Non sa, o fa finta di non sapere, che il Piccolo imperatore non s’è mai sognato di portare i migliori al governo proprio o altrui, ma solamente i più funzionali ai suoi guai aziendali o giudiziari, i più obbedienti ai suoi interessi diurni e notturni: schiere di avvocati a pagamento, da Ghedini a Pecorella, politici […]

(DI PINO CORRIAS – Il Fatto Quotidiano) – Sentendosi il più furbo tra gli adulatori, Guido Crosetto, l’armiere di Giorgia Meloni, ha detto al Corriere della Sera: “Se Berlusconi portasse persone della qualità di quelle che ha scelto per le sue aziende, saremmo a posto”. E poi: “È della sua visione che abbiamo bisogno”. Sottinteso: non dei piccoli risentimenti tra alleati, non delle ripicche. Ci aiuti, eccellenza!

Non sa, o fa finta di non sapere, che il Piccolo imperatore non s’è mai sognato di portare i migliori al governo proprio o altrui, ma solamente i più funzionali ai suoi guai aziendali o giudiziari, i più obbedienti ai suoi interessi diurni e notturni: schiere di avvocati a pagamento, da Ghedini a Pecorella, politici di seconda fila miracolati dalla Vergine di San Luca alla maniera di Casini, professori mai saliti prima sull’ottovolante dei Palazzi, come Lucio Colletti e Giuliano Urbani, segretari di fervida obbedienza, come i Bondi e i Tajani, passando per gli indimenticabili Cesare Previti e Claudio Scajola sempre sensibili al bene pubblico, anche con scasso.

È stato Marcello Dell’Utri (e chi se no?) a tracciare il solco ai tempi in cui fabbricava il partito, pescando tra i soldati di Publitalia, scelti Regione per Regione, nel 1994. Ma mai i migliori: “I più svegli servono all’azienda e al fatturato”, diceva Dell’Utri che lavorava pur sempre a percentuale.

Per il partito, chiamato a giocarsi le urne contro la gioiosa macchina da guerra della sinistra, erano abbastanza le seconde file. E s’è visto, in questi trent’anni di sorprendente resilienza, che è stato il minimo sforzo meritocratico del partito a garantire a Berlusconi il massimo risultato. Cancellare i debiti. Sistemare la famiglia, l’azienda, le mogli vere, presunte, finte. Salvo mandare in malora la politica, l’etica. E per un soffio, l’Italia.