(Bartolomeo Prinzivalli) – Ma guarda tu se c’era bisogno di un multimiliardario per mostrare al mondo l’ipocrisia di un conflitto. La proposta avanzata da Elon Musk di ripetere, sotto la supervisione dell’ONU stavolta, il referendum per l’annessione delle quattro province del Donbass alla Russia ha trovato consensi a Mosca e secchi rifiuti a Kiev, ed i motivi sono ovvi: al Cremlino sanno che la popolazione sarebbe passata con loro, mentre dall’altra parte non vogliono rinunciare ad una porzione importante del proprio territorio. Ciò fa dei russi i buoni e degli ucraini i cattivi? Niente affatto; semplicemente la proposta, così com’è formulata, conviene allo zar piuttosto che a Zelensky.

Purtroppo il Donbass, esattamente come la Crimea, è uno di quei territori del pianeta dove la maggioranza della popolazione si sente legata alla terra ma non alla nazione cui essa appartiene, per questo subisce angherie per volontà della capitale dal 2016 ed è stata costretta a chiedere ripetutamente supporto ad est, est che si è fatto ingolosire dalla possibilità di mettere le mani su un vero e proprio tesoro sotto il profilo strategico, geografico e delle risorse naturali. Fosse stato un lembo desertico, fangoso e privo di valore, delle grida di aiuto non sarebbe fregato nulla a nessuno.

Guerra per il territorio, ecco di cosa si tratta! Niente fiero popolo ucraino, niente aggressore e aggredito, niente liberatore ed oppresso, niente forze del bene contro il male. E’ la terra che interessa, il popolo che ci vive sopra può anche fottersi. Altrimenti perché il papabile prossimo Nobel per la pace avrebbe varato un’ordinanza che vieta alcun tipo di accordo di pace? Altrimenti perché uno che non si è mai fatto scrupoli di avvelenare un oppositore politico o a far sparire un contestatore in piazza mostra tanta benevolenza verso gente che invoca aiuto, sacrificando migliaia di uomini? Se il padrone della tesla avesse paventato l’ipotesi di consentire a Putin di trasferire in patria i filorussi, lasciando la terra a Zelensky, avrebbe ottenuto lo stesso responso o l’esatto opposto?

Ve ne dico un’altra: se questo conflitto lo vincesse l’Ucraina che ne sarebbe della popolazione filorussa in Donbass, già vessata dal 2016? Se invece vincesse la Russia quale sorte toccherebbe agli Ucraini ancora residenti in quei territori?

Ecco cosa stiamo alimentando con l’invio di armi!

Ecco cosa stiamo permettendo col supporto totale ad una delle due fazioni!

Ecco per cosa ci stiamo impoverendo noi europei, per cosa molti saranno costretti a rinunce, licenziamenti ed umiliazioni quotidiane!

E tutto questo non lo scopro io oggi, lo sa Draghi, la Meloni ed ogni leader partitico capace di intendere e volere, con un quoziente intellettivo di un punto appena superiore alla demenza. Ma non si dice, perché non si può. Perché a chi comanda davvero sta bene così, perché nel sangue e nella miseria c’é chi ha un obiettivo ben più importante da portare a termine, ed ogni tributo in termini di vite umane è semplicemente accettabile, dato che da quei palazzi così lontani le anime sembrano puntini, numeri senza storie, passioni, sogni e volontà.

Questo stiamo permettendo inconsciamente, insultandoci l’un l’altro su chi abbia torto o ragione, mentre tiriamo la cinghia tifando e scommettendo su quale fazione vinca e quale soccomba, perché se una delle due dovesse prevalere la carneficina sarà comunque assicurata…