Il cretinismo politico consiste nell’avvantaggiare l’avversario nel tentativo di danneggiarlo. E nel promuovere idee e programmi che consistono nel tagliarsi i cosiddetti. Questa settimana l’idiota d’oro viene assegnato ai due turisti che hanno fatto […]

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – “Questo odio contro il reddito di cittadinanza è un odio stupido”.
Domenico De Masi intervistato dal “Manifesto”. Il cretinismo politico consiste nell’avvantaggiare l’avversario nel tentativo di danneggiarlo. E nel promuovere idee e programmi che consistono nel tagliarsi i cosiddetti. Questa settimana l’idiota d’oro viene assegnato ai due turisti che hanno fatto sci d’acqua nel Canal Grande a Venezia mentre d’idiota d’argento spetta, cumulativamente, ai 700 che hanno aderito alla truffa dello Stato Teocratico Antartico. Tuttavia, il premio speciale per la più grossa idiozia politica spetta al variegato schieramento che si batte come un sol uomo per l’abolizione del reddito di cittadinanza. Di cui parliamo sotto l’aspetto elettorale visto e considerato “che in Italia ci sono 6 milioni di poveri assoluti che non hanno il minimo necessario per vivere e 8 milioni che hanno appena l’indispensabile per mangiare. Si tratta di 14 su 60 milioni di abitanti” (De Masi). Ora, quando si ascoltano in televisione personaggi, soprattutto della destra ma anche del “Calendario renziano”, scagliarsi contro una legge che, fatta bene o fatta male, cerca di alleviare l’indigenza o addirittura la povertà assoluta di circa un quarto della popolazione italiana, uno si chiede: ma perché questi qua vogliono per forza farsi odiare da milioni di persone? Ancora più risibile le tesi di quelli che, forse consapevoli del clamoroso autogol, auspicano “miglioramenti legislativi”, onde evitare gli “abusi” di chi arrotonda i proventi del reddito con qualche lavoretto in nero. Un danno per la collettività ben modesto se solo si paragona il numero di questi orrendi profittatori con la più monumentale evasione fiscale del pianeta. Sarebbe cosa buona e giusta migliorare la normativa, certo che sì, ma i geni della comunicazione di cui sopra non si rendono conto che mettere in discussione l’indennità per masse di disagiati – e in una campagna elettorale che, ci avvertono, precede l’armageddon dell’economia di famiglie e imprese – equivale a toccare i fili dell’alta tensione sociale. Perché lo fanno? Per ingraziarsi, par di capire, i piccoli imprenditori, soprattutto del commercio, promettendo che le risorse sottratte al RdC serviranno ad abbassare le tasse. Ma chi gli crede? È con avversari del genere che il M5S, padre e madre del Reddito, può sperare di risalire la china elettorale dopo scissioni e disastri a catena. Vedremo quanto anche se mai abbastanza per colmare la distanza col boom del 2018. “Ci aspettano lunghi anni di opposizione”, sostiene De Masi. ”Potrebbero essere l’occasione per trovare un modo per rifondare la sinistra, partendo dai 14 milioni di poveri che però devono diventare una classe sociale consapevole”. Vasto programma.