È un sentimento collettivo irrefrenabile, raccontato ogni mattina con zelo dalla grande stampa. Lo invocano imprenditori affluenti, scienziati emeriti, scrittori da Strega. E poi sindaci, accademici, professionisti, neuroscienziati, intellettuali. Ma proprio tutti,[…]

(DI TOMMASO RODANO – Il Fatto Quotidiano) – Lo invocano imprenditori affluenti, scienziati emeriti, scrittori da Strega. E poi sindaci, accademici, professionisti, neuroscienziati, intellettuali. Ma proprio tutti, giù per la scala sociale: preti, bagnanti e persino clochard. È un sentimento collettivo irrefrenabile, raccontato ogni mattina con zelo dalla grande stampa: presidente, ripensaci! Mario Draghi, non siamo degni di te, ma di’ soltanto una parola e saremo salvati. La preghiera laica, in stile coreano, che invoca la resistenza di Draghi, è ormai un romanzo corale, a tratti serio, a tratti surreale, a tratti apertamente comico.

1. “Governo: 11 sindaci a Draghi, vai avanti, serve stabilità” (Ansa, 16 luglio)
“Chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo”. La lettera dei primi cittadini delle maggiori città italiane (tra cui Roberto Gualtieri, Beppe Sala e Dario Nardella) diventa una valanga irrefrenabile. All’inizio sono 11, poi 35, poi centinaia, poi mille, poi migliaia. “Mille sindaci per Draghi. Si apre uno spiraglio: il premier attende segnali” (Repubblica, 18 luglio); “L’appello dei sindaci a Draghi raggiunge quota 1.300 firme: ci sono i sindaci di centrodestra” (Repubblica, 19 luglio). “Sono arrivati a quota 1.861 i sindaci che hanno sottoscritto l’appello a Mario Draghi” (Ansa, 19 luglio). Nella lista – melius abundare – qualcuno è finito a sua insaputa. Come l’ex sindaco di Latina, Damiano Coletta (“Mai firmato quell’appello”) e quello di Palermo, Roberto Lagalla.

2. “Appello perché Mario Draghi rimanga a Palazzo Chigi” (paginata a pagamento sui principali quotidiani italiani, 17 luglio)
“L’Italia non può restare senza una guida autorevole e sicura come quella del presidente Mario Draghi”, firmato da Conftrasporto, Confetra, Anasped, Angopi, Anna, Assarmatori e molte altre lobby dei trasporti e della logistica.

3. “L’università ha bisogno di lei” (appello della Conferenza dei rettori delle università italiane, 18 luglio)
“Tanti i gesti di stima da parte dei leader di tutto il mondo e i messaggi per mano dei rappresentanti delle istituzioni e delle imprese. Temo però che, in questo coro, quasi del tutto unanime, la voce più debole sia quella delle tante ragazze e dei tanti ragazzi che, dalle aule universitarie, vivono questa ennesima vicenda con rassegnazione. Non li sentirà, probabilmente non li vedrà scendere in piazza. Non perché non abbiano un’opinione al riguardo, ma perché ipotizzo non abbiano né la voglia né l’interesse di assecondare i giochi della politica (…). A loro dobbiamo restituire la fiducia nel futuro”.

4. “L’appello, 250 firme in poche ore. Troppi rischi all’orizzonte per chiudere la legislatura” (Sole 24 Ore, prima pagina del 19 luglio)
“Il governo Draghi ha saputo rilanciare il Paese ottenendo i fondi europei previsti dal Pnrr e riconquistando un ruolo centrale in Europa”. Tra i firmatari imprenditori, industriali, accademici e dirigenti di università pubbliche e private, un ex sindacalista come Marco Bentivogli, professionisti, manager.

5. “I neuroscienziati: continuare a lavorare per attuare il Pnrr” (Corriere della Sera, 19 luglio)
“Le neuroscienze studiano l’organizzazione del cervello e la sua funzione, ma studiano anche le decisioni razionali e gli impulsi emotivi. Le neuroscienze curano anche le malattie del cervello dalla demenza di Alzheimer, alla malattia di Parkinson, l’ictus, la depressione, e la schizofrenia (…) Decisioni lente richiedono sistemi nervosi più complessi e sono caratteristiche di persone, organizzazioni e società che hanno successo nella vita”.

6. “L’Italia non vuole la crisi” (Titolo di prima pagina, Repubblica, 19 luglio)
“Dopo i sindaci, anche il mondo delle associazioni chiede a Draghi di restare: dalle Acli alle Arci, dalle cooperative a Legambiente”.

7. “Caro Presidente, ecco perché non deve mollare” (lettera dello scrittore Antonio Scurati, Corriere della Sera, 17 luglio)
“Esimio Presidente Draghi, mi scuso in anticipo di queste mie parole. Le sto, infatti, scrivendo per chiederle di umiliarsi (…). Durante tutta la sua vita, lei ha bruciato le tappe di una carriera formidabile (…), lei ha retto le sorti di una nazione e di un continente; le ha tenute in pugno con il piglio del dominatore, sorretto da una potente competenza, baciato dal successo, guadagnando una levatura internazionale, un prestigio globale, un posto di tutto rispetto nei libri di storia”.

8. “Facciamo un gesto straordinario” (Natalia Aspesi ed Evelina Christillin, Repubblica, 17 luglio)
“No, non va bene, non è proprio il momento di giocare a rubamazzetto mentre la casa va a fuoco e il mondo sta scivolando nel nulla. Così la maggior parte degli italiani, a parte i malmostosi di sempre, vorrebbe saltare questi giorni crudeli e ritornare a prima, come se nulla fosse successo”.

9. “Città della Pieve, il parroco: ‘Draghi non è tipo che fugge, resti al timone’” (Quotidiano Nazionale, 16 luglio)
Il sacerdote del buen retiro di Draghi, Aldo Gattobigio: “La sua presenza dà sicurezza, fiducia, garanzia, non solo all’Italia ma a un vasto mondo”.

10. “L’appello dell’industry della comunicazione e del marketing: ‘Draghi resti’” (Adnkronos, 19 luglio)
“Esortiamo il Presidente Draghi e il suo esecutivo a proseguire la stagione delle riforme e chiediamo a tutte le forze politiche un atto di responsabilità per il bene del Paese”.

11. Piazze per Draghi, l’accorato appello di Carlo Calenda (18 luglio)
“Vai giù duro mercoledì! Non fare compromessi, non è il momento! Vai lì e digli che i termovalorizzatori si fanno, che non si investe sulle pensioni ma sulla scuola, che non si chiedono le mance a nessuno e non si danno mance a nessuno. Vai e diglielo in faccia! Vai e diglielo in faccia che noi siamo atlantisti ed europeisti! Ci siamo rotti le balle di avere dei rappresentanti non all’altezza della nostra storia, di questa piazza e del resto del Paese! Vai, combatti e saremo con te! Vai!”.

12. “La domenica di Draghi nella casa di famiglia al mare. L’appello dei bagnanti: ‘Non deve mollare’” (Ansa, 18 luglio 2022)
L’anonima, ma preziosa testimonianza di una vicina di ombrellone del lido “La Lucciola”: “Conte ha fatto proprio una cosa meschina. Draghi è una persona perbene, non aveva bisogno di fare il premier”.

13. “Senza tetto alla manifestazione pro Draghi: ‘Per noi clochard ha fatto molto’” (Adnkronos, 18 luglio)
“Io che sono un barbone lo vedo, c’è un’attenzione verso di noi da parte dei servizi del Comune che prima non c’era ed è anche merito di Draghi”.