(Giuseppe Di Maio) – Anche nei periodi più sfavorevoli, non esistono nelle democrazie d’Europa e dell’Ocse sistemi elettorali che permettano agli estremismi parlamentari di impadronirsi delle più alte cariche dello Stato. Dove questo è possibile non ci sono estremismi tali da impensierire gli establishment e l’ordine sociale. In Italia gli oltranzismi sono vivi e vegeti, mantenuti in salute dall’aspro scontro di classe e dalla debole applicazione delle norme costituzionali. Ma, mentre il radicalismo di sinistra è ghettizzato o asciugato dai sedicenti partiti progressisti che aspirano all’egemonia dell’area, quello di destra è emancipato dalla sua parte moderata e ne condivide perfino la leadership.

A causare il diverso atteggiamento nei confronti delle ali estreme è la presunzione dei progressisti di essere l’unica proposta politica del loro settore; invece a destra è evoluta la consapevolezza, a volte esplicitamente dichiarata, che lo Stato è il luogo di conquista per bande private il cui unico obiettivo è fare affari. Il sistema elettorale non fissato in Costituzione ha permesso allo stuolo di gang parlamentari di farsi la guerra a colpi di regole elettive. L’ultima trovata (il Rosatellum) è stata confezionata sulle abitudini di quelle di destra pure se ideata dalla combriccola contraria. Il motivo è stato il terrore causato da una forza estranea allo scontro tra bande, una forza che avrebbe potuto avere un incontenibile favore popolare. Ecco perché in Italia non è più importante scegliere tra un sistema proporzionale e uno maggioritario, è importante che non si cambi la regola. E’ importante cioè, che si dia tempo al popolo di prendere le misure di un sistema per poter premiare i partiti ad esso più vicini e punire quelli che gli si sono allontanati.

Le frequenti riforme della legge elettorale hanno intrappolato la volontà popolare, hanno sottratto al popolo il reale mandato esaltando i sentimenti provvisori e drogando la rappresentatività democratica. Cosicché il vero governo è composto dai creatori di idee fittizie e influenza istantanea, cioè dalle fonti d’informazione padronali perennemente svincolate da un parlamento ostile che ne possa ridurre il potere. Ecco com’è stata possibile l’ultima mostruosità: come Liliana Segre ha potuto passare il testimone al lodatore dei suoi carcerieri, riscuotendo un bacio e un mazzo di fiori.