(Andrea Scanzi) – Continuano i record di poraccitudine di questo soggetto.

Durante il suo comizio a Palermo, Conte dice: “Renzi venga senza scorta a Palermo a dire che vuol togliere il reddito di cittadinanza”. Una frase da comizio normalissima: il minimo che possono dire di te da un palco, se ogni giorno – dall’alto di un jet privato che inquina a manetta e suona come l’ennesimo schiaffo si poveri – attacchi il reddito di cittadinanza e hai pure degli iscritti a italia viva (il responsabile della comunicazione di Catanzaro) che hanno “usato” la morte del lavoratore 18enne per attaccare il reddito di cittadinanza.

Renzi però ci monta sopra un circo, per avere qualche titolo (voti no di sicuro) e per giocare al martire. Secondo lui quelle di Conte sarebbero “una minaccia di violenza fisica“. Peraltro Renzi è lo stesso che nel 2014 diceva “la scorta sarà la mia gente”, e infatti poi si è visto. Renzi telefona pure alla ministra degli Interni Luciana Lamorgese per chiedere “particolare attenzione all’ordine pubblico” durante il suo comizio in Sicilia.

Poi dice che, dopo le parole di Conte, è stato “subissato di minacce di morte sui social”. Ieri ilfattoquotidiano.it ha letto (dato aggiornato alle 11 di mattina di ieri) oltre 4mila commenti sotto ai post su Twitter, Facebook e Instagram di Renzi: quelli che possono essere interpretati come minacce di morte sono tre.

È ovvio che quei tre deficienti che lo hanno minacciato di morte vanno individuati, puniti e condannati. I social non sono il far web. Ma se questo è essere “subissato di minacce di morte sui social”, allora Gasparri è Einstein.

Non c’è nessuno – nessuno – politicamente peggiore di questo soggetto qua. Nessuno. Fortuna che ormai, nel paese reale, ha meno ascendente della stipsi.

Imbarazzante.

Renzi: “Minacce a me e mia famiglia dopo parole Conte”

Il leader di Italia Viva: “Se poi domani mattina un pazzo prende e fa un gesto irresponsabile, chi è il colpevole?”

(adnkronos.com) – “Non può un ex presidente del Consiglio minacciare un altro ex presidente del Consiglio, non si fa. Dire come ha fatto Conte a me ‘Vieni in piazza senza scorta’ che vuol dire? Che mi vuol picchiare?”. Così Matteo Renzi, ospite di Agorà. “Il mio canale social è pieno di messaggi diretti di gente che mi augura la morte, a me e alla mia famiglia, dopo che Conte ha detto quello che ha detto – ha continuato il leader di Italia Viva – Vi sembra normale istigare alla violenza? Poi è evidente che io ho reagito a una pessima uscita di Conte. Se poi domani mattina un pazzo prende e fa un gesto irresponsabile, chi è il colpevole? Chi è il mandante morale di una roba del genere?”.

Disposto a un tavolo con il centrodestra per le riforme istituzionali? “Domani mattina. Con il centrodestra, con il centrosinistra e perfino con quel discutibile personaggio di Conte. Non farò l’errore che hanno fatto con me quando ero al governo e hanno utilizzato le riforme per mandarmi a casa. Governo Meloni domani mattina? Noi stiamo all’opposizione. Governo Letta non ci crede nessuno, quindi lasciamo stare… ma qualsiasi governo delle altre forze politiche, noi staremo all’opposizione ma se il presidente del Consiglio ci chiama a un tavolo per fare le riforme io ci sto”.

“A me piacerebbe un sistema in cui i governi non si fanno e disfano in parlamento, il mio obiettivo è arrivare a un sistema in cui i cittadini eleggono il premier come eleggono il sindaco, ma finché il sistema è così chi sta in parlamento crea e butta giù i governi” e “se noi andiamo in Parlamento, se e quando dovesse succedere qualche problema al governo eventuale di destra faremo quello che abbiamo già fatto con Draghi, dopo di che c’è la speranza che questa cosa non si renda necessaria perché già alle elezioni possiamo fare più del 10% e in quel caso le carte le diamo fin dall’inizio”, ha detto ancora l’ex premier.