria condizione, produssero nel piccolo borghese un’enfasi stentorea e gradassa, con la quale assaliva la remissiva realtà delle plebi. Da allora in Italia si sono succedute generazioni di tracotanti impettiti che sguaiando hanno sedotto un popolo in perenne attesa di vantaggi. Oltre Benito e i suoi, hai presente Fanfani, Craxi, Bossi, Salvini e ora la pesciarola?
Sei quasi al termine, e sarebbe un peccato abbandonare proprio adesso.
Bisogna dire che ormai da parecchi decenni della piccola borghesia non vi è più traccia. I protagonisti della politica attuale fanno parte di un ceto generato dal liberismo economico e morale, che parla ancora di Dio Patria e famiglia, ma solo come un codice dietro cui si nascondono le promesse di benefici ad un popolo solo e polverizzato. La mancanza di ideologia e la tronfia ignoranza sono i caratteri tipici della nuova classe politica; l’assenza di traguardi collettivi rende difficile ogni previsione. Ma questa nuova avventura non sarà il fascismo, col carico tragico, ormonale e giovanilista che abbiamo conosciuto, sarà piuttosto la democrazia della decadenza, della vecchiaia.
è basta co sto fascismo, BASTAAAAAAAAAAAAAAAAA. dalle mie parti si dice “avete fatto na puzza”, e su finiamola con queste storie, i veri fascisti sono stati draghi e conte, hanno negato i diritti fondamentali, hanno usato una stampa asservita, hanno creato una stato di polizia.
E dai su, ora invece di perdere tempo riprendiamoci la nostra nazione.
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Perdonami se mi dilungherò in dotte confutazioni, ma tu le meriti, anche per rispettare il tuo evidente livello culturale e le tue razionali osservazioni:
MA VFFNKL VA’!
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👍
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Rido
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@alberto, hai deciso di suicidarti scrivendo cose (vere) di questo tipo qui su Infosannio? Telefonami prima se hai dei down la prossima volta, che ne parliamo amichevolmente…
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Tu sei me.
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Nu gattu untu, insomma.
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CIAO UNTU!
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«La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l’uomo è ridotto al rango di animale inferiore». (Malcolm X).
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Come no… Mentre sogni di riprenderti la Nazione (maiuscolo) le presidentesse delle Consiglie te l’hanno giá fregata proprio sotto il naso, ho paura.
Sorry.
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Come devono essere semplici le cose, lí a Narnia. Basta entrare nel guardaroba, cadere di faccia nei propri boxer, ed è giá un altro mondo.
Di fiaba, a quel che leggo.
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“La mancanza di ideologia e la tronfia ignoranza sono i caratteri tipici della nuova classe politica”
La stessa cosa ti calza a pennello, visto il tuo dotto commento.
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Grazie Anail per aver hegelianamente letto la tesi del commentatore che ti ha preceduta, di aver leggermente argomentato con una antitesi e di aver prodotto, infine, con il MA VFFNKL VA’!, una splendida sintesi.
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Un delfino dalla banana che sbuccia, esce.
Ora, il disegno (splash).
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Non ho ben compreso di chi parli questo articolo (limite mio, ovviamente).. forse di Renzi, Calenda, Bonino, Letta, De Luca, Zingaretti, Franceschini, Draghi?!? 🤮
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