(DI SALVATORE CANNAVÒ – Ilfattoquotidiano.it) – Svarioni, boutade e colpi di sole di una campagna elettorale appena iniziata e che ha già stancato quasi tutti.

Licia Ronzulli (FI)

“La realizzazione dei rigassificatori permetterebbe al nostro Paese di importare gas liquido e renderci indipendenti dall’estero. Senza i No dei 5 Stelle e della sinistra, riusciremo a superare la crisi energetica e mettere al sicuro le nostre famiglie e imprese. Rigassificatori subito! Per estrarre gas naturale nazionale e renderci indipendenti dagli approvvigionamenti dall’estero”.

Dopo il tunnel dei neutrini della Gelmini, Forza Italia ha trovato una degna sostituta.

Silvio Berlusconi

“È grazie al grande lavoro che ho svolto nel Ppe, insieme a Tajani e alla sua autorevolezza, che l’Italia ha potuto beneficiare dei fondi del Pnrr, decisivi per far ripartire la nostra economia”.

Grazie a lui non è stato fatto anche il Colosseo?

Carlo Calenda

“Servono 10 mld per le imprese, sganciamento rinnovabili dal gas e 30 mld sulle famiglie. Ora le forze politiche sospendano la campagna elettorale e si dichiarino pronte a supportare il piano del governo, rigassificatore incluso, e un eventuale scostamento di bilancio”.

Un po’ come sospendere il campionato.

Paolo Mieli

“La realtà è che Letta nel Pd comanda per modo di dire. Io ho sempre presente la sua grande amicizia con Filippo Andreatta. Questo Pd gli corrisponde poco, perché comanda ancora un nucleo che ha le proprie radici culturali nella storia e negli ideali della rivoluzione d’ottobre. Chiunque conosca la base del Pd sa che essa, dopo aver creato la bad company dello stalinismo, continua sostanzialmente a ragionare come un tempo. I giovani che sono stati presentati a Letta per essere candidati come capilista non somigliano a quelli come Filippo Andreatta che lui frequentava a trent’anni, ma a quelli dell’antica Federazione Giovanile Comunista. La sensibilità diffusa della sinistra alla fine è lì che va a parare”.

Addavenì baffone.

Clemente Mastella

“Noi siamo un partito a chilometro zero e voglio fare una cosa che non fa nessuno: nessun leader politico risponde al telefono, io rispondo direttamente e questo è il mio numero: 335.5930411. Chiunque in Campania, in Italia, ovunque, può chiamarmi e io rispondo. Nessun leader in Italia dà il suo numero di telefono, io do il mio numero personale”.

Chiamare ore pasti.

Eugenia Roccella

“L’aborto esula dal territorio del diritto, non direi che è un diritto. L’aborto è il lato oscuro della maternità che non è mai entrata nello spazio pubblico”.

Qualsiasi cosa voglia dire.

Alfredo Messina

“Negli ultimi 5-6 anni mi sono occupato della tesoreria del partito e penso di aver fatto bene il mio lavoro, perché non ho avuto nessun richiamo, nessuna contestazione. E poi, mentre firmavo le liste, visto il ruolo che ricopro, mi sono accorto che il mio nome non c’era…”.

Tesoriere a sua insaputa.

Enrico Letta

“Guanciale o pancetta? Guanciale tutta la vita”.

Finirà a Masterchef?

Albino Ruberti

“Basta, di Frosinone non mi occupo più (…) Da oggi faccio solo cose per Sara. Andate a chiedere a Zingaretti, Leodori, Buschini. Io mi occupo di Roma (…)”.

Poi scopri che Roma non ha molta voglia di occuparsi di te.

Mara Carfagna

“L’idea di Enrico Letta dell’asilo obbligatorio non solo è in perfetto stile sovietico, ma anche fuori dalla realtà”.

Core de mamma

Matteo Renzi

“E anche oggi Letta mi attacca. #occhiditigre sta diventando monotono. In 60 secondi spiego le differenze fra me e lui sulla pandemia. Lui, Conte e l’esercito russo. Io, Draghi e il generale Figliuolo…”.

“Siamo rimasti in tre, tre somari e tre briganti sulla strada longa longa…” (cit.)

Luigi Di Maio

“Salvini mi ha sfidato a fare un confronto, ho accettato, ma da quel momento è sparito. Se avete modo di sentirlo ditegli che può scegliere anche lui orario, giorno e location. Gli italiani meritano chiarezza, soprattutto se c’è qualcuno che vuole giocare con i loro risparmi. Io ci sono”.

Ti spiezzo in due.